Archive for ottobre 2007
Posted by ambienti su ottobre 31, 2007
Da un paio d’ore circola in rete quello che ha tutta l’aria di essere una comunicato di Sandro De Franciscis, presidente della Provincia di Caserta. Anche se il sito della Provincia non riporta ancora il testo. De Franciscis coglie l’occasione dei tafferugli a Giugliano per esprimere solidarietà alle popolazioni e agli amministratori e prendere in pratica posizione contro Pansa. E’ una novità. Da ricordare che ieri De Franciscis ha partecipato a una riunione a Napoli in cui Pansa ha chiesto ai presidenti delle province campane di indicare la disponibilità di altri siti per lo stoccaggio dei rifiuti. La riunione non deve essere stata un idillio.
Ecco il testo del comunicato:
“Nelle ultime ore è scoppiata viva agitazione anche tra le popolazioni della nostra provincia che risiedono al confine con il Giuglianese a causa dei problemi che si riscontrano sul sito che ospita le ecoballe. E’ questa una circostanza che mi induce anzitutto ad esprimere solidarietà e vicinanza alle popolazioni e ai sindaci di quei comuni in cui è esplosa la protesta e poi ad avanzare con fermezza al commissario straordinario, il prefetto Alessandro Pansa, la richiesta di risoluzione della vicenda”. Lo afferma il presidente della Provincia di Caserta e sub commissario per l’emergenza rifiuti in Terra di Lavoro, Sandro De Franciscis. “Quanto avviene in queste ore a Giugliano e nei centri confinanti della nostra provincia – sostiene De Franciscis – è solo la conseguenza dell’enorme disagio che da tempo patiscono tutte queste comunità”. Secondo il presidente della Provincia di Caserta, che già ieri sera aveva incontrato il prefetto Pansa nel corso di una riunione sul caso ecoballe, per quanto riguarda Giugliano “occorre intervenire con una serie di accorgimenti anche elementari come la copertura tramite teloni e la deodorizzazione delle stesse ecoballe già adottati su altre piazzole di stoccaggio. Accorgimenti – rileva De Franciscis – che contribuirebbero non poco ad alleviare il disagio delle popolazioni locali nelle more della risoluzione della vicenda. Soluzione, voglio aggiungere, che certo non può essere ottenuta con la semplice delocalizzazione delle ecoballe o di parte di esse nel territorio già martoriato della nostra provincia. Per quello che riguarda me, non posso che ribadire ai cittadini e agli amministratori della zona il massimo interesse verso i problemi denunciati e l’impegno dell’Amministrazione che rappresento a concorrere alla loro risoluzione”.
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Posted by ambienti su ottobre 31, 2007
TAFFERUGLI A GIUGLIANO: LA POLIZIA CARICA I MANIFESTANTI DAVANTI ALLA DISCARICA DI TAVERNA DEL RE ^ anche un filmato su VIDEOCOMUNICAZIONI
E arriva un messaggio da Giugliano:
DOMANI 1 NOVEMBRE ORE 10:00 A TAVERNA DEL RE CI SARA’ L’ASSEMBLEA CITTADINA. VI ASPETTIAMO!!! AIUTATECI
COMITATO AMBIENTALISTI DEL GIUGLIANESE
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Posted by ambienti su ottobre 31, 2007
La giunta provinciale di Caserta ha dato mandato all’assessore all’Ambiente, Maria Carmela Caiola, dei verdi, di avviare la discussione sulle osservazioni da presentare al Piano rifiuti regionale, coinvolgendo le Commissioni consiliari per l’Ambiente e per l’Agricoltura e le Attività produttive. L’assessore Caiola ha fatto sapere (comunicato della Provincia) che: “Il dibattito si svilupperà sulla base di una serie di priorità e di indicazioni condivise con il presidente De Franciscis e la giunta. Si parte dalla necessità di favorire la realizzazione di impianti di supporto alla differenziata, primi fra tutti quelli di compostaggio, e poi l’insediamento di impianti di piccole dimensioni diffusi sul territorio, a basso impatto e condivisi dalle popolazioni locali”. Previsto per oggi alle 13 il primo incontro con la Commissione Ambiente, mentre lunedì prossimo è in programma la seduta congiunta delle due commissioni coinvolte.
