Canale 5 oggi non è arrivato, ma davanti ai cancelli de Lo Uttaro si è riunito, alle 16, un gruppo dei Comitati guidato da don Oreste Farina, parroco di San Nicola La Strada. I camion di monnezza passavano a colonne. Don Oreste ha cercato di bloccarne uno, per almeno accertare cosa stesse trasportando. È intervenuta la polizia e ha strattonato una pacifica signora che era accanto a Don Farina. Suscitando sdegno in tutti i presenti. Poi gli animi si sono calmati. La fila dei camion continua. In arrivo da chissà dove, pieni chissà di che.
Archive for Maggio 2007
NOI SNIFFIAMO MONNEZZA
Posted by ambienti su Maggio 31, 2007
È in vertiginoso aumento la tossicità dell’aria che respiriamo. Dentro il particolato, il micidiale pulviscolo di particelle di dimensioni inferiori a 10 micron, che ormai sta sospeso dappertuto ed entra nei nostri polmoni, si trovano persino quantità significative di cocaina e di cannabinolo (il principale componente attivo di marijuana e hashish). Lo affermano i risultati diffusi oggi dell’indagine di gruppo di ricerca dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico (Iia) del Consiglio Nazionale delle Ricerche guidato dal dr. Angelo Cecinato. L’indagine è stata condotta per ora a Roma e a Taranto, città nel cui cocktail d’aria si trovano sostanze ben note – come il cancerogeno benzopirene, un idrocarburo presente in fumo di sigaretta, scarichi di autoveicoli ed emissioni da combustione – ma anche sostanze del tutto impreviste e poco note. Questo accresce la preoccupazione degli esperti.
Il direttore dell’Iia-Cnr, Ivo Allegrini, spiega: «Il particolato sospeso, meglio conosciuto con il termine PM10 o ‘polveri sottili’ è già di per sé motivo di grande preoccupazione per l’opinione pubblica, i media e i responsabili della gestione dell’ambiente, in quanto è ben documentato che anche piccole concentrazioni in aria di questo inquinante causano gravi danni alla salute. Quando il particolato è accompagnato da composti tossici per l’uomo, l’entità della sua presenza e le sue proprietà chimiche diventano importanti dal punto di vista epidemiologico e sociale, sì da travalicare il mero aspetto del controllo generico delle fonti di emissione. Accanto a inquinanti sopravvalutati, convivono in aria composti complessivamente più pericolosi, completamente trascurati».
Saremmo curiosi di conoscere i risultati di un’indagine analoga condotta a Caserta. Di sapere precisamente quante sostanze tossiche contengono la Grande Puzza, i vapori putrescenti della discarica Lo Uttaro, funzionante contro leggi e norme, e l’aroma di percolato che circonda molti cassonetti in città. Questa indagine per ora nessuno la farà. Al momento siamo le cavie ignote di Petteluttaro e di De Fracìdis, il sindaco e il presidente della Provincia.
Gli abitanti di Roma e Taranto si possono consolare – sia pure poco – pensando che nel loro particolato ci sono sostanze come cocaina e cannabis, che qualche momentaneo e illusorio benessere lo provocano. Noi invece sniffiamo soprattutto volgare percolato, fetenzia assoluta dall’inizio alla fine. Che dai nostri amministratori e governanti ci viene spacciata come soluzione al problema dei rifiuti.
Qui il link al comunicato ufficiale del CNR
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ANNUNCIO COMITATI
Posted by ambienti su Maggio 31, 2007
Oggi intorno alle 16 ci saranno operatori di Canale 5 davanti a Lo Uttaro. Convocazione lì per gli addetti alla comunicazione e alla documentazione dei Comitati e per chiunque sia interessato.
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ASSEMBLEA ANTICIPATA
Posted by ambienti su Maggio 31, 2007
IMPORTANTE PER CHI FA PARTE DEI COMITATI
La prevista assemblea riservata ai partecipanti ai Comitati è anticipata. Informatevi subito con i referenti.
