PER FERMARE LA DISCARICA-DISASTRO A LO UTTARO, CASERTA
NUOVE INIZIATIVE LEGALI DEL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI
E UNA LETTERA ALLE AUTORITÀ PERCHÉ SI PRENDANO SUBITO
PROVVEDIMENTI PER LA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA,
GLI ANNUNCI DATI STAMATTINA IN UNA CONFERENZA STAMPA
CHE SI È TENUTA AL CIRCOLO NAZIONALE DI CASERTA
Un esposto alla Procura della Repubblica, uno alla Corte dei Conti, una lettera al prefetto-commissario Alessandro Pansa ^ e una per chiedere a tutte le autorità responsabili, e innanzitutto al sindaco di Caserta per le sue funzioni, l’immediata chiusura della discarica pericolosa a Lo Uttaro ^. Queste sono le prime iniziative intraprese dal Comitato Emergenza Rifiuti – e annunciate stamattina in una conferenza stampa al Circolo Nazionale di Caserta – in riferimento alla relazione del CTU professor Salvatore De Rosa ^ per l’azione giudiziaria in corso presso Il Tribunale di Napoli. La relazione ha confermato tutti gli elementi di allarme sull’impianto che sta avvelenando aria, terra e acqua a Caserta e in almeno tre comuni limitrofi (San Nicola La Strada, Maddaloni, San Marco Evangelista), dove vivono oltre 200 mila persone. Indica inoltre sviluppi e retroscena inquietanti di una vicenda dalla quale potrebbero emergere gravi responsabilità penali. Mentre nelle strade della zona, e di molti luoghi della provincia, si accumulano i rifiuti che, secondo le promesse fatte circa un anno fa, avrebbero dovuto essere smaltiti in fretta e con efficienza grazie alla discarica.
Della situazione rifiuti a Caserta e della discarica a Lo Uttaro i maggiori responsabili – il commissario governativo Guido Bertolaso (poi sostituito da Pansa), il sindaco della città Nicodemo Petteruti, il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, firmatari del Protocollo d’Intesa in base al quale è stato riaperto nell’aprile scorso l’impianto – spesso hanno preferito non parlare e non far parlare. Perché è qui che si possono verificare in pieno l’inettitudine e il fallimento delle azioni promesse e pubblicizzate come rimedi per la cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania che dura ormai da circa 14 anni.
La discarica a Lo Uttaro era stata addirittura indicata come “modello virtuoso” rispetto alla situazione regionale. Una virtù che ha forse fruttato qualche momentaneo credito politico-mediatico a chi ha organizzato lo scempio, ma che ai cittadini di Caserta e dintorni è costato già mesi d’inferno e minacce sicure per la loro salute di cui è difficile calcolare quanto dureranno ancora, anche se, come appare indispensabile, la discarica verrà immediatamente chiusa.
E i rifiuti dove li mettiamo? È questa la domanda con cui chi ha il compito di decidere sui rifiuti terrorizza la popolazione, per difendere scelte scriteriate. Mentre in realtà i rifiuti, a Caserta e altrove, continuano a restare in strada con i conseguenti micidiali effetti. A tutto questo il Comitato Emergenza Rifiuti non ha opposto semplicemente un no, ma ha anche sempre indicato razionali vie alternative e la necessità di un confronto pubblico sui nodi di un sistema che finora è stato capace di provocare solo catastrofi.
Nel corso della conferenza stampa l’avvocato Luigi Adinolfi, che sta conducendo l’azione legale ex articolo 700 c.p.c. per la chiusura della discarica – udienza al Tribunale di Napoli il prossimo 7 novembre – ha spiegato come la relazione De Rosa definisca una maggiore entità, con rilevanze anche penali, del misfatto ambientale segnalato nella prima sentenza dell’agosto scorso, che portò per un giorno alla chiusura della discarica, riaperta per un “reclamo” da parte del Commissariato.