Notare il riferimento alla “condivisione” con le popolazioni locali. Sul metodo per praticarla ancora non sono state fornite indicazioni. Per essere reale non dovrebbe passare solo attraverso un confronto con le forze politiche che si sono mostrate indifferenti, quando non ostili, alle proteste della popolazione contro il disastro Lo Uttaro. E ogni confronto dovrebbe avvenire con il massimo di trasparenza.
L’11 novembre farà un anno dalla firma del famigerato Protocollo d’intesa con cui l’allora commissario Guido Bertolaso, il presidente della Provincia Sandro De Franciscis e il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti si accordarono per la riapertura della discarica. Anche allora furono promessi confronti con la popolazione e ci fu poi un incontro-farsa, al teatro Comunale di Caserta, in cui Bertolaso apparve piuttosto sordo, disse qualche bugia, fece promesse che poi non sono state mantenute, non rispose alle domande del Comitato Emergenza Rifiuti che già contenevano allarmate e realistiche previsioni su ciò che sarebbe avvenuto con la riapertura di una discarica che per legge doveva solo essere bonificata.
Il presidente De Franciscis ora cerca di defilarsi, almeno pubblicamente, dall’affare rifiuti. Cerca di far dimenticare di essere stato il principale responsabile del disastro a Lo Uttaro. Perché può essere vero che il sito fu scelto da Bertolaso, però in una rosa di luoghi indicati come idonei dall’amministrazione provinciale. De Franciscis, comunque, è ancora subcommissario ai rifiuti con competenze provinciali e ieri è stato a Napoli in riunione con il commissario Pansa che ha chiesto a tutte le province di indicare siti di stoccaggio provvisorio che permettano di arrivare in pochi giorni a interrompere il flusso di finte ecoballe a Giugliano–Taverna del Re. In questo caso non è stata annunciata alcuna “condivisione” delle scelte con la popolazione.
Nel seguito l’intero comunicato della Provincia sulla discussione del Piano rifiuti
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Posted by ambienti su ottobre 31, 2007
I giornali di oggi scrivono che Napoli centro rischia di nuovo il caos dei rifiuti. Caserta anche, ma questo i giornali non lo scrivono. Siamo nella solita zona d’ombra dell’informazione che ha permesso di sottovalutare, e in definitiva ha favorito, il disastro in atto qui.
La cartolina turistica di Napoli pulita è stata un’illusione che il commissario-mago Pansa non è riuscito a far durare più di tanto. Com’era prevedibile, visto che non c’era traccia di nuovi rimedi e si è continuato con lo spostamento di monnezza verso zone del territorio che, come Giugliano–Taverna del Re, o come l’area Lo Uttaro a Caserta, sono già all’agonia ambientale. Ieri a Taverna del Re gli abitanti hanno fatto un sit-in per bloccare lo stoccaggio di altre finte e puzzolenti ecoballe.
A Caserta i cassonetti sono traboccanti in molte strade. Ieri l’impianto per CDR di Santa Maria Capua Vetere non ha accolto i rifiuti dalla città e perciò nei prossimi giorni qui ci saranno probabilmente altre “sofferenze”, in aggiunta alla puzza de Lo Uttaro – dove continuano ad arrivare camion carichi di chissà che – e alle minidiscariche che si continuano a formare sotto i condomini, senza che l’amministrazione comunale neanche tenti di esercitare un controllo.
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Posted by ambienti su ottobre 31, 2007

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Le canzoni di Agnese Ginocchio ^ sono per la pace, la libertà, la giustizia, i diritti umani, la solidarietà, per un ambiente e un mondo migliori. E contro i mostri che minacciano il nostro futuro, guerre e disastri provocati da sconsiderati interessi politici ed economici. Agnese è tra i fondatori del movimento No Uttaro e alla discarica maledetta che tormenta Caserta e dintorni ha anche dedicato una canzone, Fermate il mostro. Ora alla cantautrice originaria di Alife è stato assegnato il “Premio nazionale per la legalità Paolo Borsellino” dall’associazione culturale-onlus Società Civile Abruzzo, aderente a Libera contro le mafie, dedicato ogni anno a personalità che si sono distinte nel campo civile e sociale, magistrati coraggiosi come Caponetto e Clementina Forleo (premiata anche lei quest’anno), artisti come Dario Fo e Franca Rame. Il Premio Borsellino verrà consegnato ad Agnese in una cerimonia a Pescara nel prossimo dicembre.