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UNA CITTÀ DISCARICATA
Posted by ambienti su Maggio 30, 2007
UN ESPOSTO AL PREFETTO DAL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI :
NON È VERO CHE LA DISCARICA SERVE A TENERE PULITA CASERTA
Il sindaco Petteluttaro ci ha da poco invitati ad ammirare le vie che la sua amministrazione ha reso linde. Il Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta ha provato a guardarsi intorno e ne è venuta fuori una lettera-esposto consegnata oggi al Prefetto della città Elena Stasi. I fatti denunciati nell’analisi sembrano entrarci poco con la resistenza a Lo Uttaro. Anzi questa resistenza appare l’unico contrasto al tentativo di trasformare definitivamente Caserta in un enorme immondezzaio, in una città tutta “discaricata”.
L’esposto è meticolosamente argomentato. A Caserta la pulizia non si fa dappertutto e perlopiù si fa malissimo. Il Comune non provvede a rimediare alle gravi carenze di organizzazione e di attrezzature. Nel rapporto tra Comune e Sace (la società che ha in appalto il servizio di pulizia) è difficile capire chi si comporta peggio con la controparte. L’assessorato all’ecologia non fa controlli adeguati. A farne le spese sono i cittadini che pagano una delle TARSU più salate d’Italia e spesso hanno «un sito di stoccaggio provvisorio sotto casa», mentre la raccolta differenziata si risolve in una beffa.
Caserta è descritta come una capitale del percolato, lo scolo marcio dei rifiuti che è decine di volte più inquinante del liquido di fogna. Perchè, anche quando i rifiuti vengono rimossi, l’igienizzazione intorno ai cassonetti viene fatta poco e malissimo.
La richiesta rivolta dal Comitato al Prefetto è di immediati riscontri operativi «visto che con l’approssimarsi dell’estate la situazione potrà ulteriormente aggravarsi se non ci saranno interventi immediati».
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RIEPILOGO PER IL PRESIDENTE
Posted by ambienti su Maggio 30, 2007
Ieri il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto un tour in Campania. Il Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta, d’intesa con altre associazioni nel territorio intorno a Lo Uttaro, ha inviato al presidente una lettera che riepiloga la storia infame della discarica e chiede il rispetto della legalità e la chiusura dell’impianto.
Nella lettera viene ricordato che su Lo Uttaro sono state presentate 5 denunce penali, 2 ricorsi ex art. 700 cpc, 1 ricorso al TAR. L’appello al presidente è perché metta i magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere in condizioni di svolgere presto e bene il loro lavoro.
Lo Uttaro e i suoi annessi sono una bomba chimica che continua a esplodere lentamente e continuamente viene ricaricata. A due passi da quartieri densamente abitati.
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GIORNALISTI A LO UTTARO – PRECISAZIONI
Posted by ambienti su Maggio 29, 2007
Stamattina uno dei fotografi presenti sabato 26 scorso alla discarica lo Uttaro ci ha chiesto di togliere il suo e altri nomi dalla cronaca della visita a Lo Uttaro pubblicata nel nostro blog. Abbiamo subito aderito alla richiesta esclusivamente perché tra le varie motivazioni c’era quella che l’indicazione dei nomi nel blog avrebbe potuto complicare prossimamente il lavoro di documentazione e di libera informazione dei suddetti.
Precisiamo comunque che – come risulta chiaramente dal nostro post-comunicato di sabato – nessuno dei tre giornalisti-fotografi ci ha rilasciato dichiarazioni o commenti sulla propria visita dentro Lo Uttaro. Loro si sono limitati a fare foto, come prevede la loro professione. Un resoconto ci è stato invece fornito dall’unico giornalista-scrittore che ha partecipato alla visita.
Abbiamo motivi per ritenere che siano in atto pesanti tentativi di censura verso l’informazione su Lo Uttaro. Questa discarica è ciò di cui non si dovrebbe sapere e dire nessuna verità. Perché se la verità si sapesse in giro risulterebbero chiare le gravi responsabilità degli amministratori locali che hanno acconsentito a riaprire Lo Uttaro e l’inaffidabilità delle strategie del Commissariato per l’Emergenza Rifiuti in Campania, che addirittura propaganda il disastro Lo Uttaro come un modello “a basso impatto ambientale”.
