SOPRALLUOGO UFFICIALE A LO UTTARO:
L’AREA È TUTTA DA BONIFICARE
NO ALLA SECONDA DISCARICA
Due anni e un mese. Tanto è durato l’incubo della discarica Lo Uttaro per Caserta e per la conurbazione di tre comuni contigui, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista. Ora sembra che l’incubo sia finito per sempre. Lo ha annunciato ieri un comunicato della Provincia di Caserta in cui è scritto: “La cava Mastroianni in località Lo Uttaro di Caserta non sarà adibita a sito di discarica, come precedentemente previsto dal cosiddetto Primo Decreto Berlusconi (decreto legge n. 90/2008), e sono già in corso le attività tecniche di caratterizzazione per avviare la bonifica dell’intera area di Lo Uttaro. È il risultato del sopralluogo nella zona, promosso dalla Provincia e avvenuto stamane alla presenza di tutti i soggetti invitati”.
Si può tirare un sospiro di sollievo. Anche se è difficile essere ottimisti per l’ambiente a Caserta dopo questa vicenda in cui la razionalità e il diritto di tutti alla salute si sono fatti valere solo grazie all’impegno di associazioni e comitati dei cittadini – abbandonati e a volte ingiuriati dai loro rappresentanti istituzionali – e grazie all’intervento decisivo della magistratura.
L’ apertura della discarica a Lo Uttaro, nella cava Mastropietro, era stata decisa da un Protocollo d’intesa siglato da Bertolaso I e dagli amministratori locali l’11 novembre 2006 ^ . Dall’aprile 2007 la discarica era stata riempita di furia di ogni tipo di rifiuti provenienti non solo dalla provincia di Caserta come previsto dagli accordi. Ed era stata gestita nel peggiore dei modi, a quanto testimoniano i sopralluoghi dei tecnici del comitato dei garanti ^ , gli interventi della magistratura ^ , la relazione della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti ^ . I casertani conserveranno a lungo il ricordo della Grande Puzza ^ che ha impestato per mesi l’aria della città e le loro vite.
Il sequestro del 13 novembre 2007 sembrava aver posto termine all’incubo, ma solo provvisoriamente, giacché Bertolaso cotinuava a reclamare mani libere per il sito maledetto ^ e poi nella legge 123, collegata al decreto 90 ^ , era stato addirittura previsto di creare nella cava Mastroianni, adiacente alla Mastropietro, Lo Uttaro 2.
Al sopralluogo di ieri hanno partecipato, con l’assessore provinciale all’Ambiente Lucia Esposito, Augusto Formato e Antonio De Falco in rappresentanza del Commissariato per le Bonifiche; per il Sottosegretariato all’Emergenza rifiuti c’erano Andrea De Gregorio (Missione tecnico-operativa), Francesca Galeotti (Missione impiantistica) e il prefetto Domenico Bagnato (anche in rappresentanza del Consorzio Unico Napoli-Caserta); inoltre Antonio Scialdone per l’articolazione Ce 3 (l’ex consorzio Acsa) e Biagio Vagliviello (che è anche il custode giudiziario della discarica); infine il responsabile provinciale dell’Arpac Luigi Aulicino, insieme con Agostino Delle Femmine, e Francesca Campanile per l’Asl Caserta 1. Alla fine della giornata l’assessore Esposito ha dichiarato: “Abbiamo ottenuto la rassicurazione più volte sollecitata dalla Provincia, cioè che nella cava Mastroianni non si farà nessuna discarica. Si tratta di un risultato significativo per le istituzioni e per i cittadini dell’intera conurbazione casertana. Un risultato che testimonia la validità del metodo di lavoro scelto, improntato alla partecipazione di tutti i soggetti competenti e alla condivisione delle scelte. Così intendiamo dare un contributo concreto alla risoluzione dell’emergenza”.
Il comunicato della Provincia ci informa che “Dalla riunione operativa, svoltasi subito dopo il sopralluogo, è emersa inoltre la necessità di intervenire con urgenza sulla discarica di Lo Uttaro sequestrata dalla magistratura”. E l’assessore Esposito ha concluso: “La discarica non può essere lasciata nelle condizioni attuali, come confermato dai dati dell’Arpac. La Provincia chiederà formalmente agli Enti presenti di sottoscrivere una richiesta unitaria al magistrato titolare del caso della discarica, affinché consenta gli interventi di messa in sicurezza del sito”.
Da questo girone dell’inferno ambientale Casertano sembra, insomma, che siamo in via di uscita. Ma per credere che a Caserta la questione dei rifiuti e del loro smaltimento sia risolta è ancora molto presto. Innanzitutto la bonifica de Lo Uttaro è ancora da avviare. Esattamente come la raccolta differenziata ormai promessa da mesi da un’amministrazione comunale inetta, delirante, in via di dissoluzione, guidata dal sindaco Nicodemo Pettreruti. Sindaco attualmene dimissionario (ma non si sa fino a quando) del quale Giuseppe Messina ci fornisce nel suo sito un significativo ritratto ^.
E c’è la questione ancora aperta e drammatica delle cave e dei cementifici sulla quale ci aggiorna Giovanna Maietta alla guida del Comitato Parco Cerasola-Centurano ^. Nei cementifici, obsoleti, sgangherati, e con ogni evidenza di diritto e di fatto ormai mal posizionati, secondo le Linee guida dell’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini ^ , si potrebbero cominciare a bruciare rifiuti, per avvelenarci ulteriormente. E per ora sorvoliamo sui disastri immani e crescenti nella provincia.
Perciò è il caso di restare in guardia, di verificare giorno per giorno quanto degli annunci e delle promesse corrisponderà a realtà. Ricordando sempre che si tratta del nostro ambiente vitale, della nostra salute, di beni che non possono essere risanati o risarciti con chiacchiere.