Archive for agosto 2007
Posted by ambienti su agosto 29, 2007
Riceviamo da Stefano Angelone, un abitante del Parco La Selva in via Pasolini a Caserta
Insegno a mio figlio che la sua città, Caserta, va rispettata ed amata e le persone che la governano fanno le giuste scelte per essa e noi ci crediamo. Ma se mi domandassero: cosa pensi di Caserta ? risponderei che è sporca e puzza. Ma questo non ho il coraggio di dirlo ad un bambino di dieci anni, perchè perderebbe la fiducia nelle istituzioni, allora mi accontento di pensarlo soltanto. La GRANDE PUZZA che invade il Parco La Selva, definito residenziale, ma è puzzolente, mi costringe oramai a starmene rinchiuso in casa e a dormire con i balconi chiusi. Non ne posso più, la GRANDE PUZZA ci ha tolto il piacere di uscire in giardino, ha coperto l’odore dei fiori, ci costringe ad uscire di casa con la mascherina… La GRANDE PUZZA… sta condizionando la nostra vita. LO UTTARO è vicinissimo, e la sua puzza invade le nostre case come uno spirito malvagio che inseguendomi mi ripete: scappa via finché sei in tempo.
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Posted by ambienti su agosto 29, 2007
Nel blogroll, colonna qui a destra, abbiamo rimesso il link al blog di Antonio Roano, intitolato Verdi Di San Nicola ^ , che ha ripreso a funzionare dopo un breve periodo di fermo per motivi tecnici. Roano è il segretario cittadino dei verdi di San Nicola La Strada, comune ai confini di Caserta, in piena Grande Puzza. Roano, coerente No Uttaro, si è “autosospeso” ad aprile scorso in segno di protesta contro le incoerenze e i crescenti silenzi-assensi del suo partito a proposito della discarica. Da tener presente che attualmente è assessore all’ambiente nella Provincia di Caserta la verde Maria Carmela Caiola ^ e che è ministro del governo in carica il verde sant’Alfonso Pecoraro Scanio, patrono protettore di Serre. Alla vigilia di Ferragosto il segretario provinciale dei verdi casertani, Enzo Falco, ha avuto la bizzarra idea di provare a scomunicare Antonio Roano, scatenando un putiferio tra militanti e simpatizzanti locali del partito e non solo. Una storiella ancora in corso, tra quelle che la dicono lunga sui rapporti tra promesse e programmi elettorali e torte o lenticchie da spartire dopo il voto.
Abbiamo anche inserito un collegamento a Fermate il mostro ^ , pagina di documenti sulle lotte per l’ambiente, soprattutto in Campania, nel sito della cantautrice pacifista e ambientalista Agnese Ginocchio, capofila al principio della lotta No Uttaro. Ultimamente Agnese Ginocchio è tornata in campo con accorate dichiarazioni pubbliche e con un più fitto aggiornamento on line sulla situazione. Per chi non lo sapesse già, chiariamo che il mostro da fermare è proprio Lo Uttaro nel titolo di una canzone di protesta di Agnese contro i veleni della discarica casertana.
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Posted by ambienti su agosto 29, 2007
DATO IL VOTO SIAMO I “VUOTI”
PRONTI A SUBIRE LA DISCARICA
Siamo in grado di dirvi il numero preciso dei camion che arrivano giorno per giorno in discarica, quante tonnellate di rifiuti sversano, addirittura se ci sono carichi di rifiuti irregolari e pericolosi che prontamente vengono respinti. Purtroppo questo riusciamo a farlo solo per la discarica di Macchia Soprana – Serre, tramite un sito regolarmente e minuziosamente aggiornato i cui dati di ieri sono riprodotti qui ^ (o che si raggiunge cliccando qui ^). A Macchia Soprana c’è il comitato Aggregazione Popolare al quale le autorità e la direzione della discarica permettono, giustamente, un controllo di quel che sta avvenendo lì dentro, a qualche chilometro dalle abitazioni.
A Lo Uttaro Caserta, a poche centinaia di metri da quartieri fittamente abitati, intorno alla discarica ci sono sempre le forze dell’ordine che controllano che nessuno vada a controllare troppo. L’ultima volta che pacificamente abbiamo tentato di andare in comitiva a vedere cosa succedeva a Lo Uttaro abbiamo trovato la polizia in assetto antisommossa ^. E sappiamo quello che può capitare ai tecnici ufficiali (nominati da Provincia e Commissariato) del Comitato Garanti che contestano le irregolarità dell’impianto ^. Per non dire delle chiavi che sono andate in vacanza ^.
Basterebbe già questo a far capire che nella nostra Italia, e nella stessa regione, possono esistere cittadini considerati dai potenti di turno appartenenti a categorie diverse. A Serre, Macchia Soprana, ci sono cittadini di serie A che possono far valere i loro diritti alla trasparenza, all’ambiente, alla salute. A Caserta, Lo Uttaro, siamo cittadini di serie B, o anche più giù. Quando si parla di discarica e rifiuti non abbiamo diritto a un bel niente, abbiamo solo il dovere di subire la Grande Puzza ^ e di pagare la TARSU più alta d’Italia ^. Siamo cittadini in deroga ^ o, vista la dannazione delle nostre nottate fetide, di cui non si cura nessuno, e visti i rischi di malattie per il futuro, possiamo ritenerci “casertani a perdere”.