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SE SON ROSE DEL SINDACO PUZZERANNO
Posted by ambienti su Maggio 28, 2007
Per il sindaco di Caserta Petteluttaro va tutto bene. La città è pulita, i cittadini possono festosamente passeggiare per le vie in una bella domenica di maggio. Come dice lui con affabili parole raccolte e trascritte da una riverente giornalista su Il Mattino – Caserta di ieri. Naturalmente se qualche cosuccia non funziona, se la bonifica del sito di trasferenza accanto alla discarica Lo Uttaro non è stata ancora avviata, non dipende dalla volontà di Petteluttaro, ma da “i presìdi, le proteste le celebrazioni liturgiche che hanno inciso sulla messa a regime del sito che inizialmente ha funzionato a singhiozzo”. Insomma, se non lo avesse un po’ intralciato persino il Padreterno, lui sarebbe in regola.
In verità le proteste sono state sempre estremamente pacifiche, finora appena simboliche per quanto riguarda l’interruzione delle attività della discarica. E basta conoscere un po’ la topografia dei luoghi per capire che non possono aver interferito con un eventuale avvio della bonifica dell’immondo sito di trasferenza della monnezza. La messa di monsignor Nogaro, poi, è stata celebrata una domenica pomeriggio dalle 15. È in quel giorno e a quell’ora che Petteluttaro aveva programmato i lavori di bonifica che sono stati ostacolati? Via, non cavilliamo troppo sulle affermazioni di un così simpatico signore che ci regala una città così ridente e amena.
Ma di quale Caserta sta parlando? Forse di quella in cui non arriva sempre la Grande Puzza de Lo Uttaro e annessi. E nemmeno, visto che un particolare lustro non si nota da nessuna parte. Invece ci sono quartieri dove di notte non si dorme per la Grande Puzza e di giorno si consultano scritti medici, a cominciare dal recente rapporto OMS, giustamente preoccupandosi per salute propria, di familiari, di amici, della collettività. Ma che importa a Petteluttaro e alla sua festosa combriccola? Tanto soffrono quelli del vicino comune di San Nicola, al massimo quelli del quartiere Acquaviva, che anche questa amministrazione – si è capito – considera cittadini di serie B. Chissà perché poi.
Eppure in campagna elettorale Petteluttaro – che allora si faceva chiamare Petteruti – era arrivato fin qui promettente, facendo distribuire rose alle signore nel Teatro Izzo, accanto alla parocchia di Nostra Signora di Lourdes. Chi l’avrebbe mai detto cosa avrebbe fatto arrivare dopo il profumo di quelle rose.
Ieri era domenica, oggi è lunedì. Peccato che stamattina la Grande Puzza abbia attraversato tutta Caserta e sia arrivata fino al Parco Gabriella. Anche lì qualcuno comincia ad aprire naso ed occhi. Ad accorgersi che quelle di Petteluttaro sono bugie scritte sull’acqua. O sul percolato.
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RADIO PRIMA RETE È CON NOI
Posted by ambienti su Maggio 28, 2007
Insomma chi si era illuso che il futuro di Caserta fosse nello sviluppo economico e industriale, o nel turismo oppure nello sfruttamento ambientale e paesaggistico o culturale legato all’Università e al Policlinico, si è dovuto profondamente ricredere e rendersi conto che la vera vocazione della città capoluogo è l’immondizia.
In fin dei conti, l’immondizia, se sapientemente trattata, può riciclare anche un Deputato in un nuovo partito, e forse crearne addirittura uno nuovo, accontentando così qualche ambizioso Assessore dirigente di partito, mentre un altro dirigente dello stesso partito, potrebbe ritornare alla Regione o gestire un incarico prestigioso ma soprattutto ricco.
Per leggere tutto l’articolo di Antonio Gazzillo segui il link
http://www.radioprimarete.it/index.php?option=com_content&task=view&id=74&Itemid=59
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COMINCIAMO A CHIEDERE I DANNI PER LO UTTARO?
