AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

CENERI D’INFERNO

Posted by ambienti su luglio 28, 2007

Nel precedente post PARADISO CON MONNEZZA ^ è riportata la lettera del nostro lettore Sergio che rappresenta in modo incisivo la condizione drammatica di chi ogni notte viene aggredito dalla Grande Puzza in arrivo da Lo Uttaro, tra Caserta e dintorni. Da situazioni simili potranno aiutarci a venir fuori i cosiddetti termovalorizzatori? Diremmo proprio di no. Forse si sentirà meno puzza, se tutto funzionerà alla perfezione, ma, per quanto si potrà filtrare l’aria, si sprigioneranno dalla combustione varie sostanze dannose, comprese le micidiali polveri sottili ^. In più ci saranno le tossiche ceneri residue, un terzo circa dei rifiuti bruciati, che dovranno andare in discariche molto “speciali”. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, i cosiddetti termovalorizzatori – che è più sensato chiamare inceneritori – ci appaiono soprattutto un sistema per dare l’illusione di una soluzione e fare altri “grandi affari” sui rifiuti a danno della salute dei cittadini. Nelle sezioni VIDEOLINK ^ e TESTI ^ (pulsanti anche sotto la fascia col titolo del blog) ci sono materiali con i quali ognuno potrà chiarirsi le idee. Per approfondire ci sono numerosi importanti documenti nel sito RE.NA.I. (Rete Nazionale per la Lotta contro gli Inceneritori) ^ .
Le vie principali per smaltire i rifiuti senza farci male per ora sono la raccolta differenziata, il compostaggio, il riciclo, un ripensamento privato e politico dei nostri modi di consumo, la ricerca scientifica per sperimentare altre forme di smaltimento non tossiche. Lo dice anche il WWF ^, impegnato da decenni a tentare di salvare il nostro pianeta e ogni specie specie vivente, compresa l’umana. A molti politici queste sembrano soluzioni troppo complicate. Sono affascinati dall’idea di risolvere tutto con un bel falò. Mentre gli imprenditori privati – tipo Impregilo, per intenderci – fanno affidamento sui perversi contributi pubblici ai termovalorizzatori, senza i quali “termovalorizzare” sarebbe molto meno conveniente. Ma la nostra salute non vale qualche complicazione? Avete idea di com’è complicato provare a curarsi un tumore o una disfunzione cardiovascolare, malattie incrementate dalle sostanze che gli inceneritori liberano nell’aria per un raggio di molti chilometri? E spesso non è detto che ci si riesca. Gli inceneritori in Campania saranno un altro inferno.
Per allestire un ciclo di smaltimento dei rifiuti non intossicante, attraverso la raccolta differenziata, può bastare un anno. Se i nostri grandi uomini della spazzatura campana avessero cominciato a organizzarlo seriamente nell’autunno scorso, invece di dedicarsi a firmare Protocolli, nell’autunno prossimo potremmo già essere sulla via d’uscita dall’”emergenza” e non si sarebbe sentito il bisogno urgente del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa, per il quale giovedì scorso è stata annunciata una circospetta ma favorevole VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) da parte del Ministero dell’Ambiente retto dal verde Alfonso Pecoraro Scanio. Che probabilmente mangia i latticini prodotti intorno alla sua Salerno e non dalle parti di Santa Maria La Fossa-Capua.
Ma torniamo a Lo Uttaro, che per il momento è il nostro tormento quotidiano.

È forse troppo poco definire un’infamia la responsabilità di amministratori e governanti che con scelta deliberata costringono i cittadini a sentirsi in una situazione da profughi, come si sente Sergio, l’autore della lettera inserita nel blog, e come qui, intorno a Lo Uttaro, ci sentiamo in molti. Ora i politici locali non possono più sostenere che contro la loro scelta per Lo Uttaro ci sono solo quattro gatti o capipopolo “integralisti”, come all’inizio hanno provato a fare per esorcizzare la protesta. Ora che è evidentemente la puzza crescente a scatenare la rabbia della gente questi signori non perdono occasione per dire che loro non c’entrano niente, che è stato il commissario Guido Bertolaso. Bel trucchetto: Bertolaso non è più commissario e non ci sarebbe più nessuno con cui prendersela.
Questi politici mentono. Sono soprattutto loro i responsabili. Lo ripetiamo qui in breve, per il caso che a qualcuno fosse sfuggita la nostra più dettagliata Storia di una bugia ^. A ottobre scorso, quando si è cominciato a decidere, è andata così: alla richiesta di localizzazione per una nuova discarica i tecnici della Provincia, che agiscono alle dipendenze del presidente della Provincia Sandro De Franciscis ^ , hanno indicato cinque siti. Tra questi c’era, incredibilmente, Lo Uttaro, luogo già stressato dal punto di vista ambientale, per il quale erano tassativamente previste bonifica e messa in sicurezza, a due passi da migliaia di case di quattro comuni: Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista. Ed era inevitabile che, avuto l’assenso di esperti ed amministratori del posto, nonché della prefettura di Caserta, Bertolaso, che per fare bella figura voleva la soluzione più “rapida”, avrebbe scelto Lo Uttaro: le vie di collegamento erano le più facili, come ovviamente accade per i luoghi in cui vivono centinaia di migliaia di persone. Tutto questo è documentato.
Poi c’è stato l’assenso di Petteruti, il sindaco che sotto elezioni regalava profumate rose alle signore ^ e che ora buona parte dei suoi elettori vorrebbe restituire ^ . Lui ha sottoscritto senza pensarci due volte il definitivo Protocollo d’intesa dell’11 novembre ^, illudendosi così, con le contropartite che gli erano state offerte, di porre rimedio al deficit delle casse comunali. In pratica – ora lo stiamo ben sperimentando – si è venduto la nostra vita e la nostra salute. E qui non parliamo dei pur concreti rischi per il futuro ^ . Parliamo della gente che di notte chiama il 118 perché non può respirare, parliamo di asmatici e neonati che, anche a finestre chiuse, vengono investiti dall’aria fetida, parliamo delle molte persone che da diverse notti seppure riescono a dormire, nel caldo di case sigillate, in piena estate, dormono malissimo e al mattino hanno mal di testa.
Il prefetto-commissario Alessandro Pansa ha sostituito da poco Bertolaso. È arrivato dopo, ma finora è complice anche lui. Appena si è insediato gli abbiamo scritto chiaro e tondo come stanno le cose ^. Ancora non ha risposto. E ogni notte torna la puzza.

Una Risposta a “CENERI D’INFERNO”

  1. Hitchcock said

    Dopo un anno di lavoro,la stesura del copione è conclusa con la lettera “vulcanica” di Sergio,x la regia ci affidiamo a G.Finotti(quando ritornerà dall’America dopo un periodo di studio insieme ad Abel Ferrara), i soldi? Le bollette della Tarsu consegnate da poco ai bravi cittadini della conurbazione che, turandosi il naso, pagheranno!!
    x Sergio:era meglio rimanere nella zona “rossa” xchè qui, il pericolo viaggia nel raggio di 1 Km (zona “nera”);
    Il Chierichetto Bertolaso:è raccomandato dal pensionato Camillo Ruini,ex pres.della CEI che appartiene a quei signori che lottano x la vita.Il nipote sta combinando solo guai(compresa la insufficienza prevenzione x evitare i roghi);
    Non bisogna andare a Roma, ma i venduti politicanti c’è li abbiamo in casa: i nomi? Tutti quelli che dicono che Lo Uttaro è a norma di Legge,
    Non inquina e…
    Infine, il 26/7, in piazza S.Anna, eravamo in 06 a fare
    volantinaggio!!!

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