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Posted by ambienti su ottobre 29, 2007
Lunedì 29 ottobre nella Biblioteca comunale di Maddaloni (Caserta), dalle ore 17.30, si svolge un convegno su
INQUINAMENTO AMBIENTALE ED ECOMAFIA IN CAMPANIA
organizzato dall’associazione culturare CSA 28 Dicembre
Relatori:
Dott. Alessandro Gatto, biologo con specializzazione in ecologia e consigliere regionale del WWF Campania
Dott. Giuseppe Messina, del comitato scientifico Legambiente Caserta, referente del Comitato Emergenza Rifiuti
Dott. Angelo Cioffi, dell’Associazione italiana medici per l’ ambiente, ISDE
Dott. Gaetano Rivezzi, dell’Associazione italiana medici per l’ ambiente, ISDE
Dott. Leopoldo Iannuzzi, dirigente di ricerca, CNR-ISPAAM
Dott. Donato Ceglie, sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, consulente dell’ Osservatorio nazionale sui crimini ambientali
Prof. Giorgio Cortellessa, fisico nucleare, dirigente di ricerca dell’ Istituto Superiore di Sanità
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Posted by ambienti su ottobre 29, 2007
Domenica mattina si è riavventata su Caserta la Grande Puzza de Lo Uttaro. Non si trattava della bonifica ^ : di domenica non ci lavorano. Era proprio la discarica oltre ogni norma. Per un paio di giorni c’era stata una tregua, probabilmente in onore del Forum della Piccola Industria di scena al Crowne Plaza ^ , modernissimo, grande e lussuoso albergo a poche centinaia di metri dal fosso maledetto. C’è chi sa bene da dove arriva e come si tiene a bada il fetore.
A quanto ha scritto Il Mattino, durante il Forum il presidente di Confindustria Montezemolo si è complimentato con gli industriali casertani per l’aumento del Pil (Prodotto interno lordo) locale. Se avesse notato anche l’aumento del Puz chissà che avrebbe pensato della città e di questi signori imprenditori. I quali se non si lamentano per tutti i guai provocati anche a loro da Lo Uttaro – mercato immobiliare bloccato con costruzioni nuove invendute, a rischio tutte le produzioni agroalimentari, sviluppo turistico compromesso, incertezza o fuga degli investimenti in zona, ecc. – se non si lamentano, dicevamo, evidentemente non vogliono guastarsi le relazioni con i politici dai quali hanno ottenuto o contano di ottenere favori.
Altro che invettiva di Montezemolo contro i politici. Anche su quella ci sarebbe da obiettare. A cominciare dal fatto che per la grande catastrofe dei rifiuti in Campania è sotto inchiesta la politica, con Bassolino, ma per un’ipotesi di complicità con la società Impregilo in cui circola un’aria di famiglia Fiat che Montezemolo conosce bene. Sono questi gli imprenditori in nome dei quali Montezemolo chiede decisione e concretezza ai politici? Decisione di far fruttare montagne di soldi da montagne di rifiuti lasciando i rifiuti in giro a devastare l’ambiente?
Comunque, gli imprenditori casertani non fanno neanche la finta di contestare la politica. A loro questa politica continua a piacere anche quando la puzza è insopportabile. Agricoltori e allevatori a parte, nessuno di loro ha preso pubblicamente posizione sul disastro de Lo Uttaro.
* Non fatevi incantare quando politici ed economisti parlano del Pil e della sua crescita. Il Pil ai morti per tumore non serve a niente, e spesso non serve neanche alla maggior parte dei vivi. L’idea stramba è che quando si aumenta la produzione e qualcuno ne trae un vantaggio, almeno momentaneo, i benefici debbano sempre ricadere a pioggia su tutta la società. Invece non è detto. Anzi quando si tratta di ambiente l’incremento a qualunque costo del Pil può facilmente provocare “effetti collaterali” devastanti per la società. Sono stati molti, e sono sempre di più, quelli che contestano la ragionevolezza del Pil come parametro del benessere generale. A partire da Che Guevara? No. A partire da Bob Kennedy ^.