Posted by ambienti su Maggio 27, 2007
Le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia si riuniscono stamattina alle 10.30, in Palazzo Marigliano alla via S. Biagio dei Librai 39, presso il Teatro Tinta di Rosso, per presentare un rapporto sulla gestione dei rifiuti in Campania. Relazionerà Raffaele Raimondi, Presidente agg.to em.to della Corte Suprema di Cassazione. Nella relazione letta da Raimondi c’è uno spunto molto interessante per chi abita nei dintorni de Lo Uttaro:
In uno Stato di diritto è, infatti, inammissibile che restino non risarciti e non sanzionati i danni causati ai singoli cittadini, alle categorie, alle comunità da un disastro che non sia dovuto ad eventi naturali, quali un terremoto o un’alluvione, ma ad un fatto dell’uomo che abbia messo in pericolo la incolumità delle persone. A tale esigenza ha corrisposto la giurisprudenza della Corte Suprema culminata nella nota sentenza delle SS. UU. civili 21/2/2002, n. 2515. Tale decisione, con riferimento ai danni provocati dal disastro ambientale dell’ICMESA di Seveso, ha confermato che “in caso di compromissione dell’ambiente a seguito di disastro colposo (artt. 434 e 449 c.p. il danno morale soggettivo – lamentato dai soggetti che abitano e lavorano in detto ambiente e che provino in concreto di aver subito un turbamento psichico (sofferenze e patemi d’animo) di natura transitoria a causa dell’esposizione a sostanze inquinanti e alle conseguenti limitazioni del normale svolgimento della loro vita – è risarcibile autonomamente anche in mancanza di una lesione psico-fisica (danno biologico) o di altro evento produttivo di danno patrimoniale, trattandosi di reato plurioffensivo, che comporta, oltre all’offesa all’ambiente e alla pubblica incolumità, anche l’offesa ai singoli, pregiudicati nella loro sfera individuale, sicchè è sufficiente che la condotta, sia commissiva che omissiva, con l’evento dannoso da essa cagionato, ingeneri pubblica apprensione con restrizioni e limitazioni della libertà di azione e di vita”.
Chi vuole leggere tutto il testo della relazione può trovarlo a http://www.napoliassise.it/Nuovoespostodisastrorifiiuti.pdf
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A LO UTTARO GIORNALISTI IN LACRIME
Posted by ambienti su Maggio 26, 2007
TRA PUZZA, PERCOLATO E GAS C’È PROPRIO DA PIANGERE
photo ©
LO UTTARO, CASERTA – A Lo Uttaro i rifiuti “tal quali” continuano a imputridire, a emanare la puzza e i gas acri della decomposizione. I gabbiani pascolano a schiere sulla spianata dentro il fosso prima di riprendere il volo per andare ad infettare nei dintorni. Nelle zone che a mezzogiorno non sono ancora ricoperte di terra, i cumuli freschi superano i due metri di altezza e sembrano scaricati lì direttamente da sacchetti per l’immondizia: bottiglie di plastica intere, stracci, mocassini con suola di gomma, barattoli vuoti di alimenti di ogni tipo, un contenitore di margarina Vallè che appare nuovo, etichetta e tutto, neanche un po’ ammaccato, come se provenisse dallo scaffale di un supermercato.
Questi rifiuti certo non subiscono i trattamenti previsti dalle norme e dichiarati dai responsabili. Esattamente com’è scritto nella perizia del dottor Giuseppe Lembo e del dottor Nicola Santagata, intorno alla quale è cominciato un gioco delle tre carte di controcontestazioni. Il banco lo tiene il presidente della provincia di Caserta Alessandro De Franciscis, anche come “compare” di se stesso: responsabile-commissario dell’ACSA CE3, che gestisce la discarica, e membro del Comitato dei Garanti, incaricato di controlli a tutela della salute pubblica *. Nel Comitato Lembo e Santagata sono i soli due veri tecnici. De Franciscis è ufficialmente controllore del proprio operato. Sarà conflitto di interessi? Berlusconi ha fatto scuola nel centrosinistra.
Una visita a Lo Uttaro l’hanno compiuta stamattina un giornalista e tre fotografi provenienti da varie parti d’Italia, regolarmente ammessi dopo consultazione con le autorità.
I reporter non riescono a credere ai propri occhi. Uno di loro, che si è accostato di più ai cumuli, comincia a piangere per i gas irritanti della decomposizione. I quattro stentano anche a credere alle proprie orecchie. L’architetto Vagliviello, responsabile della discarica, che fa da guida, spiega: «Qui arrivano la FOS (Frazione Organica Stabilizzata) e il sovvallo dall’impianto per CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti) di Santa Maria Capua Vetere». Probabilmente l’architetto conta sull’ignoranza dei giornalisti.