Il voto a suo tempo lo abbiamo dato, ora gli stessi signori che occupano posizioni di potere, a Caserta, a Napoli e a Roma, grazie ai nostri voti, e manovrando con i soldi delle nostre tasse, ci considerano niente, quasi un “vuoto” da buttare via. Mentre buona parte della cosiddetta informazione fa finta di non capire.
Per difenderci ci siamo rivolti alla giustizia, che fa quello che può e sta procedendo con tempi che sono troppo lenti per la persecuzione che continuiamo a subire quotidianamente. La prima volta la magistratura ci aveva dato ragione con molti buoni argomenti^ . Però c’è stato chi si è opposto strenuamente al nostro tentativo di vivere nelle nostre case senza Grande Puzza, di dormire sereni in queste notti di afa, di non provare nausee e conati di vomito, di sperare di sopravvivere in buona salute. A opporsi non è stato un gruppo di banditi o una cinica società d’affari multinazionale. È stato l’attuale governo italiano, per conto del quale ha opposto un “reclamo” e agisce in giudizio il prefetto-commissario Pansa. C’è, dunque, la sempre più complicata questione giudiziaria, di cui speriamo veloce l’esito, ma il vero nodo di ciò che sta accadendo è una gravissima questione politica. Chi ha deciso e perché che, rispetto ai cittadini intorno a Macchia Soprana, siamo di serie B? Chi ha deciso e perché che siamo “casertani a perdere”?
Qualcuno non è ancora convinto? Bene, c’è dell’altro. Alla prossima puntata.
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Posted by ambienti su agosto 28, 2007
Un lettore e commentatore abituale di AMBIENTI, nickname Luigino, ci segnala e commenta brevemente una notizia tanto interessante che ci è sembrato opportuno, dopo averla verificata, inserirla come post nella colonna principale. Da precisare che al momento non sappiamo se il professor Salvatore De Rosa ha formalmente accettato l’incarico di consulente tecnico assegnatoli dal Tribunale di Napoli per decidere sulla discarica maledetta de Lo Uttaro a Caserta.
da Luigino
Con tutto il rispetto per l’onorabilità e l’imparzialita’ del professore De Rosa che non voglio assolutamente discutere, noto solo che:
– il professor De Rosa, quale responsabile del dipartimento universitario indicato qui sotto, ha firmato sette mesi fa una convenzione (che probabilmente si fonda su risorse destinate al detto dipartimento) con un “ufficio di governo”;
– anche il commissariato retto da Pansa e’ un “ufficio di governo”;
– cio’ non avrebbe dovuto forse suggerire ai giudici napoletani di individuare esperti piu’ “liberi” o a De Rosa di non accettare questo incarico di CTU?
AMBIENTE: ACCORDO UFFICIO COMMISSARIO-UNIVERSITA’ CALABRIA
Tuesday, January 23rd, 2007 (AGI) – Catanzaro, 23 gen. – Sottoscritto un accordo tra l’Ufficio del commissario delegato per l’emergenza ambientale nel territorio della Calabria e il dipartimento di difesa del suolo “Vincenzo Marone” dell’Universita’ della Calabria per interventi di supporto alle attivita’ finalizzate al superamento della situazione di emergenza determinatasi nel settore della gestione dei rifiuti e della tutela delle acque nella regione.
La convenzione quadro e’ stata firmata ieri a Catanzaro dal prefetto Antonio Ruggiero, in qualita’ di commissario delegato per l’amergenza ambientale nel territorio della Calabria, e dal prof. Salvatore De Rosa, in qualita’ di delegato del dipartimento di difesa del suolo “Vincenzo Marone” dell’Universita’ della Calabria. L’accordo quadro raggiunto costituisce uno strumento guida per la predisposizione di un piano operativo, sulla base dell’esperienza professionale e tecnica gia’ esercitata dal prof. Salvatore De Rosa e dei suoi collaboratori in occasione dell’emergenza di inquinamento ambientale delle coste calabresi verificatasi in occasione della passata stagione estiva, in gran parte attribuibile alla limitata funzionalita’ degli impianti di depurazione. L’Universita’ con questa convenzione quadro potra’ contribuire a studiare e limitare i danni indotti dagli apporti inquinanti derivanti da reflui, nonche’ dai rifiuti solidi urbani, speciali e pericolosi, nonche’ in materia di bonifica e risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali e sotterranee e dei cicli di depurazione nel territorio della Calabria. Uno degli obiettivi primari sara’ quello di attuare un programma di interventi per il recupero, ammodernamento, ampliamento e miglioramento della rete fognaria esistente, nonche’ il rifacimento di depuratori esistenti e la realizzazione di nuovi impianti. La convenzione prevede attivita’ di supporto all’Ufficio del commissario delegato per ricondurre ad unitarieta’ d’azione le finalita’, gli strumenti e le risorse impegnate per il superamento dello stato di emergenza. Questa convenzione potra’ favorire l’inserimento professionale di quei laureati in ingegneria per l’ambiente e il territorio dell’Universita’ della Calabria, che troppo spesso sono costretti ad emigrare all’esterno del territorio regionale.
