TRASPARENZA ZERO
Posted by ambienti su novembre 5, 2007
Oggi pomeriggio a Napoli era fissata una riunione per decidere sui siti nelle varie province campane in cui stoccare le ecoballe, secondo richiesta del commissario-prefetto Alessandro Pansa. Domani Pansa va a Roma per essere ascoltato dalla commissione bicamerale su rifiuti ed ecomafie presieduta da Roberto Barbieri (già destinatario, a maggio scorso, di una lettera dal Comitato Emergenza Rifiuti rimasta senza risposta) ^ . Sembra un momento decisivo, ma a parte l’evidente maggiore gravità di alcune situazioni – Taverna del Re, Lo Uttaro e dintorni casertani – che Pansa ha preferito finora non prendere nella dovuta considerazione, sordo tanto alle fondate e legittime proteste popolari quanto alle ingiunzioni di organismi di controllo e magistratura, le notizie trapelate negli ultimi giorni sono ambigue e contraddittorie.
Per chi conosce da vicino e “a naso” lo scenario, sarebbe tutta da ridere l’intervista soddisfatta rilasciata da Pansa a Carlo Puca e apparsa sull’ultimo numero di Panorama. Se non fosse allarmante l’incongruenza tra il trionfalismo del commissario-prefetto, la drammaticità dei problemi, l’inadeguatezza delle soluzioni che sono state finora prospettate. E se non fosse per tutta una serie di segnali lanciati contro gli amministratori locali non disposti a collaborare secondo quanto disposto dal Piano. È solo uno scaricabarile preventivo e intimidatorio? O Pansa ha accertato fatti specifici che potrebbero prossimamente provocare scompigli?
Cos’ha in mente lui e cosa hanno in mente gli altri – a Caserta, in particolare, gli amministratori con i quali Pansa ha avviato una polemica – non ci è dato saperlo.
L’opzione “rifiuti zero”, ovvero un riciclo-smaltimento dei rifiuti senza danni per l’ambiente e per le persone, sarà pure un’utopia se presa alla lettera, ma potrebbe funzionare come stimolo alla speranza e alla ricerca di soluzioni migliori. L’opzione “trasparenza zero”, che i nostri amministratori e governanti sembrano preferire per la cosiddetta “emergenza rifiuti”, non ci lascia molte speranze.
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