Un reporter chiede: «Ma la FOS non dovrebbe essere stabilizzata, non putrescente? E quelle bottiglie di plastica che c’entrano?» L’architetto dice: «L’impianto CDR non funziona proprio come dovrebbe. E il resto è sovvallo». «Ma per sovvallo lei cosa intende?». «Quello che vedete qui», risponde l’architetto.
«Quelle cisterne?», chiede un altro reporter. «In quelle raccogliamo il percolato, poi regolarmente lo portiamo via. I tubi a terra, invece, servono a trasportare il gas che si forma nel sottosuolo». «Percolato dalla FOS?». «Si. Percolato. È tanto. Per smaltirlo, presto aggiungeremo altre quattro cisterne».
Lo Uttaro è a due passi da quartieri densamente abitati di quattro comuni. Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista. Ora che è arrivato il caldo, molti che abitano intorno a Lo Uttaro possono scegliere tra due forme di insonnia: sudare con le finestre serrate o aprire all’asfissiante Grande Puzza della discarica e dei suoi annessi. Questo è il modello “a basso impatto ambientale” celebrato dal supercommissario Bertolaso, da De Franciscis e dal sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti.
(Caserta, 26 maggio 2007)
* Il 10 luglio 2007 il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis ha lasciato il suo incarico di commissario del consorzio pubblico per lo smaltimento dei rifiuti ACSA CE3 «per la sopravvenuta incompatibilità» con «il nuovo ruolo di subcommissario provinciale per la stessa materia dopo la recente conversione in legge del Decreto del Consiglio dei ministri 11 maggio 2007».
Sulla foto in alto c’è il copyright dell’autore E’ stata concessa in via amichevole solo al blog AMBIENTI. Per riutilizzi lasciare un commento in coda a questo post.
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NON È SOLO QUESTIONE DE LO UTTARO
Posted by ambienti su Maggio 24, 2007
A San Nicola La Strada di recente le foze dell’ordine hanno scoperto e sequestrato un sito di stoccaggio abusivo realizzato da privati in un’area di proprietà comunale. Il Comitato Emergenza Rifiuti esprime la propria posizione ed esprime una proposta con il seguente comunicato.
DA DISCARICA DELLA CAMORRA A PARCO VERDE PUBBLICO. ORA!
La vicenda dello stoccaggio abusivo di rifiuti “scoperto” a San Nicola su un terreno di proprietà comunale evidenzia – semmai ce ne fosse stato bisogno – la scarsa capacità/volontà da parte delle autorità preposte (Comune e Provincia) ad effettuare un controllo reale e serio del territorio.
Non dobbiamo nascondere anche uno scarso senso civico e di riprovazione sociale da parte dei cittadini che sembrano subire ogni arbitrio che viene perpetrato senza che si senta il bisogno di protestare o denunciare.
La presenza così pervasiva della camorra come di palazzinari senza ritegno sul territorio mette in luce un’altra questione: una cementificazione senza speranza di un territorio comunale massacrato dalla “legale” e condivisa speculazione edilizia che ha fatto di San Nicola L.S. una delle città al mondo al più alto tasso di abitanti per Km2 (oltre 4000 per Km2) comparabile solamente a città come Hong Kong e Calcutta.
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CONTROLLORI E CONTROLLATI
Posted by ambienti su Maggio 24, 2007
Il comunicato dell’ACSA che dovrebbe “tranquillizzarci” su Lo Uttaro è stato controcontestato. Un articolo su Il Mattino di oggi, edizione Caserta, riepiloga la questione. All’articolo si può aggiungere che l’ACSA è l’azienda che gestisce Lo Uttaro, e ha perciò un interesse evidente a difendere il proprio operato. Mentre la perizia che dichiara irregolare la discarica è stata effettuata da due qualificati tecnici, Giuseppe Lembo e Nicola Santagata, membri del “Comitato dei garanti”, un organismo ufficiale di controllo. Sono due persone che non hanno evidentemente alcun interesse personale ad esporsi agli attacchi concentrici del fronte politico-affaristico pro Lo Uttaro.