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Posted by ambienti su agosto 27, 2007
dal Comitato Emergenza Rifiuti
Il Comitato Emergenza Rifiuti valuta positivamente l’ordinanza che ha disposto la nomina della CTU anche perchè i fatti risultano già essere stati provati (con documentazione e con le dichiarazioni dei testimoni escussi). A fronte dell’atteggiamento dell’Avvocatura che aveva contestato in punta di fatto l’ordinanza del giudice Como, affermando nuovamente che la discarica non copriva una vecchia discarica il collegio non poteva fare nient’altro che nominare un CTU al fine di accertare la verità. Noi non abbiamo paura della verità e quindi ben venga la CTU anche se, nelle more, si continueranno a sversare rifiuti la cui natura pericolosa, come risulta dalle stesse analisi del Consorzio Acsa CE3, li rende non conferibili neanche in discarica per rifiuti pericolosi.
Le dichiarazioni del presidente della Provincia Sandro De Franciscis ^ appaiono incaute, precipitose e arroganti e denunciano un’assoluta ignoranza tecnica del problema e delle sue enormi conseguenze di inquinamento ambientale; dimostrano altresì una scarsa conoscenza del diritto e di come funziona la legalità così tanto sbandierata quanto smarrita. Il giudice del reclamo ha voluto disporre la CTU per verificare proprio la legalità della discarica e dei lavori eseguiti sulla stessa.
La Provincia pensi piuttosto a fare immediatamente pulizia al proprio interno, visto che è stata portata indietro di oltre 14 anni, a quando l’intero territorio era completamente in mano a privati che gestivano discariche illegali in completo disprezzo dell’ambiente contando sulla colpevole e ignorante connivenza degli organi preposti specificatamente al controllo. Si adoperi per non distruggere l’opera dei prefetti delegati ed attuare quanto richiesto da oltre 10 mesi: elaborare e proporre il piano rifiuti (eliminando da subito le cave già interessate da sversamenti di qualsiasi natura e provenienza) invece di gingillarsi in chiacchiere vuote e autoreferenziali.
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Posted by ambienti su agosto 27, 2007
Dichiarazione del Presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis sull’ordinanza che nomina una commissione tecnica per decidere sulla pericolositò della discarica a Lo Uttaro:
“L’iniziativa adottata quest’oggi dalla magistratura fuga i dubbi sul fatto che la discarica di Lo Uttaro sia illegale e conferma che l’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni locali non può più essere interpretata da nessuno come un atto fuori dalla legge”. Il sub commissario per l’emergenza rifiuti nel Casertano, il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, ha accolto con soddisfazione l’iniziativa dei giudici del Tribunale di Napoli di nominare un consulente tecnico d’ufficio con il compito di approfondire le questioni tecniche legate all’esercizio della discarica che, pertanto, continuerà il suo esercizio. “Come sostengo da sempre – prosegue De Franciscis –, per uscire definitivamente dall’emergenza serve abbandonare la cultura del sospetto e proseguire con decisione sulla strada del completamento del ciclo dei rifiuti in provincia, ciclo di cui la discarica di Lo Uttaro ha costituito solo una prima, parziale tappa. Il nostro compito va avanti ed è quello di garantire alla comunità allo stesso tempo il corretto smaltimento dei rifiuti e il diritto alla salute. Coniugare questi due aspetti, in un territorio da anni martoriato da illegalità così tanto diffuse nel settore dei rifiuti, è stata e resta la nostra unica priorità. Per questo e grazie alla collaborazione dei vari livelli dello Stato impegnati in materia – conclude il sub commissario per l’emergenza De Franciscis – sono fiducioso che otterremo i risultati attesi ormai da 14 lunghi anni”. (27 agosto 2007-16:09)
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Posted by ambienti su agosto 27, 2007
Per sentire la puzza de Lo Uttaro e accertare che i residenti a due passi subiscono un danno alla salute, secondo i giudici della Sezione feriale civile del Tribunale di Napoli ci vuole una commissione tecnica di ufficio. Si è saputo oggi. Ci saranno certo le argomentazioni tecnico-giuridiche per sostenere una decisione che per il momento nei fatti non decide niente. Però qui stiamo parlando di salute e dell’oppressione di un’intera popolazione che potrebbe fare da testimone. C’è da augurarsi almeno che il consulente tecnico si sbrighi. Per ora quando in casa entra il terribile fetore de Lo Uttaro potremo provare a mettere davanti alla finestra, oltre che il famigerato Protocollo d’intesa, una copia dell’ordinanza (clicca qui ^) e una raccolta di codici. Chissà che questa giustizia non sia meglio dell’aria condizionata.
