AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 11 giugno 2007

PEDALANDO TRA I VELENI

Posted by ambienti su giugno 11, 2007

Storie da lo Uttaro 1

di Alessandro P. – Studente dell’Istituto Professionale Mattei di Caserta

Siamo tutti preoccupati noi che abitiamo intorno alla zona denominata lo Uttaro, che sta ai confini di quattro comuni: Caserta, Maddaloni, San Nicola La Strada, San Marco Evangelista. Sono residente a San Marco con la mia famiglia da un paio di settimane. Intorno a questa zona, in cui si sversano i rifiuti della provincia e che è stata oggetto di tante battaglie, siamo al collasso. Tra le nostre case la puzza arriva continuamente ed è insopportabile. Ci sono momenti in cui è peggio. Si sta proprio male.
In questi ultimi giorni di scuola io, non avendo al momento altri mezzi di trasporto, ho dovuto percorrere in bicicletta la strada da casa mia all’Istituto Professionale Mattei di Caserta, dove frequento l’ultimo anno scolastico. Quest’esperienza non è stata piacevole per niente.
Una mattina, mentre pedalavo, la puzza mi ha investito all’improvviso più tremenda che mai, procurandomi un malore: un bruciore agli occhi e alla gola. Non sapevo che fare. Fermarmi in mezzo a quell’ondata tossica forse sarebbe stato peggio. Mi sono sforzato di continuare a pedalare. Ho dovuto fare parecchi chilometri prima che l’aria diventasse più respirabile e i sintomi si attenuassero.

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STORIE DA LO UTTARO – INTRODUZIONE

Posted by ambienti su giugno 11, 2007

LA POLITICA DELL’HORROR AMBIENTALE

Non si tratta solo degli angoscianti pericoli per la salute segnalati da istituzioni scientifiche autorevoli come OMS E CNR, non si tratta solo delle illegalità denunciate alla magistratura dai comitati per l’ambiente. Soprattutto non può tutto risolversi nel vicolo cieco burocratico in cui c’è chi tenta di far finire la documentazione e le denunce.
Ciò che amministratori e autorità fanno finta di non capire è che la vita di chi abita intorno alla discarica lo Uttaro, in interi quartieri di Caserta e di comuni adiacenti, è già ora un continuo inferno.
È già sufficiente la Grande Puzza – che oggi è stata particolarmente intensa – per rovinare le giornate di tutti. Arriva anche dalla discarica? Come ritengono i Comitati per l’ambiente, soprattutto dopo le ultime relazioni tecniche del “Comitato dei garanti”. O viene soprattutto dal “sito di trasferenza”, che dovrebbe già essere stato bonificato?
Che differenza fa, al momento, per chi ha le giornate, la pace domestica, il lavoro, gli affari, i passatempi, rovinati dalla Grande Puzza? Per giunta – s’è capito dalla lettera aperta del sindaco di Caserta Petteruti al commissario Bertolaso – ci sono poche speranze che almeno il sito di trasferenza venga davvero bonificato in tempi brevi, prima dell’estate, com’era pur previsto nel “Protocollo d’intesa”.

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INCENERITORI O TERMOVALORIZZATORI?

Posted by ambienti su giugno 11, 2007

Definire “inceneritore” o “termovalorizzatore” un impianto per bruciare i rifiuti in Italia è spesso – come ha ben  notato il lettore Kreo in un commento al precedente post – il segno di due posizioni molto differenti. Scegliere l’una o l’altra posizione, il contro o il pro, non dovrebbe dipendere da un pregiudizio “politico” nel senso deteriore. Esiste un dibattito internazionale in ambito scientifico, economico e medico, sull’opportunità di continuare a utilizzare gli inceneritori o termovalorizzatori. È in base a questo che si dovrebbe decidere. La democrazia moderna consiste – o dovrebbe consistere – anche nella capacità del sistema di usare l’attività della ragione, e perciò delle scienze, nell’interesse di tutti i cittadini.
Di giorno in giorno gli argomenti contro gli inceneritori, o termovalorizzatori, diventano più forti. Anche perché sono nuove le ricerche sulle temibilissime “polveri sottili” che escono dagli impianti di combustione, compresi quelli di automobili e inceneritori. Di tali pericoli non si sapeva niente quando generalmente si consideravano gli impianti per bruciare i rifiuti una buona soluzione. Tutto questo si può verificare in recenti studi del CNR e dell’OMS, organismi che non si preoccupano certo di fare propaganda a questo o a quell’altro politico locale.
I termovalorizzatori funzionanti in Europa sono, è vero, “a norme europee”. Però è da considerare che in risposta ai pericoli segnalati dalla scienza le norme possono cambiare. Sta succedendo per la serie di norme “Euro” sulle automobili. Per gli inceneritori, o termovalorizzatori, imporre un bollino nuovo sarebbe più complicato. Intanto in molti paesi europei si è già deciso di non considerarli più efficienti impianti di trasformazione dei rifiuti in energia, e di conseguenza di non concedere contributi pubblici alla loro costruzione e al loro funzionamento. A concedere i contributi è rimasta l’Italia. Questo può aiutare a capire perché qui c’è chi insiste con gli inceneritori.
Fuori d’Italia chi ha gli inceneritori li chiude o, per ora, li tiene attivi con molta cautela e non vede l’ora di potersene liberare. In questa situazione, che senso ha costruirne uno nuovo e gigantesco come quello di Acerra?

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