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Posted by ambienti su ottobre 28, 2007
Non viviamo esattamente nel mondo in cui ci piacerebbe vivere. Dipende a volte da chi decide per la nostra vita in maniera dissennata. Ne sappiamo qualcosa in Campania, con quasi 14 anni di cosiddetta “emergenza rifiuti”, e a Caserta, dove l’area Lo Uttaro, discarica, annessi e puzza avvelenata straripante, è uno dei maggiori disastri ambientali mai escogitati da menti umane. Però un po’ è anche colpa nostra: qui evidentemente abbiamo scelto persone sbagliate per governare e abbiamo dato loro la sensazione che potessero agire senza ascoltarci, senza tener conto della nostra esistenza.
La vera antipolitica è quella di governanti e amministratori che fanno scelte senza considerare i reali bisogni della “polis”, delle persone che vivono nella città e nella società. La politica è sempre stata una faccenda complicata, ma è necessaria per la nostra organizzazione sociale.
Oggi la politica appare spesso spregevole, o addirittura fetida, come avviene a Caserta e dintorni attraverso Lo Uttaro. Ciò avviene quando negli affari pubblici prevalgono interessi di puro potere, economici personali o di clan, a volte anche criminale, come segnala la magistratura. Interessi che evidentemente divergono da quelli della città e della maggioranza della società.
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Posted by ambienti su ottobre 28, 2007
Abbiamo trovato oggi su La Repubblica delle Donne ^ un breve scritto dello psicologo James Hillman ^ – considerato un saggio della nostra civiltà – che ci sembra dire in maniera incisiva quel che possiamo tutti cominciare a fare per rimediare almeno un po’ a ciò che nella realtà intorno a noi non ci piace. Vale anche per le questioni dell’ambiente, come Hillmann non trascura di segnalare. Se non facciamo niente, niente cambierà.
PAROLE E POLITICA
di James Hillman
I politici parlando si rivolgono sempre alla nostra parte emotiva. Il vuoto delle parole coinvolge la nostra psiche. Così come avviene per la disonestà e per la retorica. “L’essere umano è un animale politico”, sostiene Aristotele. E infatti siamo sempre immersi nella politica, ne siamo circondati. In ogni momento della nostra vita viviamo in una “polis” (“città” in lingua greca”), insieme ad altre persone. Per questo motivo è necessario cooperare con gli altri, creare alleanze e gruppi.
Come individui, però, cosa possiamo fare per stare meglio?
Il primo passo è prendere coscienza della malattia. Perché tutti noi siamo molto malati, pur non accorgendocene. Una condizione che coinvolge anche ciò che ci circonda. Quanto è malata la nostra politica? E il clima? E l’economia? I medici affrontano il malessere dapprima occupandosi di stabilire una diagnosi e soltanto in un secondo tempo determinando la terapia necessaria. Prima di tutto, bisogna quindi saper ascoltare e riconoscere le proprie emozioni.
Il mondo è un’esperienza estetica, anche se non tutti gli esseri umani ne sono coscienti. Questo può valere per un condizionatore d’aria così come per il corpo estraneo sulla facciata di un antico palazzo, la panchina rotta abbandonata in un parco. E poi l’aria, la luce, la strada in cui viviamo, le parole che le persone si scambiano tra di loro: tutto intorno a noi sta diventando ogni giorno più brutto.
Si può dunque rispondere alla bruttezza che ci circonda con la bellezza. Ma anche con la rabbia e con l’intelligenza. L’unica strada che ritengo indispensabile è quella dell’impegno civico e della protesta. Scendete nelle piazze, boicottate un marchio che non considerate etico, fatevi ricevere dal sindaco, arrabbiatevi, indignatevi se necessario. Non importa cosa fate, ma ogni volta che vedete qualcosa di brutto, agite. Dovete far sentire la vostra voce, che sarà quella del dissenso. Fate qualcosa di utile. Perché non dobbiamo mai, nemmeno per una volta, accettare ciò che non è accettabile. Dobbiamo sempre ripeterci: “No, noi questo non lo accettiamo”. Anche la politica d’altronde rende il mondo più brutto e l’anima mundi ne soffre.