Santagata era presente alla conferenza stampa di presentazione della propria preoccupante relazione, diversamente da Lembo, trattenuto altrove da altri impegni. In quella sede Santagata ha tenuto a chiarire che non ha agito per conto di questa o quella parte ma come “tecnico”. Insomma, lui, un medico che per anni si è occupato di salute pubblica in posizioni di responsabilità, sarebbe stato ben felice di trovare tutto a posto a Lo Uttaro.
L’ACSA è il controllato e il “Comitato dei garanti” che ha prodotto la relazione sulle irregolarità è il controllore pubblico, nell’interesse dei cittadini. Perciò la risposta dell’ACSA non può essere considerata tranquillizante. In ogni caso non è sufficiente.
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MA CHE SPLENDORE LO UTTARO!
Posted by ambienti su Maggio 24, 2007
Con un comunicato diffuso oggi la ACSA, l’azienda che gestisce la discarica Lo Uttaro, contesta la perizia di Lembo e Santagata che indica nella discarica un pericolo di disastro ambientale e sanitario ^ . Cominciano i giochetti burocratici. Ora sarebbe il caso che la magistratura intervenisse d’urgenza per chiarire. Anche con accertamenti nei dintorni della discarica. Dove serrare le finestre non impedisce alla puzza di entrare e di stagnare in casa, mentre nel cielo si vedono stormi di gabbiani attirati dal fetore, per le vie spuntano topi enormi e mai visti prima, nei giardini cadono uccelli morti.
Ecco il comunicato ACSA.
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A LO UTTARO 2+2 FA MORTE
Posted by ambienti su Maggio 24, 2007
NON C’È ALCUN ALIBI PER I RESPONSABILI
LA DISCARICA È UN DISASTRO SANITARIO
Il cuore nero dell’”affare monnezza” in Campania è Lo Uttaro, a Caserta. Qui, intorno alla discarica, gli abitanti di interi quartieri del capoluogo e di tre comuni adiacenti – San Nicola, Maddaloni, San Marco – vivono con la Grande Puzza in casa. Qui ci sono i maggiori rischi permanenti di malattia e di morte per la popolazione a causa della spazzatura. Qui semplicemente la spazzatura viene tolta dalle strade – quando viene tolta – e, insieme a quella proveniente dall’intera provincia e da chissà dove, viene accumulata un po’ più in là. Dovrebbe essere trattata in un impianto per CDR, ma il trattamento se c’è è inefficace, ne cambia poco la sostanza. Con il fetore e con tutti i rischi di infezioni e di altre aggressioni alla salute spostati infine solo di poche centinaia di metri. A distanza di niente dal punto di vista sanitario.
Finora c’erano l’ossessione della puzza e la preoccupazione per i danni a medio e lungo termine provocati dalla varia contaminazione dell’ambiente in corso. Ora, dopo la perizia di Lembo e Santagata, le cui conclusioni si trovano in un post precedente, il disastro diventa immediato. I due esperti hanno affermato che Lo Uttaro è una “scimmiottatura” di discarica e che a loro giudizio lì finiscono rifiuti “tal quali”, oppure sottoposti a sommaria vagliatura. Loro tra l’altro hanno visto stracci, bottiglie di plastica e scarpe. Tutti oggetti che non potrebbero esistere interi in rifiuti “trattati” come dovrebbero essere.
Che significa per la salute avere a pochi passi da casa un deposito di rifiuti “tal quali”, in condizioni di assoluta inefficienza? Un deposito dentro il quale – come è stato documentato – non si provvede nemmeno ad effettuare le operazioni di copertura protettiva quando non è in corso lo sversamento. E in più ci sono accanto un “sito di trasferenza” malamente gestito e inverosimili siti di stoccaggio tra cui uno, quello chiamato “panettone” →, che da anni marcisce sotto teli di plastica e lascia scorrere percolato all’aria aperta nel terreno circostante, a nutrimento di flora e fauna.
Una breve intervista al professor Marcello Piazza, illustre medico e scienziato specialista di malattie infettive, apparsa oggi sul quotidiano Il Mattino, a firma Bruno Buonanno, chiarisce la situazione.
