AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

QUALCOSA CHE PUZZA

Posted by ambienti su giugno 25, 2007


CONTESTATO IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DE FRANCISCIS
OGGI AL CONVEGNO SUI RIFIUTI ORGANIZZATO DA LE CALORIE
A TUTTI I CONVENUTI IN OMAGGIO L’AROMA DE LO UTTARO

Lui parlava e nell’uditorio c’era chi perplesso tirava su col naso, chiedendosi da dove arrivasse quella puzza. Dalla “discarica modello” e “a basso impatto ambientale”, della quale il presidente della Provincia di Caserta, di tanto in tanto, ma per fortuna sempre meno, si fa vanto? Dal “sito di trasferenza” illegale, posto ora sotto sequestro perché pericoloso per la salute pubblica e per il quale il presidente continuava imperterrito ad invocare la riapertura contro il parere dei carabinieri del NOE? O l’aroma emanava direttamente dalle parole del presidente, che aveva fatto partire, contro i contestatori in sala, un disco di chiacchiere sconclusionate ed arroganti senza permettere contraddittorio? Lo spettacolo a epilogo del convegno a Le Calorie sarebbe stato comico. Se ai contestatori non fosse poi toccato tornare nelle loro case poste sotto la cappa della Grande Puzza. Dopo essersi educatamente sorbiti un paio d’ore di discorsi su tecnologie e strategie futuribili de “lo Uttaro il giorno dopo” ed aver chiarito, un’altra volta, con striscione, volantini e discorso – ha parlato il cittadino di San Nicola Antonio Rossi – che per loro è impossibile vivere intorno a lo Uttaro fetidi e avvelenati “giorni prima” dei quali non si intravede il termine.
De Franciscis ha detto di aver previsto la contestazione di stamattina andando a frugare, chissà come, tra messaggi elettronici privati, con contenuti del tutto leciti, che certo non erano destinati a lui. Come fanno i governanti in Cina e in Iran, tanto per precisare che cosa lui intende per “decisionismo democratico”. E nonostante questa previsione, nonostante i toni di voce sempre più alti, è apparso impreparato e goffo non solo ai “prevenuti” contestatori ma a molti altri in sala. C’era chi continuava ad annusare la puzza, che stamattina a Le Calorie penetrava oltre le barriere dell’aria condizionata, e chi annusando ridacchiava.

Alla fin fine gli argomenti con cui De Franciscis ha giustificato la riapertura de lo Uttaro sono due bugie già sentite e facilmente smentibili. La prima è il solito scaricabarile: «La scelta l’ha fatta il commissariato perché lo Uttaro era, tra quelli disponibili, il sito che si poteva allestire più velocemente». Il commissariato, però, ha più volte chiarito che il sito è stato scelto tra quelli indicati dalla Provincia come “idonei”. Se la Provincia, che dovrebbe esssere competente e consapevole per il territorio, ha indicato lo Uttaro come luogo “idoneo”, come in effetti è avvenuto, con una decisione la cui liceità è quantomeno dubbia, perché il commissariato non avrebbe dovuto sceglierlo? Se fosse stato più responsabile, e giacché dispone di vasti poteri di controllo attraverso ogni apparato dello stato, Bertolaso avrebbe potuto verificare che la discarica dista solo poche centinaia di metri da quartieri densamente abitati. Però, si sa, lo scaricabarile funziona così: qualcuno comincia e tutti gli altri sono ben felici di adeguarsi.
Seconda bugia, cinicamente sbraitata da De Franciscis in faccia a chi in casa sua non riesce più a vivere normalmente e si preoccupa della salute propria e dei familiari: «Voi la puzza ce l’avete da 14 anni!». Il che è certamente falso, ma se fosse vero sarebbe una ben misera e miserabile giustificazione.
La verità è che l’area lo Uttaro è stata negli ultimi anni luogo di tormenti ambientali di vario tipo. Di tanto in tanto la puzza si era propagata, in periodi di tempo molto limitati ma sufficienti per creare allarme e per sconsigliare di insistere anche ad amministratori abbastanza ottusi rispetto alle esigenze della cittadinanza, infine giustamente puniti dall’esito elettorale. Proprio per questo, e per gli inclusi veleni, era stato stabilito, secondo legge, che l’area doveva essere bonificata e messa sicurezza. Questi precedenti possono essere un’aggravante, non una giustificazione. Solo la genialità di De Franciscis è riuscita a trasformare un disagio saltuario e una minaccia a termine, per la quale s’era trovata la soluzione, in un disastro ufficialmente continuativo che dura ormai da due mesi.
Il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, è stato presente per parte della mattinata, perlopiù impegnato, con un gruppetto che gli stava intorno, a parlottare preoccupato, probabilmente di spazzatura. A un certo punto se l’è filata, evitando di infliggere chiacchiere inutili ai convenuti.
Tra i presenti a Le Calorie c’era il senatore Tommaso Sodano di Rifondazione Comunista–Sinistra Europea, Presidente della Commissione Ambiente, la cui voce ultimamente s’è sentita spesso sulle questioni di rifiuti e ambiente in Campania. Ha fatto osservazioni preoccupate e critiche sulla gestione passata e presente dell’emergenza rifiuti in Campania, lasciando intendere che le euforie antinormative possono essere tutt’altro che un rimedio. Anche lui nella mattinata ha più volte annusato l’aria turbato. A fine conferenza i No Uttaro l’hanno circondato sperando di trovare in lui un paladino. «Ma questa è una zona industriale? Ci sono case?», ha chiesto il senatore. «Si, signor senatore, di case ce ne sono tante in questa zona, migliaia, sono quelle dove abitiamo noi, vuole una documentazione?». «No grazie, di documentazione ne ho un pacco così», ha detto il senatore, facendo con le dita il segno di un bel malloppo, «però …». Insomma, la burocrazia confezionata da De Franciscis e Bertolaso è un conto, a vedere com’è costretta a vivere la gente da quella burocrazia viene almeno qualche dubbio.
E il convegno sulle future magnifiche sorti e progressive dei rifiuti riciclati com’è andato? Bah! Poco che già non si sapesse e che non si possa trovare nel sito promozionale de Le Calorie ^ . Con in più perentorie richieste di autorizzazioni veloci e “mani libere” per combinare altri disastri nel settore dei rifiuti e una notevole confusione tra rispetto dell’ambiente e impianti di incenerimento, che ha avuto significativamente un picco nel discorsetto dell’assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività Produttive Andrea Cozzolino. Dell’ipotesi di un inceneritore in area lo Uttaro, della quale aveva scritto ieri la Gazzetta di Caserta, non si è parlato. Forse si è capito che non tirava l’aria giusta, o la puzza giusta.