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Posted by ambienti su agosto 27, 2007
di Giuseppe Messina – Comitato scientifico di Legambiente ^
Carlo Levi, conosciuto per il suo romanzo Cristo si è fermato ad Eboli, affermava che “le parole sono pietre”. Da qualche settimana politici, giornalisti, opinionisti, ecc. annunciano, scrivono, dichiarano che presto a Lo Uttaro incominceranno i lavori di bonifica che, “grazie al protocollo d’intesa l’area sarà restituita alla sua destinazione indicata negli strumenti di pianificazione”. Ma è proprio così? Che cos’è la bonifica?
La bonifica, è un “insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque superficiali o nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori di concentrazione limiti accettabili dal regolamento di cui al D.M. 25 ottobre 1999 n.471…” (Dizionario dell’inquinamento- Carocci Faber ed. 2003).
Ma qual è la situazione dell’area Lo Uttaro?
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Posted by ambienti su agosto 26, 2007
Stasera, dalle 20, alla Rotonda di San Nicola La Strada, il Comitato Emergenza Rifiuti, in occasione della Festa della mozzarella, distribuisce volantini e fornisce informazioni sulla situazione a Lo Uttaro. L’iniziativa intende essere in piena sintonia con la Festa: perché essa possa ripetersi negli anni prossimi e il territorio intorno a Lo Uttaro non si trasformi definitivamente in una zona proibita ad alto rischio biologico.
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Posted by ambienti su agosto 26, 2007
COME MOLTI AVRANNO NOTATO, CI SONO STATI PROBLEMI DI FUNZIONAMENTO DEL BLOG TRA IERI E OGGI. DIPENDE DAI SERVER E DAI FORNITORI DI BANDA CHE SONO NEGLI USA. LO STAFF DI WORDPRESS HA COMUNICATO CHE STA LAVORANDO PER RIMETTERE LE COSE A POSTO E CHE PER MEZZOGIORNO DI OGGI TUTTO DOVREBBE RIPRENDERE A FUNZIONARE NORMALMENTE.
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Posted by ambienti su agosto 24, 2007
OGGI SIAMO ANDATI A CONTROLLARE:
A FAR CRESCERE IL TREMENDO FETORE
NON SONO LE PROMESSE BONIFICHE,
MA I RIFIUTI IN ARRIVO DA OGNI DOVE
E LA QUALITÀ DEI NOSTRI AMMINISTRATORI.
dal Comitato Emergenza Rifiuti
La città è avvolta ormai da settimane da un puzzo nauseabondo. La causa di questo tanfo che si estende per un raggio di diversi chilometri è, senza ombra di dubbio, la discarica a Lo Uttaro. In vista di un’agognata e tanto pubblicizzata bonifica dei siti di stoccaggio e trasferenza, preesistenti alla discarica, qualcuno potrebbe pensare che l’accentuazione del persistente puzzo sia dovuto alle operazioni di rimozione di questi due siti. Purtroppo abbiamo avuto conferma, da una verifica presso il comune e da un sopralluogo di stamattina, che nell’area Lo Uttaro non è stato rimosso alcunché. Nessuna bonifica finora.
A Lo Uttaro, allo stato attuale, l’immondizia è solo in arrivo, in grandi quantità. La puzza dilagante viene semplicemente dalla discarica illegale e pericolosa del Commissario di governo, di De Franciscis e Petteruti. Una discarica sorta – come più volte abbiamo evidenziato, anche dinanzi ai giudici – su rifiuti già sversati abusivamente e poi mal gestita dal consorzio Acsa CE3. Il consorzio che per inefficienza e indebitamento non rientrerà neanche nella gestione della differenziata. Si può dire che la città sta raccogliendo quello che i decisori politici hanno seminato: monnezza e puzza. Per non parlare degli scheletri che aleggiano dietro la gestione dei rifiuti. E questo stato di cose durerà per anni. Altro che policlinico! Neanche il senato accademico della Seconda Università di Napoli pare che abbia nulla da dire a riguardo.
Ma c’è di più. Secondo quanto sancito solennemente nel protocollo d’intesa e garantito dal commissario di governo, a Lo Uttaro avrebbero dovuto arrivare i rifiuti della provincia di Caserta provenienti dall’ex Cdr di Santa Maria Capua Vetere. Non è stato così. Ad esempio: il comune di Grazzanise e altre comunità locali facenti capo al Consorzio CE4 hanno potuto sversare nella discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro solo grazie ad una specifica ordinanza prefettizia. In precedenza ne erano stati impediti perché l’impianto ex CDR per il “pre-trattamento” è ingorgato dall’enorme massa di rifiuti provenienti dalla provincia di Napoli. Altro che protocollo d’intesa! Cos’hanno da dire al riguardo Petteruti e De Franciscis?
