Taverna del Re, Giugliano, chiude il 20 dicembre. Però potrebbe restare in attività, non oltre il 31 dicembre, per “eventuali emergenze”. Entro il 20 novembre dovrebbero esserci la copertura delle cosiddette ecoballe con teli di plastica e l’applicazione di altri rimedi per tentare di frenare ulteriori danni all’ambiente e alle persone. Rimedi tutti molto discutibili, perché la verità è che la materializzazione di un incubo quale è Taverna del Re non dovrebbe proprio esistere e nessuno può sapere come contrastare con sicurezza l’inconcepibile.
Considerando che la cosiddetta “emergenza rifiuti” continua in questi giorni a crescere e che il Piano Pansa ^ prevede obiettivi controversi, è in attesa di approvazione e non potrà essere di immediata esecuzione, una chiusura di Taverna del Re sembra tutt’altro che una promessa sicura. Tanto più che stasera, lunedì 5 novembre, non sono stati ancora indicati i siti di stoccaggio alternativi in regione. Molta amarezza, perciò, nella delegazione di sindaci e altri rappresentanti alla fine dell’udienza da Pansa. I cittadini dell’area interessata, in folto gruppo ad aspettare davanti alla prefettura di Napoli, in piazza Plebiscito, con cartelli sui quali era scritto “E ADESSO AVVELENATECI TUTTI”, non erano neanche loro contenti e hanno preannunciato altre forme di lotta a tutela della propria salute.
Dalla nomina di Guido Bertolaso alla gestione del mago Pansa ^, il problema dei rifiuti campani si è trascinato ancora per oltre un anno, solo aggravandosi. Sarebbe il caso che intervenisse più direttamente ed esplicitamente il governo, giocandosi la faccia, come toccherebbe a un governo in situazioni di tanta gravità.
Per chi vuole dare un’occhiata al paesaggio-delirio di Taverna del Re, c’è di seguito il filmato di un breve tour realizzato da INMEDIA al cui sito rinviamo per uno specifico commento ^ .