Credo dunque che sia importante concentrarsi su un problema alla volta, magari cominciando ad affrontarne soltanto una piccola parte. Questo metodo vale per tutto: che siano gli anziani, l’inquinamento, i migranti, gli alberi. Bisogna scegliere un tema che ci tocca profondamente. E poi bisogna agire, fare qualcosa per cambiare. Credo sia sbagliato pensare di poter fare tutto o affrontare troppi problemi insieme.
Al contrario, ognuno di noi dovrebbe occuparsi di quello che considera davvero importante, per quanto marginale sia nella grande battaglia del mondo. Gli occidentali non fanno altro che lamentarsi tra di loro. Quasi si compiacciono: “Oh, è tutto terribile”. Non bisogna parlare troppo. Parlare è inutile.
Bisogna lottare, invece. E dedicarsi totalmente a una causa. Unirsi a quanti provano le tue stesse emozioni, che condividono le tue idee. E cercare di produrre un cambiamento. Anche piccolo. Il mondo invia ogni giorno dei messaggi, positivi o negativi. il nostro compito è rispondere. Ogni giorno.
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Posted by ambienti su ottobre 27, 2007
Piano Regionale Rifiuti Urbani della Regione Campania, ai sensi dell’art. 9 della legge 5 luglio 2007, n. 87
Consegnato al ministero dell’Ambiente lo scorso 8 ottobre e in attesa di approvazione. Illustrato dal commissario governativo Alessandro Pansa in Commissione Regionale Ambiente il 22 ottobre ^ .
275 pagine da decifrare e meditare, scaricabile PDF 2.4 Mb ^ 

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Posted by ambienti su ottobre 26, 2007
Ora è chiaro perché le notizie del preannunciato “piano dei rifiuti” sono trapelate in modi tanto tortuosi. In realtà Pansa e i politici che lo hanno piazzato lì al Commissariato riescono solo a proporre la prosecuzione della catastrofe dei rifiuti in Campania. Le soluzioni eventuali promesse appaiono molto distanti nel tempo. Come ha chiarito oggi un’intervista rilasciata a Fabio Jouakim del Mattino. Nella quale Pansa afferma tra l’altro: “La strada per uscire dalla crisi non è risarcire il giusto a chi merita. Quello, purtroppo avverrà tra anni. La strada è più cinica, per usare un termine duro”. E più avanti: “C’è bisogno di far continuare a soffrire qualcuno. Non c’è altra strada. Non voglio prendere in giro nessuno”.
Ci sarebbero parecchie osservazioni da fare. Innanzitutto non si capisce perché negli ultimi mesi non si è fatto niente sulla via, sia pure lunga, di una soluzione. E perché in una situazione simile – dove “far soffrire qualcuno” è un eufemismo per dire che ci sono e ci saranno parecchi morti per malattie derivanti dall’annunciato disastro – non venga proclamata un’emergenza nazionale e non si chieda anche l’aiuto della comunità internazionale. Questa tragedia equivale a uno tsunami, anche se l’onda dei veleni è meno spettacolare ed entra nelle nostre case lentamente, un soffio puzzolente alla volta.
Di Caserta Pansa non dice neanche una parola, ma i camion che continuano ad arrivare a Lo Uttaro ci fanno temere che siamo lungo la sua “strada più cinica”.
Qui l’intera intervista ^
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Posted by ambienti su ottobre 26, 2007
Ogni tanto qualcuno riparla di bonifiche. Ma un conto è sentire chiacchiere, un conto è vedere. Come si può verificare grazie a queste foto di ieri pomeriggio, intorno alle 15.30, il lugubre “panettone”, stoccaggio di rifiuti psicopatologico, è ancora ben plastificato. A quanto afferma anche il commissario-prefetto Pansa, è un bel problema. Quando lo si smonterà la puzza che abbiamo sentito finora a Caserta sembrerà Chanel n.5. E d’altra parte non si può lasciarlo lì ad avvelenare la zona per i secoli dei secoli.
Trovandoci da quelle parti abbiamo dato un’occhiata alla cara discarica. I camion carichi continuano ad attraversare il cancello. Nonostante il commissario, il sindaco e le autorità tutte siano avvertite ufficialmente, dalla relazione De Rosa e da una connessa lettera del Comitato Emergenza Rifiuti, che l’attività dell’impianto è un pericolo per la salute pubblica, nonostante nelle strade di Caserta e dintorni continui ad accumularsi spazzatura. E dalla discarica arriva puzza, tanta puzza.