Al di là delle sentenze dei giudici prossime ad essere pronunciate, i cittadini di Caserta e del suo hinterland la risposta sul perché di tutto questo se la sono già data da tempo. In un paese normale, retto da amministratori normalmente capaci, questo disastro non sarebbe mai accaduto. Noi invece abbiamo amministratori che sono indifferenti al trasformarsi della città nella terra dei liquami, che hanno l’assurda pretesa di far convivere alberghi a quattro stelle, uffici pubblici, ospedali e residenze private, in mezzo a discariche, cave, cementifici e quant’altro. Una grande abbuffata di interessi e di affari di ogni tipo.
Le alternative esistono. Il Comitato le ha indicate sin dall’inizio di questa vicenda. Come esiste il potere per risolvere i grandi problemi che ci attanagliano. Alcune domande sorgono spontanee. Perché dopo circa 10 mesi la Provincia non ha fatto il piano rifiuti? Perché non sono iniziati i lavori della nuova discarica? Perché non si fa la raccolta differenziata? Perché non si fa il nuovo appalto per il servizio di igiene urbana?
Caserta, 24 agosto 2007 – Giuseppe Messina – Giovanna Maietta – Antonio Roano
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Posted by ambienti su agosto 24, 2007
A DEVASTARE L’AMBIENTE NEL TERRITORIO DI CASERTA
NON CONTRIBUISCE SOLO UNA FOLLE GESTIONE DEI RIFIUTI.
CI SONO ANCHE CAVE E CEMENTIFICI, ORA DA DELOCALIZZARE.
PROSSIMO SCEMPIO PER PIETRAVAIRANO E IL MONTE MONACO?
I CITTADINI NON CI STANNO E HANNO DETTO UN CHIARO NO.
LE ALTERNATIVE RAGIONEVOLI SI POTREBBERO TROVARE.
L’IMPRENDITORE INGEGNER MOCCIA NON FORZI LA MANO
E I RESPONSABILI POLITICI FACCIANO PRESTO IL LORO DOVERE.
di Giuseppe Messina – Comitato Scientifico di Legambiente
La notizia. L’ingegner Gennaro Moccia sarebbe pronto ad acquistare la terra nel comune di Pietravairano per allocare il cementificio di Caserta e aprire una cava al servizio dell’impianto. I fatti. All’indomani dell’Operazione Olimpo (anno 2004), eseguita dalla magistratura sammaritana, dopo decine di anni venne smantellato un sistema malavitoso che ha interessato il settore estrattivo casertano che, con la complicità di colletti bianchi e la quasi assenza della politica, ha consentito la realizzazione di un disastro ambientale valutato in milioni di euro e che ha cambiato il paesaggio dei colli tifatini e inciso profondamente sul microclima del territorio. Il Piano Regionale delle Attività Estrattive ha dichiarato l’area casertana Zona ad alta Crisi Ambientale per cui ogni attività estrattiva deve dismettere e il costruendo policlinico universitario hanno generato un processo irreversibile: Moccia e Cementir devono delocalizzarsi o il policlinico non si farà.
Da diversi anni il gruppo Moccia (a differenza del Gruppo Caltagirone) si è posto il problema sul dove andare, ma non si è posto quello su come fare. Così, dopo molteplici incontri, assicurazioni varie e a vario livello istituzionale e politico, Moccia avrebbe optato, in virtù delle norme contenute nel PRAE, per Pietravairano ed esattamente il monte Monaco, una gemma dell’esaurendo patrimonio ambientale e paesaggistico di Terra di Lavoro, massacrato dalla camorra e da una classe politica incapace, quando non corrotta, che con i rifiuti, la diossina, le cave, la speculazione edilizia sta riducendo l’intero territorio ad un deserto popolato da decine di ipermercati. Ma a seguito dell’insorgere della società civile di quelle zone e della netta presa di posizione delle associazioni ambientaliste, gli amministratori locali sono stati costretti, in qualche modo, ad uscire da una sorta di ambiguità e i decisori politici, a partire da quelli provinciali, ad assumersi le loro responsabilità in ordine al governo del territorio e al suo uso. Leggi il seguito di questo post »
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Posted by ambienti su agosto 22, 2007
Molti vogliono sapere com’è andata. Chiariamo che non arriverà prima di qualche giorno la sentenza per il reclamo opposto dal prefetto-commissario Pansa all’ordinanza che decretava la chiusura della discarica lo Uttaro. Per il procedimento l’udienza si è regolarmente svolta oggi nella seconda sezione del Tribunale civile di Napoli. Intanto la discarica resta aperta perchè, com’è noto, è stata accolta un’istanza di Pansa per tenere aperta la discarica velenosa fino alla data della sentenza sul reclamo.
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Posted by ambienti su agosto 21, 2007
INACCESSIBILI LE ANALISI DEI MATERIALI SVERSATI.
QUELLE CARTE DICONO QUANTO CI AVVELENA LO UTTARO,
SONO DOCUMENTI IMPORTANTI PER L’UDIENZA DEL 22 AGOSTO.
