LA PUZZA IN PAGINA 2
Posted by ambienti su luglio 26, 2007
In una riunione tra aderenti ai comitati No Uttaro qualcuno ha osservato che l’articolo di Lorenzo Calò sull’emergenza ambientale a Caserta apparso ieri 25 luglio sul Mattino, per il quale abbiamo fornito il link ^ , è un po’ confuso. Se n’è parlato e infine si è convenuto che una simile critica non sarebbe giusta. La confusione non è nell’articolo, ma nella situazione di cui l’articolo vuol dare conto: un vero caos. Che Calò ritrae abbastanza fedelmente annotando che «restano numerosi nodi da sciogliere» per i rifiuti in provincia.
Se restano “numerosi nodi” nel momento per il quale ci avevano promesso soluzioni, dopo la scelta “virtuosa” de Lo Uttaro, significa che siamo in un alto mare di monnezza. E certo non è colpa né del giornalista né di chi ha contestato quella scelta spiegando che, puzza micidiale a parte, si stava solo rimandando e aggravando il problema vero: organizzare un piano efficiente e di lunga prospettiva per lo smaltimento.
Lo Uttaro chiuderà – ci dicono – a ottobre invece che a dicembre o più in là. E qualcuno potrebbe illudersi che sia una notizia tutto sommato buona. Ma non lo è. Intanto avremo almeno altri tre mesi d’inferno a cielo aperto con effetti dannosi cumulativi per chi abita nell’area. Intanto c’è la conferma che chi ha deciso di riaprire Lo Uttaro non sa neanche fare i conti. Attenzione: i comitati per l’ambiente non contestano solo materialmente Lo Uttaro, ma anche i criteri di decisione. Se non si cambiano i criteri, rendendoli fondati da un punto di vista tecnico e trasparenti da un punto di vista politico, Lo Uttaro potrebbe essere solo la prima di un’imprevedibile serie di nuove catastrofi nel territorio casertano.
Ancora più ingarbugliati sono i “nodi” per la localizzazione di un’altra discarica e per la Sace, la società che svolge il servizio di raccolta, per il consorzio Acsa, per l’individuazione dei siti in cui collocare ecoballe e impianti di compostaggio, per l’inceneritore di Santa Maria La Fossa, per i tempi di quello di Acerra.
Il giornalista conclude riferendo due giudizi, del senatore Giuseppe Scalera (Ulivo) e del deputato Giacomo De Angelis (Pdci), entrambi componenti della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, entrambi nettamente critici circa la concretezza dei programmi illustrati da Pansa per uscire dall’emergenza regionale. La situazione è evidentemente e pericolosamente confusa.
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