Le altre due foto sono delle due collinette al sito di trasferenza. Su una si sta lavorando, abbastanza lentamente, ed è stata eliminata la parte superiore. L’altra è intatta. Sul sito di trasferenza le notizie tortuosamente circolanti del “piano Pansa” (non è ancora completo e non è stato diffuso un testo ufficiale) sono molto ambigue.
Sopralluogo e foto di The Boss
clicca su un’anteprima per vedere le foto grandi ^

Per vedere anche i sopralluoghi precedenti clicca la categoria Finestra su Lo Uttaro ^
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Posted by ambienti su ottobre 25, 2007

C’era una volta una piccola discarica urbana ^ cresciuta nell’ennesima settimana di crisi del servizio di raccolta. Poi, nella notte tra martedì e mercoledì qualche malfattore l’aveva bruciata ^ . Nella notte successiva è arrivata una squadra per rimuovere i residui dell’incendio, ovvero rifiuti speciali tossici, e i restanti sacchetti accatastati intorno ai cassonetti. Il bobcat, piccolo veicolo spalatore, ha agito con velocità ed efficienza riversando man mano tutto in un grande camion contenitore. Erano all’opera alcuni operai e un paio di persone scese da un furgoncino bianco, probabilmente coordinatori o controllori. Stamattina, giovedì, l’area era sgombra, o quasi. Già alle 8.30 c’erano accanto a uno dei cassonetti: due porte d’appartamento, un vecchio scaldabagno, un mobiletto bianco. Qualcuno nei paraggi si sta rifacendo la casa. Nei giorni scorsi s’erano viste sedie, oggi, più tardi, è arrivata una stufa.

Di seguito 5 domande. Le persone che daranno le risposte migliori – anche a un solo quesito – potranno partecipare a una gita a Lo Uttaro.
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Posted by ambienti su ottobre 24, 2007
A Marcianise il “Comitato Mamme e Famiglie di Marcianise” torna a protestare sabato 27 ottobre con una manifestazione-corteo che si avvierà alle 10 da Piazza Umberto I.
L’appello diffuso dal Comitato tratteggia una situazione sanitaria e sociale allarmante del centro nel casertano. Una volta Marcianise era nota per la quantità e la qualità delle sue produzioni agricole, poi trascurate a favore di un’industrializzazione disordinata e spesso fragile, infine sopraffatte dai rifiuti legali e illegali e dal commercio globale.
Nonostante i numerosi appelli agli organi competenti, sul nostro territorio vige ancora il DIVIETO DI COLTIVAZIONE. Medici, agricoltori ed associazioni hanno invitato i vari ministeri ad una IMMEDIATA BONIFICA DEL TERRITORIO mai avviata. Intanto aumentano in modo impressionante le MORTALITA’ PER TUMORI dovute all’inquinamento ambientale nel quale SOPRAVVIVIAMO.
Alcune categorie di lavoratori come gli agricoltori e gli allevatori, lavorano in una condizione di illegalità e nonostante tutto prevale una politica di annientamento e sfruttamento delle nostre campagne. Gravi problemi stanno mettendo in crisi anche i negozianti del centro abitato.
L’emergenza rifiuti non è ancora finita poichè dall’alto non c’è interesse ad una risoluzione del grave problema. Viviamo invasi da una puzza che ci costringe a serrare le nostre porte. L’industria locale è in crisi e centinaia di famiglie sono in seria difficoltà economica.
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Posted by ambienti su ottobre 24, 2007

Le foto ce le ha fornite un lettore che nella notte passata è stato svegliato da schiocchi ed esplosioni sotto casa sua. Petardi in anticipo? Sparatoria? No, erano i rumori dell’incendio di una delle discariche a cielo a aperto che si sono formate a Caserta nell’ultima settimana. Non restava che chiamare i vigili del fuoco, già avvisati anche da altri e per fortuna intervenuti presto e con efficienza.
Alle 19 di oggi i residui bruciati e ora fortemente tossici non sono stati ancora rimossi. Dall’Ufficio Ecologia del Comune hanno detto che interverranno appena possibile, che il lavoro è molto perché in nottata sarebbero stati almeno 12 gli incendi simili.