IL COMITATO ANTIDISCARICA DENUNCIA AL MAGISTRATO.
dal Comitato Emergenza Rifiuti – Caserta
20 agosto 2007
Dopo tre tentativi andati a vuoto per visionare le analisi dei rifiuti e averne copia, il Comitato Emergenza Rifiuti è stato costretto a presentare un esposto al magistrato penale.
La storia inizia il 7 agosto scorso, quando i dottori Lembo e Santagata, membri del comitato dei garanti – nominati dal commissario di governo per l’emergenza rifiuti e indicati dal Comitato Emergenza Rifiuti – per il controllo della fase di gestione della discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro, nel corso di un’ispezione all’impianto, richiedono al dottor Vagliviello, direttore della discarica, di controllare ed esaminare le analisi e i relativi referti effettuati dal laboratorio Chelab sui rifiuti conferiti all’impianto. Il responsabile dichiara che gli atti richiesti si trovano presso la sede del consorzio ACSA (si ricorda che tali atti devono, invece, per legge essere conservati nell’impianto per metterli a disposizione immediatamente a chiunque, legittimato, ne chieda la visione) e lì potranno averne copia. Il 10 agosto al dr. Santagata è opposto un nuovo rifiuto. Gli dicono che l’addetta agli atti è partita per le ferie e, incredibilmente, si è portata via, senza lasciarne un duplicato, le chiavi del cassetto dove sono custoditi gli atti. Con questo pretesto il tecnico viene rinviato a presentarsi dopo 10 giorni.
In data odierna, 20 agosto 2007, allo scadere dei dieci giorni, su delega del dottor Santagata, Giovanna Maietta, recatasi al consorzio, ha richiesto gli atti ricordando che essi avrebbero avuto una particolare importanza per l’udienza del 22 agosto presso il tribunale di Napoli. Tutte le analisi della Chelab effettuate sui rifiuti, e in particolare sul percolato, sarebbero servite come prova inconfutabile che nella discarica si sversano rifiuti altamente pericolosi. Sarebbe bastato anche prendere solo visione dei risultati delle analisi. Ma gli addetti del consorzio Acsa CE3 hanno, per la terza volta, opposto un rifiuto con la stessa motivazione: l’assenza dell’impiegata. A questo punto è scattato l’esposto al magistrato penale.
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Posted by ambienti su agosto 20, 2007
SU QUELLO CHE ARRIVA A LO UTTARO DA PARCO SAURINO
IL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI CHIEDE CHIARIMENTI
AL COMMISSARIO GOVERNATIVO E ALLA MAGISTRATURA
Sa leggere e scrivere il prefetto-commissario Alessandro Pansa, delegato dal governo italiano ad affrontare il problema dei rifiuti in Campania? Dovrebbe saperlo fare, visto che ha percorso una carriera di pubblico funzionario. Contando su questo, il Comitato Emergenza Rifiuti – rappresentativo di molte associazioni impegnate a Caserta nella difesa dell’ambiente, e di migliaia di cittadini – continua a scrivergli, pur non avendo ottenuto risposte a due precedenti missive. Con la speranza che lui si decida a rispondere alle gravi contestazioni e preoccupazioni che gli vengono espresse.
Conosce le leggi il commissario-prefetto Pansa? Dovrebbe conoscerle, vista la sua carriera e lo staff di esperti su cui può contare. Eppure la discarica Lo Uttaro, gestita sotto la sua responsabilità, appare sempre più un luogo senza legge. Se fosse stato un privato cittadino a trasgredire tutte le norme che lì sono state violate, in danno dell’ambiente e della salute pubblica, probabilmente sarebbe stato già arrestato. Ma c’è la cosiddetta emergenza e – si è capito – Pansa e il governo italiano ritengono di poter invocare le ragioni superiori del controllo dell’emergenza per sospendere a Caserta il valore e l’efficacia delle leggi, anche di quelle concepite per evitare rischi gravi alla salute e alla vita dei cittadini.
Questo non è accettabile per diversi motivi. Innanzitutto perché il diritto alla salute previsto dalla nostra Costituzione è certamente prioritario rispetto ad ogni contingente opportunità e comodità dell’apparato amministrativo e governativo. A quel che risulta pubblicamente, Pansa non sta facendo niente di concreto per risolvere complessivamente il problema dei rifiuti in Campania. A osservare il suo comportamento da Caserta, da sotto la cappa della Grande Puzza che arriva dalla discarica senza legge de Lo Uttaro, a poche centinaia di metri da quartieri densamente abitati, il commissario-prefetto sta solo concentrando alcuni effetti più che mai nefasti di una gestione folle del detto problema in un territorio in cui per molti cittadini oggi è sempre più difficile vivere e domani sarà più facile morire. È un’altra via che non può condurre da nessuna parte se non a disastri.
Perciò la nuova lettera di contestazioni al prefetto–commissario Pansa del Comitato Emergenza Rifiuti è indirizzata anche alla Procura della Repubblica.