Ecco il testo dell’intervista.
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LETTERA SUI RIFIUTI AL SENATORE BARBIERI
Posted by ambienti su Maggio 23, 2007
Lettera aperta al Senatore Roberto Barbieri,
Presidente della Commissione di inchiesta parlamentare sul ciclo dei rifiuti
Illustre Senatore,
a “Cominciamo Bene”, stamattina su Raitre, Lo Uttaro di Caserta non c’era. È stato di nuovo censurato. Nella trasmissione, alla quale lei ha partecipato, nessuno ha detto che Lo Uttaro è illegale, che si trova a poche centinaia di metri da zone densamente abitate, che emana puzze e veleni direttamente addosso alla popolazione. Solo il rappresentante di Terzigno ha provato a dirne qualcosa. Lui sembrava avere le idee chiare sul disastro Lo Uttaro, anticipo impressionante delle catastrofi che potrà provocare la linea del supercommissario Bertolaso.
Ma lei, Senatore Barbieri, quel discorso lo ha subito censurato: la discarica Lo Uttaro è stata proposta dagli amministratori locali, non è possibile metterla in discussione.
Illustre Senatore, i Comitati per l’Ambiente di chi vive intorno a Lo Uttaro – a Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista – ritengono invece che una discussione sensata sui rifiuti in Campania debba cominciare proprio da qui. Soprattutto ora che una perizia tecnica ha dimostrato che Lo Uttaro è del tutto illegale, che è una “scimmiottatura” di discarica a norma, che è un attentato a danno della popolazione, che è una truffa politica e mediatica contro l’intelligenza di tutti gli italiani.
L’accordo per la discarica Lo Uttaro, sottoscritto dal Presidente della Provincia di Caserta Alessandro De Franciscis e dal sindaco Nicodemo Petteruti senza consultare le rispettive assemblee, è frutto dell’asse di potere tra i suddetti e il governatore Bassolino. Una scelta interessata, compiuta pur se si disponeva di diverse alternative in linea con le norme e il buon senso, un accordo contro la volontà dei cittadini elettori che avevano votato De Franciscis e Petteruti aspettandosi da loro un impegno e una svolta sui gravi problemi dell’ambiente nel territorio casertano.
Lo Uttaro è effetto di un demenziale tradimento. Di un modo stolto di concepire l’autorità politica in democrazia, che sta provocando, per la sua natura illecita, una grave frattura sociale.
Chi governa sembra aver rimosso la questione della legalità. Ma così perderà per sempre i cittadini, non solo alla propria parte politica ma alla politica in generale e alle istituzioni. E nel nostro Sud, dove i cittadini onesti vivono spesso condizionati dal potere della criminalità organizzata, la definitiva trasformazione della politica in puro esercizio di potere sarà un altro disastro irrimediabile. In chi si potrà confidare più?
In queste ore si continua a ripetere che per la questione dei rifiuti in Campania non bisogna cedere alle contestazioni delle popolazioni locali. Come se le popolazioni locali fossero tribù primitive nemiche dello Stato, anziché cittadini che stanno contestando gli effetti di 13 anni – tanti sono gli anni dell’emergenza rifiuti – di malgoverno della cosa pubblica. Malgoverno che sta culminando, da parte del potere politico, in azioni militari per imporre ciecamente le soluzioni pensate da pochi contro la ragione, contro i cittadini, contro la legalità. Forse non ve ne rendete conto, ma ripassando i vostri manuali di politica – se tra voi governanti c’è ancora qualcuno che ha qualche briciolo di cultura politica – vi accorgereste che questo è uno degli schemi esemplari dei colpi di stato.
Non fanno parte di tribù incivili quelli che vogliono difendersi dai diktat del sig. Bertolaso. Loro sono invece i cittadini più consapevoli dei problemi dell’ambiente e della civiltà. Loro vogliono difendere il loro territorio, per Lo Uttaro anche direttamente e immediatamente la loro vita e la legalità. Si legga il recente rapporto dell’OMS, si faccia una chiacchierata con la dottoressa Carmela Buonomo, dirigente anatomopatologa dell’Ospedale di Caserta, che ha sott’occhio la situazione tumori. Invece di permettere che si mandino gli agenti della Digos a sorvegliare e a intimidire le pacifiche assemblee dei Comitati per l’Ambiente.