A Caserta e dintorni la Grande Puzza e i veleni di una grande discarica molto “in deroga” ci opprimono, il percolato scorre nella falda d’acqua a Lo Uttaro e nei rivoletti delle improvvisate minidiscariche urbane. Quando qualche scellerato decide di accendere un falò c’è anche diossina per tutti a volontà. Non solo per chi rischia di intossicarsi subito, ma anche perché la diossina resta per anni dove c’è stato un incendio di materiale plastico ed è una molecola cancerogena che non viene metabolizzata dall’ambiente. Le aree degli incendi restano pericolose a tempo indeterminato, a meno di non effettuare bonifiche complicate e costose che qui non si fanno.
Il piano dell’avvelenamento per i casertani è molto più efficiente e inesorabile di quelli per lo smaltimento di cui si continua a vaneggiare nelle camere del potere. Lo ha voluto qualcuno questo piano assassino? A prima vista no. C’è chi ha interesse a farlo passare per un effetto di sciagurate circostanze, di una casualità non controllabile. In realtà è la conseguenza di 14 anni di gestione inetta e furfantesca – come ha segnalato spesso la magistratura – della cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania.
Questo piano della follia a Caserta è stato applicato in accelerazione nell’ultimo anno. Da quando l’allora commissario di Governo Guido Bertolaso decise, in pieno accordo con il presidente della Provincia Sandro De Franciscis e il sindaco Nicodemo Petteruti, di riattivare il fosso maledetto della discarica a Lo Uttaro, già scenario di un romanzo criminale di inquinamenti e – poco prima della firma del “Protocollo d’intesa” per la riapertura – persino di una sparatoria con omicidio.
Prima della riapertura, avvenuta ad aprile, il locale Comitato Emergenza Rifiuti, sostenuto dalle associazioni per l’ambiente, aveva più volte aveva avvisato dell’incongruità e della pericolosità della discarica. Ammministratori e governanti avevano insistito promettendo che attraverso Lo Uttaro avremmo risolto, almeno provvisoriamente, fino all’approntamento di altre soluzioni, il problema dei rifiuti nella provincia. Addirittura il pasticcio tossico de Lo Uttaro è stato propagandato come un “modello virtuoso”. Ora tutti sappiamo con certezza che erano solo chiacchiere dissennate. Abbiamo addosso la puzza intossicante della discarica, i rifiuti nelle strade, gli incendi con diossina. Perché dovremmo fidarci delle altre chiacchiere, nuovo piano Pansa compreso, diffuse tortuosamente in questi giorni dai responsabili del disastro? Perché non si apre un confronto pubblico che tenga realmente conto di problemi ed esigenze della popolazione, ascoltando comitati e associazioni, e permetta di arrivare a soluzioni razionali, condivise e trasparenti?
Lo smaltimento dei rifiuti è un servizio che altrove, in Italia e nel mondo, funziona. Se qui siamo a questo, dipende evidentemente da malefatte, incompetenze e omissioni degli amministratori e della classe politica e dirigente regionale e nazionale. Comportamenti illeciti che a volte – ed è stata sempre la magistratura a dirlo – vanno a congiungersi con gli interessi della criminalità organizzata che gestisce in proprio, ma spesso con la complicità di aziende in apparenza “pulite”, l’altro fronte dell’avvelenamento, quello dei rifiuti clandestini.
È certo che se la gestione dei rifiuti legali fosse più razionale e trasparente ci sarebbero meno occasioni per certe convergenze. E che una maggiore efficacia di veri controlli a tutela della salute dei cittadini potrebbe anche togliere un bel po’ di terreno sotto i piedi e sotto i camion della delinquenza dei rifiuti.
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Posted by ambienti su ottobre 23, 2007
Il piano per affrontare il problema dei rifiuti in Campania è stato finalmente illustrato ieri ^ in Commissione Regionale Ambiente dal Commissario di governo, nonché prefetto di Napoli e mago, Alessandro Pansa ^ . Il piano è stato consegnato lo scorso 8 ottobre al ministero dell’Ambiente per eventuali osservazioni e approvazione.
A parte la buona volontà di un 25 per cento di differenziata per tutti entro il 2008 e di un impegno magrolino per il compostaggio, gli annunci del piano appaiono un concentrato di vecchie promesse e minacce che ha già cominciato a sollevare nuove ondate di polemiche. Viene a galla, tra l’altro, che il governo e i vari livelli di amministrazione locale non sono in sintonia ed è perciò probabile che la fine del commissariamento sarà, se ci sarà, un groviglio aggiuntivo da districare.
