di Giuseppe Messina – Comitato Scientifico Legambiente
CASERTA, 7 NOV – Ora è emergenza vera e per i rifiuti in mezzo alle strade Lo Uttaro non c’entra niente. Il prefetto Pansa lo ha ricordato qualche giorno fa agli amministratori locali, ma già oggi qualcuno vuole attribuire la causa del disastro alla chiusura della discarica illegale e pericolosa di Lo Uttaro. Al consiglio comunale del 6 novembre il signor Capobianco, consigliere al comune, assessore alla provincia, e non so che altro nel suo partito, ha esplicitamente detto che la maggioranza si assumerà tutte le responsabilità, fino in fondo, per affrontare i problemi dell’emergenza rifiuti. In considerazione del fatto che problemi fondamentali li hanno generati alcuni funzionari della provincia che, dichiarando il falso, ci hanno appioppato un sito per discarica a Lo Uttaro che ha una volumetria meno della metà di quella richiesta (appena 200.000 mc a fronte dei 450.000 mc richiesti da Bertolaso), ci aspettiamo che l’amministrazione provinciale prenda i primi provvedimenti cautelativi nei confronti di tali funzionari. Che li sospenda dal loro incarico e da ogni funzione, poiché hanno creato loro questi problemi che conosciamo, aggravati da una scarsa e inefficiente gestione in capo al consorzio Acsa CE3.
Se il sito di discarica fosse stato scelto tra quelli indicati dal Comitato e/o dall’Università di Napoli con la volumetria indicata, la cui durata prevista era di almeno 18 mesi (tempo utile per costruire gli impianti definitivi), oggi non avremmo lo spettro di una crisi acutissima che il Prefetto Pansa vorrebbe affrontare almeno con la realizzazione di siti di trasferenza in ogni provincia. Questi sono errori tecnici, politici, amministrativi e denunciano una mancanza assoluta di capacità pianificatoria e di ascolto, nonché di rispetto, per la gente e l’ambiente.
Se oggi, poi, avessimo uno straccio di piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti, condiviso e progettato con i protagonisti del territorio, così come si era impegnato a fare il signor De Franciscis firmando quel protocollo d’intesa di un anno fa, oggi tutti potremmo avere la percezione che si sta uscendo dal tunnel della cosiddetta emergenza, non subire un piano regionale che non vale niente e l’arroganza di amministratori pubblici che ritengono che una battuta spiritosa o un sguardo truce possano risolvere le questioni e rassicurare la gente.