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Blog di Resistenza Ambientale

FINESTRA SU LO UTTARO 8/10/2007

Posted by ambienti su ottobre 8, 2007

Qualcuno sente un po’ meno puzza negli ultimi giorni? Ma non facciamoci ilusioni. Le fetenzie stanno sempre lì a Lo Uttaro, spargendo veleni nell’ambiente e pronte a bloccarci di nuovo il respiro. Se per ora fetono di meno può darsi che sia in omaggio alle primarie del Pd, in onore delle quali – è candidato alla segreteria regionale Sandro De Franciscis, presidente della Provincia e responsabile dell’accordo per la riapertura della discarica a Lo Uttaro – si sono fermate per il momento molte delle attività amministrative locali, Comune compreso. Arrivare a un giorno di voto in piena puzza potrebbe essere scomodo.
Però è possibile che nel calo provvisorio di miasmi c’entrino anche i rilievi che va effettuando per il Tribunale di Napoli il professor Salvatore De Rosa, incaricato di una perizia in base alla quale si dovrà decidere se abbiamo o no danni dalla discarica. In fase di controllo, alle norme bisogna starci un po’ più attenti. Non è che sarebbe bastato invitare il professore a prendere un caffé correttto con puzza a casa di una delle tante persone che abitano nei paraggi della discarica?

Sopralluogo e foto di The Boss

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6 Risposte a “FINESTRA SU LO UTTARO 8/10/2007”

  1. Luigino said

    Questa non l’ho capita.
    Ma veramente De Rosa decide in base alla “bonifica” che si ferma, e quindi alla puzza che “diminuisce”?

  2. ambienti said

    x Luigino
    Scusa. Ormai siamo così dentro alla questione che a volte ci capita di saltare qualche passaggio, con risultati poco chiari per chi ha meno dimestichezza con la discarica.
    Intanto è un fatto che la puzza non può provenire solo dalle operazioni di bonifica dei siti di stoccaggio e trasferenza fotografati Se le operazioni sono state avviate, sono preliminari ed esigue.
    Per il resto proviamo a precisare. La perizia di De Rosa riguarda essenzialmente la discarica – il “fosso” recintato, che dall’esterno non è visibile – anche se dovrà tenere conto di tutto ciò che sta in zona. Le contestazioni fatte in sede giudiziaria per la discarica a Lo Uttaro sono di due tipi: 1) è stato scelto un sito inadatto in quanto a posizione, vista la vicinanza all’abitato, e in quanto a irregolarità intriseca e accertata, tant’è vero che era stato già dichiarato per legge da bonificare; 2) attualmente l’impianto è comunque gestito male, in esso non vengono rispettate tutte le norme di legge per l’allestimento, per i modi e i materiali di sversamento, per i controlli e le relative correzioni.
    Rallentando e regolando l’attività di sversamento, rispetto alla furia crescente negli ultimi tempi, si può creare una situazione di minore irregolarità per il punto 2.
    Facciamo un’ipotesi. Invece di far arrivare tot camion in un giorno e di abbancare i rifiuti puzzolenti da un lato, senza neanche sistemarli e ricoprirli di terreno – magari perché l’anello, o sezione di accoglienza, è ancora in preparazione – se ne fanno arrivare la metà e si mantiene tutto in maggiore ordine e con minore puzza. L’effetto è diverso.
    L’esperto dovrebbe anche tenere conto dei segni e della documentazione dell’attività abituale. Ma tutto può diventare un po’ più complicato rispetto a una flagranza vistosa di trasgressione delle norme. E’, lo ripetiamo, un’ipotesi. Però viene suggerita dal fatto che qualcosa di simile è avvenuto a volte per le visite di controllo di Lembo e Santagata, i due tecnici fiduciari delle associazioni dell’ambiente nel Comitato garanti. Una volta Santagata è stato bloccato all’ingresso della discarica per diverse ore: la più logica spiegazione è che non gli si volesse far vedere ciò che stava succedendo quando lui è arrivato senza alcun preavviso, com’è previsto per il suo incarico di controllore.

  3. Luigino said

    Tutta la stramaledetta documentazione del “prima” non vale niente?
    Vabbè che si parla di aria fritta, oltre che puzzolente.
    Visto che per novembre si chiude, no?
    Intanto, oltre che la puzza, è sospesa proprio l’aria politica, come drogata da questi ultimi giorni di prePrimariePd.
    Dell’Aquila, Sdi (ma, oops, anche assessore…) chiede anche lui un rimpasto.
    De Franciscis, scrive oggi il Giornale di Caserta, dice: criticate? Dimettetevi!
    I Ds? Hanno perso anche Basco.
    La Margherita? Prega San DeMita?
    L’Udeur? Mastella dice “Vaffanculo” a New York (o lo pensa).
    Ferraro tiene i suoi pensieri, almeno così sembrano scrivere i giornali.
    Il sindaco? E’ candidato, ma non lo sa nessuno.
    Caserta? Domenica si scopre craxiana e forse va al mare.