Per lo smaltimento regionale si punterà sugli inceneritori di Acerra e di Santa Maria La Fossa. Avvelenamenti a parte, il primo è al momento impantanato in qualche errore di progettazione, il secondo è all’inizio di un iter di 40 pareri che dovranno essere espressi prima di avviare i lavori. Da Salerno si attendono indicazioni per un’alternativa a Serre. A Terzigno è confermata la discarica regionale specializzata ad accogliere la fos (frazione organica stabilizzata) che ancora non esiste. Bisognerà prima “riadeguare” 4 impianti per la produzione di cdr, quelli che ora frullano soltanto la monnezza. Per le provincia di Caserta, come per quelle di Avellino e di Benevento, sono “in corso” studi di fattibilità per localizzare discariche. Un po’ di ecoballe finiranno nelle cave. Figuriamoci se potevano mancare le cave. In pratica, siamo al punto di un anno fa? Sembra proprio che anziché un asso il mago Pansa abbia finito per tirar fuori dalla manica un due di picche.
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Posted by ambienti su ottobre 22, 2007

Oggi, lunedì, è continuato ad arrivare fetore da Lo Uttaro e a Caserta sotto casa abbiamo quello che si vede in foto, supplementi di discarica a cielo aperto. Questo in particolare è un po’ cresciuto rispetto a sabato scorso ^ .
Cerchiamo di continuare a condurre una vita normale. Ma che c’è di normale nella situazione? Per giunta in una città dove si paga la TARSU più alta d’Italia ^ e dove ci hanno aperto una discarica ufficiale, puzzolente, velenosa e illegale a ridosso delle case ^ , sostenendo che sarebbe servita a togliere la spazzatura dalle strade.
Dov’è il sindaco? Dove sono le altre autorità? Dov’è lo Stato?
Naturalmente qui lo sappiamo tutti quello che sta succedendo. Ma il blog lo frequentano anche persone che non stanno da queste parti. E ci fanno domande imbarazzanti. Chi amministra la città? Il sindaco sta ancora al suo posto? ^ Ma esistono a Caserta i vigili urbani e le forze dell’ordine? E non potete chiedere l’intervento del governo? Pensate di far parte di un paese civile? I cittadini in che modo reagiscono?
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Posted by ambienti su ottobre 22, 2007
FACCIAMOCI RISARCIRE!
Si raccolgono adesioni per l’azione legale giovedì 25 ottobre dalle 19, nel Salone parrocchiale della Chiesa di Nostra Signora di Lourdes, via Kennedy, Caserta.

La discarica a Lo Uttaro è pericolosa per la salute dei cittadini. Dopo l’ordinanza del 2 agosto del Giudice Como del Tribunale di Napoli che ne disponeva la chiusura, anche la relazione tecnica disposta dallo stesso Tribunale lo ha accertato. Nonostante questo, il Commissario straordinario continua a sversarvi rifiuti di ogni tipo da tutta la regione Campania. Così noi casertani siamo costretti a subire i danni alla nostra salute e la puzza di Lo Uttaro, ad avere i rifiuti sempre in strada e a pagare la Tassa sui rifiuti più alta d’Italia
Il Comitato Emergenza Rifiuti con la consulenza degli avvocati del Giuristudio di Napoli ha promosso un’azione legale per il risarcimento dei danni ai cittadini.
La partecipazione è gratuita. Dopo l’avvio della raccolta di adesioni a San Nicola La Strada e al Circolo Nazionale di Caserta c’è ora un appuntamento al quartiere Acquaviva.
Giovedì 25 ottobre 2007 dalle 19 ci sarà un incontro pubblico con gli avvocati nel Salone parrocchiale della Chiesa di Nostra Signora di Lourdes, via Kennedy, Caserta.
Gli avvocati forniranno ogni chiarimento. Chi vuole aderire deve portare con sé le fotocopie dei versamenti della Tassa smaltimento rifiuti (TARSU) degli ultimi anni e una fotocopia di un documento d’identità valido. Così si potrà firmare il mandato legale per aderire senza spese all’azione di risarcimento.
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