***
COMITATO EMERGENZA RIFIUTI
Caserta, 19 agosto 2007
Alla c.a. del Prefetto Alessandro Pansa
Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti in Campania
Alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere
E, p.c. Alla Stampa
Loro sedi
Oggetto: chiarimenti circa l’ordinanza n.270 del 10 agosto 2007
Ai sensi e per gli effetti della legge 241/90 e s.m.e i. si chiede alla S.V. nella qualità di Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti in Campania, di sapere come può ritenere codesta struttura di utilizzare i rifiuti provenienti dal capannone all’interno di Parco Saurino nel comune di Santa Maria La Fossa, di cui all’ordinanza n.270 del 10 agosto 2007, come materiale per ricoprire la discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro a Caserta.
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Posted by ambienti su agosto 18, 2007
AMBIENTI riprende gli aggiornamenti perché con Lo Uttaro va sempre peggio. Le autorità locali stanno permettendo che si approfitti della cosiddetta emergenza rifiuti e di un po’ di distrazione estiva per regalare ai cittadini di Caserta, San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista, un agosto d’inferno. Tra pochi giorni la magistratura di Napoli deciderà sul reclamo del prefetto-commissario Alessandro Pansa – con piena delega dell’attuale presidente del consiglio Romano Prodi – contro la chiusura della discarica già decisa dalla magistratura e poi sospesa con procedura d’urgenza. Con la complicità di amministrazioni locali che hanno favorito la realizzazione di questa situazione infame, lo stato è in guerra anche giudiziaria contro i diritti dei cittadini sanciti dalla Costituzione, innanzitutto contro il diritto alla salute previsto dall’articolo 32 ^ . Intanto i vertici provinciali dei verdi, anche loro complici del disastro in corso, si trastullano con varie fumisterie dopo aver condannato per eresia, alla vigilia di Ferragosto, Antonio Roano, il loro rappresentante che più si sta impegnando contro la discarica velenosa. Ne hanno dato notizia la stampa locale e alcuni siti WEB. Per chi avesse perso qualche puntata della sceneggiata proveremo prossimamente a ricostruire. Una piccola premessa l’avevamo già fornita qui ^.Un comunicato dal Comitato Emergenza Rifiuti
PER LA DISCARICA A LO UTTARO
INFURIANO PUZZA E SCARICABARILE.
CHIUDETE PORTE E FINESTRE,
DIFENDETE LA VOSTRA SALUTE
Come dentro una nube tossica Caserta e il suo hinterland sono avvolti da un olezzo che comincia a manifestarsi ogni giorno dopo le 23 per attenuarsi e confondersi con gli scarichi del traffico automobilistico e delle attività umane dopo le 5 del mattino. Molti cittadini continuano a lamentarsi del persistente tanfo emanato dalla discarica Lo Uttaro voluta e sostenuta dal sindaco Nicodemo Petteruti. Il cattivo odore si espande con l’aumentare dello sversamento, accresciuto durante le ore notturne. C’è un gran da fare per riempire quanto più è possibile la discarica illegale prima che i giudici, il 22 agosto prossimo, si pronuncino. Come dire: “Voi chiudete, ma noi l’abbiamo già riempita”. Un andamento che ricorda i primi venti giorni dall’apertura, quando Lo Uttaro, accoglieva circa 80 Tir di immondizia al giorno per ripulire, così dicevano, i depositi dell’ex Cdr di Santa Maria Capua Vetere e forse anche qualche città fuori provincia (es. Pompei) dai rifiuti per strada. Forse c’erano anche i fanghi di qualche impianto di depurazione. Così, magari per risparmiare (chi?).
Dal rilascio della sospensiva richiesta dal Commissario di Governo, nell’ex sito Mastropietro circolano più di 150 camion al giorno. Contemporaneamente all’abbancamento di rifiuti, nelle more si attrezza il successivo anello pronto ad essere colmato in deroga ^ al collaudo. Si può derogare da una formalità burocratica, ma da una strutturale? E se il quarto anello e poi il quinto, ecc. non sono realizzati correttamente, chi rimedierà alle conseguenze tossiche? Un decreto del Prefetto Pansa?.
Tutto si svolge a ritmi frenetici nel timore che il 22 agosto potrebbe segnare la fine di un conferimento autorizzato ma illegale. Fra tre giorni si terrà l’udienza per confermare o meno l’ordinanza di chiusura della discarica. Ma intanto si sversa e tutto ciò che arriva è esclusivamente rimesso al controllo di un consorzio che, pur offrendo un servizio pubblico, se ne va in ferie serrando gli uffici già normalmente blindati. Chi controlla un transito di 150 camion al giorno? Nessuno!
L’aumento della puzza, segnalata ora dagli abitanti fino al centro di Caserta, ha spinto il Comitato Emergenza Rifiuti a scrivere anche a tutte le forze dell’ordine, con la speranza che si attivassero interventi per imporre il rispetto della normativa di transito che proibisce di spargere rifiuti e percolato durante il trasporto, e all’ARPAC, per i controlli interni alla discarica. Il Comitato si è rivolto a tutte le autorità locali e territoriali, ma senza alcun riscontro.
