UNA CITTÀ DISCARICATA
Posted by ambienti su Maggio 30, 2007
UN ESPOSTO AL PREFETTO DAL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI :
NON È VERO CHE LA DISCARICA SERVE A TENERE PULITA CASERTA
Il sindaco Petteluttaro ci ha da poco invitati ad ammirare le vie che la sua amministrazione ha reso linde. Il Comitato Emergenza Rifiuti di Caserta ha provato a guardarsi intorno e ne è venuta fuori una lettera-esposto consegnata oggi al Prefetto della città Elena Stasi. I fatti denunciati nell’analisi sembrano entrarci poco con la resistenza a Lo Uttaro. Anzi questa resistenza appare l’unico contrasto al tentativo di trasformare definitivamente Caserta in un enorme immondezzaio, in una città tutta “discaricata”.
L’esposto è meticolosamente argomentato. A Caserta la pulizia non si fa dappertutto e perlopiù si fa malissimo. Il Comune non provvede a rimediare alle gravi carenze di organizzazione e di attrezzature. Nel rapporto tra Comune e Sace (la società che ha in appalto il servizio di pulizia) è difficile capire chi si comporta peggio con la controparte. L’assessorato all’ecologia non fa controlli adeguati. A farne le spese sono i cittadini che pagano una delle TARSU più salate d’Italia e spesso hanno «un sito di stoccaggio provvisorio sotto casa», mentre la raccolta differenziata si risolve in una beffa.
Caserta è descritta come una capitale del percolato, lo scolo marcio dei rifiuti che è decine di volte più inquinante del liquido di fogna. Perchè, anche quando i rifiuti vengono rimossi, l’igienizzazione intorno ai cassonetti viene fatta poco e malissimo.
La richiesta rivolta dal Comitato al Prefetto è di immediati riscontri operativi «visto che con l’approssimarsi dell’estate la situazione potrà ulteriormente aggravarsi se non ci saranno interventi immediati».
F.Caruso said
Bravi!
Ora che farà la Stasi. “Segnalerà” ….al Comune?
I fatti vanno avanti da sempre, Cdl o sin/centristi al comando del Comune.
Non si innervosisca quindi l’attuale capo dell’ente locale che ha in proroga la Sace.
Un’occasione per rispondere con i fatti alle “malignità” sui suoi rapporti professionali con il gruppo imprenditoriale che comprende la Sace.
E a S.Maria qualcuno si muoverà per assicurare una città pulita (perlomeno a chi paga la Tarsu)??