Dai teatrini della politica locale continuano ad arrivare insolenze contro i cittadini impegnati nella difesa della salute di tutti contro la Grande Puzza de Lo Uttaro. Gli amministratori, e persino alcuni loro domestici, ritengono spesso che i motivi di squadra debbano prevalere su quelli della ragione e del buon senso e si arrabbiano soprattutto se si sentono pubblicamente contestati da qualcuno che li aveva sostenuti al momento delle elezioni. A più riprese ne ha fatto le spese il verde “eretico” Antonio Roano, tra i principali animatori della protesta No Uttaro sul fronte caldo, e purtroppo puzzolentissimo, di San Nicola La Strada. Roano ha chiarito la propria posizione con la lettera aperta che riportiamo qui perché ci sembra istruttiva sugli attuali rapporti tra politica e puzza in territorio casertano.
È innegabile che gli amministratori di Caserta e dintorni, zona Lo Uttaro, ci hanno riempiti di puzza, di rifiuti, di rischi per la salute. E continuano a dirci bugie. Quanto più si rendono conto che le schifezze da loro combinate e permesse hanno suscitato un dissenso di massa, tanto più si inventano accuse bizzarre contro il Comitato Emergenza Rifiuti, capofila nella protesta, e contro le persone che come me ne fanno parte. Perciò intendo chiarire alcuni aspetti essenziali della battaglia contro Lo Uttaro e la mia posizione personale verso i responsabili di questo scempio a danno dei cittadini.
Il sindaco Petteruti, di fronte al nauseante pasticcio de Lo Uttaro, concertato con la sua diretta partecipazione, ha per mesi continuato a ripetere che eravamo una setta di fondamentalisti, quasi terroristi. Mentre qui il solo terrore che si è visto in giro è quello della puzza che arriva da Lo Uttaro e della gente che, giustamente, teme per la propria salute.
Il sindaco Petteruti e il presidente della provincia De Franciscis in un anno non sono neanche riusciti a fare rispettare i i termini minimi del Protocollo d’intesa con cui si decise, a novembre scorso, la sciagurata riapertura della discarica. E non c’è traccia del previsto piano che dovrebbe permetterci di affrontare in modo sensato la questione dei rifiuti. 200 mila persone tra Caserta e dintorni vivono contemporaneamente minacciate dall’immondizia per strada e dalle esalazioni di una discarica che le costringe a tapparsi nelle loro case trasformate in trappole per topi.
Quanto dureranno ancora i danni de Lo Uttaro? Dove sono le bonifiche che dovrebbero essere già state realizzate e invece vengono continuamente rinviate?