Un software per calcolare il fabbisogno energetico di edifici o appartamenti esistenti, elaborato da un gruppo di ricercatori del Cnr e dell’Enea, semplificherà le certificazioni energetiche di tali immobili, obbligatorie dal 2009. E permetterà di calcolare come inquinare e consumare meno. Presentazione il 27 giugno a Roma Presso l’ENEA.
Bastano poche e semplici informazioni – dall’anno di costruzione, al numero dei piani fino al tipo di esposizione – per sapere a quale “classe energetica” appartiene la nostra abitazione e cosa fare per migliorarne le prestazioni dal punto di vista energetico e ambientale, ottenendo così un notevole risparmio. Grazie al modello di calcolo Docet, sviluppato dall’Istituto per le tecnologie della costruzione (Itc) del Cnr di San Giuliano Milanese e dall’Enea, sarà possibile produrre anche per gli edifici residenziali esistenti l’attestato di certificazione energetica. «Un documento, questo, previsto dalla direttiva comunitaria 2002/91/CE», spiega Italo Meroni, ricercatore dell’Itc-Cnr, «che vuole promuovere la definizione di metodi semplificati per la certificazione in modo da minimizzare gli oneri per gli utenti e diffondere la cultura dell’efficienza energetica ed ambientale attraverso il coinvolgimento di costruttori, progettisti, ricercatori e utenti».
Attualmente, in Italia, l’attestato – da cui devono risultare la classe energetica dell’edificio e il fabbisogno annuo di energia primaria – è richiesto solo per le nuove costruzioni, che costituiscono circa l’1%-2% del parco edilizio. «Ma dal 2009 diverrà obbligatorio per tutti gli immobili, pena l’annullamento degli atti di compravendita», prosegue Meroni. «Il calcolo dettagliato della prestazione termica richiede, quindi, la conoscenza di numerosi parametri (trasmittanza termica dell’involucro, ricambi orari, ecc.), di difficile reperibilità nel caso di edifici esistenti».
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