 

4 Risposte a “QUALCOSA CHE PUZZA”

  1. Luigino said

    Secondo me esagerate o siete affrettati il caldo vi fa ragionare lenti. Demonizzare non serve. Pagano fa il suo mestiere. De Franciscis pure. Da un po’ di giorni mi pare che da quanto scrivete, specialmente Messina, esca fuori un’impasse. La politica, quella che oggi odiate ma che ieri avete scelto eleggendoli, è questa e basta. Voi, residenti o no vicino a Lo Uttaro, ne siete fuori. Contenti di esserne fuori. Ma, tra un po’ ritornerete a votare, scegliendo forse i cloni di G.Bove o T.Sodano che più vi sembrano puliti. Sarà inutile non servirà.
    C’è una cosa di cui prendere atto prima di diventare tutti ridicoli. Le parole di protesta servono poco se non gridate da migliaia. Altrimenti è meglio cambiar casa, lasciare gli abitati. Ma in quanti? Dieci non bastano. Mille? Viene la troupe del Tg1. E’ questa la legge, prendetene atto.

  2. ambienti said

    Guarda che l’idea di demonizzare De Franciscis non ci sfiora nemmeno. Ci sembrerebbe decisamente eccessiva. Stamattina l’abbiamo visto anche mentre sulla porta della sala del convegno parlottava con un paio di persone e intanto si puliva il naso infilandoci un dito.

  3. nicola said

    Le soluzioni ci sono per uscire da questa emergenza artatamente messa in atto da 13 anni a questa parte. E’ da evidenziare che in questi mesi (volantinaggi, presidi, manifestazioni,convegni, comunicati stampa, dibattiti in famiglia e nelle scuole) ci si è sempre soffermati su tre punti essenziali:1) La difesa del nostro territorio (oramai da 50 anni devastato sotto tutti i punti di vista),2) Il rispetto delle Leggi (soprattutto di chi riveste, a livello istituzionale, cariche così importanti, 3)il diritto alla Salute sancito dalla Costituzione (art.32). Provocatoriamente mi piace chiosare con una affermazione del comico genovese Beppe Grillo:”A Scampia ogni 15 persone, 1 è pregiudicato. In Parlamento il rapporto è 1 a 10. Morale? A Scampia hanno paura di Montecitorio, la vera camorra è lì!”

  4. ambienti said

    I comici fanno il loro mestiere e ogni tanto i loro paradossi servono a capire le contraddizioni. La realtà spesso è più complessa. Un problema vero della democrazia in Italia è la “maggioranza silenziosa”, che mugugna ma s’impegna poco a contestare e a proporre, un altro è il sistema elettorale che non fa scegliere le persone, a svantaggio della partecipazione dei cittadini.

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