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Posted by ambienti su agosto 8, 2007
QUESTO BLOG È IN STANDBY PER IL RESTO DI AGOSTO. RIPRENDERÀ L’ATTIVITÀ A SETTEMBRE. MA LA LOTTA NO UTTARO CONTINUA SENZA SOSTA. PER IL MOMENTO SI POSSONO CERCARE LE NOTIZIE NUOVE SU DISCARICA E ANNESSI ATTRAVERSO GOOGLE NEWS QUI ^ . QUELLE TROVATE SARANNO DA LEGGERE CON DISCERNIMENTO: COME BEN SANNO I LETTORI DI AMBIENTI, LE NOTIZIE SU LO UTTARO DIFFUSE DALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI E DAL COMMISSARIATO DI GOVERNO – ANCHE RIPRESE DAI GIORNALI E IN RETE – SONO GENERALMENTE INATTENDIBILI E SPESSO DEL TUTTO FUORVIANTI. DA TENERE D’OCCHIO PER IL QUADRO DELLA SITUAZIONE RIFIUTI REGIONALE – OVVIAMENTE ESSENZIALE PER LA VICENDA LO UTTARO A CASERTA – LA RAGIONATA RASSEGNA STAMPA DI DECIDIAMOINSIEME ^ .
PER AGOSTO NEL BLOG NON SONO PREVISTI AGGIORNAMENTI, MA PUÒ DARSI CHE VI MANDIAMO QUALCHE CARTOLINA PER OCCASIONI SPECIALI. I COMMENTI POTRANNO NON APPARIRE IN GIORNATA. PER COMUNICAZIONI USARE IL MODULO SCRIVICI ^. CHI DESIDERA CHE I PROPRI MESSAGGI VENGANO PUBBLICATI COME POST DEVE INDICARLO ESPRESSAMENTE.
CONTINUANO LE ATTIVITÀ DEL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI. LE RIUNIONI ORDINARIE SONO OGNI LUNEDÌ (TRANNE IL 13 AGOSTO) A SAN NICOLA LA STRADA, ALLE 20, NELLA VILLA ALLA ROTONDA, DI FRONTE ALLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIETÀ. IL PROSSIMO APPUNTAMENTO È PERCIÒ IL 20 AGOSTO.
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Posted by ambienti su agosto 8, 2007
IL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI STA PROMUOVENDO AZIONI PER IL RISARCIMENTO A FRONTE DELLA TARSU^ PAGATA IN ASSENZA DI ADEGUATO SERVIZIO. BISOGNA COMPILARE UN MODULO-MANDATO E CONSEGNARLO A UN INCARICATO DISPONIBILE, ANCHE PER i NECESSARI CHIARIMENTI, ALLE RIUNIONI DEL COMITATO. LE RIUNIONI SONO OGNI LUNEDÌ (ANCHE AGOSTO, TRANNE IL 13) A SAN NICOLA LA STRADA, ALLE 20, NELLA VILLA ALLA ROTONDA, DI FRONTE ALLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIETÀ. IL PROSSIMO APPUNTAMENTO È PERCIÒ IL 20 AGOSTO. INSIEME AL MODULO BISOGNA EVENTUALMENTE CONSEGNARE ALL’INCARICATO FOTOCOPIE DELLE BOLLETTE TARSU PAGATE NEL CORSO DEL 2006/2007 E DI UN DOCUMENTO DI RICONOSCIMENTO. IL SERVIZIO È GRATUITO.
aggiornamento 04/09/07
TUTTE LE ULTERIORI DELUCIDAZIONI AGLI INTERESSATTI SARANNO DATE CON UN ANNUNCIO A SETTEMBRE E ANCHE DIRETTAMENTE DAGLI ADDETTI CHE RITIRERANNO LE ADESIONI. PER ORA RIPORTIAMO QUI LA PARTE ESSENZIALE DI UN COMMENTO DI THE BOSS CHE INFORMA SU ALCUNI PUNTI ESSENZIALI:
Sulla questione dell’azione legale, vi informo che non si tratta di un ricorso per ottenere il rimborso della TARSU pagata ma bensì di un’azione di risarcimento danni da proporre al Giudice di Pace per ottenere il risarcimento a titolo equitativo del danno causato dalla mancata gestione dello smaltimento rifiuti. In tal senso l’importo della TARSU pagata negli ultimi 5 anni rappresenta solo il riferimento per quantificare il “danno emergente” da richiedere in sede di giudizio. Le azioni legali saranno singole, e non collettive, e saranno a titolo completamente gratuito.
SCARICA MODULO RICORSO TARSU ^
AGGIORNAMENTO APPUNTAMENTI –> 
(IL MODULO È INDICATIVO. LA VERSIONE DEFINITIVA VERRÀ FORNITA DIRETTAMENTE AGLI INTERESSATI E POTRÀ ESSERE COMPILATA DOPO TUTTI I CHIARIMENTI DEL CASO)
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