  4. ambienti said

    X Luigino
    Certo che vale, ma, appunto, bisogna approfondire e discutere. Fra tre periti: il De Rosa nominato dal tribunale, quello di parte del commissariato e quello dei ricorrenti che sostiene le ragioni del Comitato Emergenza Rifiuti. Quando si va in giudizio l’obiettivo di chi ha torto marcio è almeno tirarla per le lunghe.
    A novembre si dovrebbe chiudere perché dentro il fosso non c’entrerà proprio più niente. Però le soluzioni alternative non sono state annunciate e, visti i precedenti, non mancano le preoccupazioni per le nuove pensate. Inoltre è essenziale il capitolo bonifiche. La puzza è solo la parte più immediatamente percepibile dei veleni che ci arrivano da Lo Uttaro.
    Per fortuna abbiamo un politico locale che ha messo al primo posto del suo programma la questione dell’ambiente:
    L’ambiente, in primo luogo, terreno del nuovo umanesimo del XXI Secolo. No al localismo esasperato e alle ideologie della crescita zero; si a far respirare la natura e le città, migliorare la vita delle persone, dare all’Italia e all’Europa una leadership nella difesa del clima e della terra.
    Ti era sfuggito? E’ nel “Manifesto dei coraggiosi” diffuso il 12 luglio scorso dalla De Fracìdis & Co.

  5. Luigino said

    Beh, i “programmi”, 200 o 16 pagg., fa lo stesso.
    Dovunque e comunque.
    Scusatemi la smemoratezza ma non ho visto linkate qui le “anticipazioni” di Repubblica sul piano rifiuti che vengono citate in Rete.
    Cosa se ne sa?
    E si sa altro sul “conflitto” commissariato/Regione sul piano rifiuti da redigere?
    Alla fine: quali scadenze per entrambi? E quale sarà adottato?
    Domenica, dicono gli sfaccendati a cui non va bene nulla, pioverà.
    Meglio acqua che altro, no?

  6. ambienti said

    x Luigino
    Dai un’occhiata attraverso il link nella colonna a destra alla Rassegna rifiuti di Decidiamo insieme. Non è il caso di rifare il loro lavoro e loro hanno messo un link a noi, visto che per l’informazione ufficiale non locale Caserta è un tabù. E sappiamo chi dobbiamo ringraziare.
    In sintesi, da quello che scrivono i giornali si capisce: 1) che tra qualche giorno potrebbe spuntare il piano rifiuti del commissario Pansa; 2) che il piano non farà miracoli e che le toppe e le grane non mancheranno.
    Ci sono in giro idee molto confuse. Da notare un passo nell’intervista che ha rilasciato il “brillante” sindaco di Salerno Enzo De Luca a la Repubblica:

    «I bacini non rendono, ma Salerno 2 ha un merito straordinario. Ha creato in breve tempo il sito di stoccaggio di Serre. E Macchia Soprana ha risolto tutti i problemi della Campania. Vorrei sapere a che punto siamo con le altre discariche, le iniziative si sono sfilacciate. Funziona soprattutto Serre con grande sofferenza per i trasporti». S´interrompe: «È un elemento di verità la denuncia di Roberto Barbieri, presidente della Commissione parlamentare, quando parla di forze oscure che si oppongono al prefetto Pansa per non chiudere l´emergenza. C´è un groviglio che porta nella direzione della paralisi. I trasportatori, già: ditemi che sono e chi li sceglie? Chi ha in mano tutto il giro? E i centri di stoccaggio: di chi sono e chi li sceglie? Fa bene Pansa a tentare di ridurre spese e abusi. Lo capisco. Ma ormai siamo in una situazione di disastro, di tale caos… Penso anche alla mancanza di progetti in questi anni di gestione commissariale: a Serre riversano i rifiuti così come sono, e un fiume di percolato va portato da qualche parte. Si pagano 140 euro per mandarlo in Basilicata, a Pisticci. Soldi che pagano le nostre famiglie». Non solo il percolato, quel liquido nero e putrido che emerge nelle discariche dai rifiuti umidi non trattati.

    Grazie ai nostri grandi amministratori casertani, quelli che addirittura continuano a strombazzare “saremo i primi”, Caserta è in pratica fuori dalla mappa divulgata del problema dei rifiuti. Eppure questi signori pagano, con i nostri soldi, uffici stampa che si stanno agitando parecchio negli ultimi giorni per tutt’altre questioni. Mai che una volta sentano il bisogno di precisare con un giornale che Caserta esiste e che sta vivendo da mesi un dramma.
    O sono del tutto inetti, o non disturbano troppo perché si ripromettono in cambio vantaggi e libertà d’affari personali. Perciò c’è da preoccuparsi ancora per la discarica a Lo Uttaro e anche per il dopodiscarica.

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