Ora una perizia tecnica – la prima permessa, a un mese dalla riapertura della discarica illegale – dice che a Lo Uttaro non vengono rispettate neanche le norme minime previste dalla legge per l’impianto in sé. Lo Uttaro è di fatto un crimine contro la legalità e la salute. Lo sapevate già voi governanti? È per questo che di chi si ammalerà e morirà per i veleni de Lo Uttaro non si deve parlare? Come non bisognava parlare dei desaparecidos nell’Argentina del regime militare? Nel nostro territorio dovrà supplire ancora una volta la magistratura all’insipienza e agli interessi di un mondo politico vecchio, che parla di un futuro che non vedrà mai?
Coordinamento Comitati per l’Ambiente di Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista
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CONCLUSIONI TECNICHE SU LO UTTARO
Posted by ambienti su Maggio 23, 2007
È solo la “scimmiottatura” di una discarica, hanno detto gli esperti
Sono queste le soluzioni del supercommissario per i rifiuti Bertolaso?
Allora qui in Campania con la spazzatura siamo veramente rovinati
Visto il verbale della prima visita ispettiva sulla discarica “Mastropietro- Lo Uttaro” di Caserta che è parte integrante della seguente relazione, si fa presente che permangono e, se possibile, si rafforzano le perplessità e convinzioni sulla assoluta inadeguatezza e erroneità, per i profili igienico-sanitari e ambientali afferenti la scelta del sito di conferimento dei RSU della Provincia di Caserta nella cava, abusiva e illegale, denominata “ Mastropietro” in località “Lo Uttaro” fg. 59 – particella ex 147 (in parte – atteso che sul fondo circa la metà della superficie era, prima dell’attuale attivazione del 24.04 u.s., già impegnata da rifiuti – di che natura, da chi autorizzati e controllati, il percolato prodotto dove è finito, l’Ente provincia dov’era?); le disfunzioni più plateali ed evidenti vengono di seguito riassunte:
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UN DISASTRO AMBIENTALE
Posted by ambienti su Maggio 23, 2007
LA DISCARICA LO UTTARO A CASERTA È ILLEGALE E PERICOLOSA
UNA PERIZIA UFFICIALE HA ACCERTATO CHE È CONTRO OGNI NORMA
LA DOCUMENTAZIONE TRASMESSA ALLA MAGISTRATURA
La discarica Lo Uttaro, a Caserta, non è a norma e costituisce un immediato pericolo per la salute della popolazione e per l’ambiente. Lo hanno accertato i due esperti Giuseppe Lembo e Nicola Santagata nel corso di un’ispezione che hanno potuto finalmente effettuare in qualità di membri del “Comitato dei garanti” sollecitato dalle associazioni ambientalistiche.
Finora il Commissariato per l’Emergenza rifiuti in Campania aveva indicato come un modello la soluzione della discarica casertana, ritenendola “a basso impatto ambientale”. Questo nonostante i notevoli disagi già lamentati dalla cittadinanza e gli evidenti rischi dell’ubicazione al centro di una conurbazione di 200 mila abitanti.
I risultati dell’ispezione di Lembo e Santagata, avvenuta lunedì 21 maggio, sono stati verbalizzati e sono stati presentati oggi alla stampa locale nella sede casertana di Italia Nostra. I due tecnici sono i soli due firmatari del verbale-relazione, in quanto gli altri due membri del comitato dei garanti, il presidente della Provincia di Caserta, Alessandro De Franciscis, e il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, erano assenti al sopralluogo.
Ciò che risulta dal verbale degli esperti è grave. La discarica è aperta in condizioni di completa illegalità. Le associazioni ambientalistiche e i locali comitati per l’ambiente stanno trasmettendo il documento alla magistratura sollecitandola ad intervenire e a chiudere immediatamente la discarica. Il dottor Giuseppe Messina – anche lui un esperto del problema rifiuti e rappresentante di Legambiente e dei Comitati Emergenza Rifiuti della provincia – ha dichiarato che l’ipotesi di reato non sarebbe di generico danno all’ambiente ma di procurato danno alla salute pubblica.
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