AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

L’ORDINANZA DELLE BEFFE

Posted by ambienti su novembre 7, 2007

Il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti ha disposto la chiusura della discarica a Lo Uttaro. Chiusura provvisoria, dice l’ordinanza ^, fino alla decisione del Tribunale di Napoli, dove per l’azione in corso sulla discarica è prevista udienza oggi ma non si sa come va a finire, causa sciopero di avvocati e, comunque, probabile differimento di qualche giorno della sentenza.
Ieri già circolavano voci sull’iniziativa del sindaco, che sarebbe conseguente alla lettura, un tantino lenta, dell’allarmante relazione presentata al tribunale dal CTU De Rosa ^ . Ne aveva scritto il Corriere di Caserta. Oggi la notizia è sui giornali, speriamo non solo casertani. Già ieri sera l’ordinanza era stata diffusa in rete e durante la seduta fiume del consiglio comunale ne erano state distribuite copie (senza data di compilazione, solo con quella “6 novembre” del protocollo). In assenza di Petteruti, trattenuto altrove da seri problemi di salute di un familiare.
Ora si aspetta la notifica dell’ordinanza all’ACSA CE 3, ente di gestione, e al Commissariato per l’emergenza rifiuti a Napoli. Per capire che succederà e se potranno esserci, come a Giugliano dopo l’ordinanza del sindaco Taglialatela, contromosse di Pansa. Con lui i rapporti di Petteruti si sono ormai deteriorati: risulta non solo dalle accuse di Pansa sul Mattino di domenica scorsa ^ , ma anche dalla notizia di una lettera di risposta alle invocazioni e alle intimazioni di Petteruti in cui Pansa ha detto, in pratica, che la monnezza casertana non gli compete più di tanto e che gli amministratori responsabili si arrangino. Un bello smacco per un sindaco che pretendeva di avere acconsentito a riaprire Lo Uttaro per “responsabilità istituzionale”.


L’ordinanza di Petteruti ha un po’ spiazzato l’opposizione, che ieri aveva fatto mettere all’ordine del giorno una mozione per la “Sospensione dell’attività della discarica in località Lo Uttaro”, e il Comitato Emergenza Rifiuti, che aveva preparato un documento sullo stesso tema (a Giovanna Maietta, del Comitato, è stato concesso di leggerlo in aula). Ma il disorientamento è stato molto relativo e breve. A questo punto, la chiusura – con la sentenza a Napoli prossima e con la discarica quasi del tutto colma – era già in conto. E invece restano aperti il problema dello smaltimento dei rifiuti di Caserta e provincia e quello della definizione di un sito di stoccaggio per i rifiuti regionali richiesto da Pansa a Sandro De Franciscis come a tutti i presidenti di Provincia campani. E restano da stabilire le responsabilità di chi ha deciso di riaprire la discarica a Lo Uttaro, l’ha fatta funzionare e le ha fatto sbuffare e sputare veleni fino ad oggi, senza nel frattempo approntare un piano serio per lo smaltimento.
Questi argomenti sono variamente affiorati nel dibattito in consiglio comunale. Con una maggioranza che, arroccata in difesa, ha persino posticipato la discussione su Lo Uttaro. E ha invece anticipato quella anche equivoca – un altro scaricabarile, se non peggio – sui provvedimenti per l’affidamento della gestione rifiuti al consorzio ACSA CE 3 (come prevede la legge) oppure, in seconda istanza, visto che il consorzio è in gravi difficoltà economiche e il contratto potrebbe sfumare, ad altra società.
Arrivato il momento de Lo Uttaro, l’opposizione è partita all’attacco, con recriminazioni di rito, ma anche proponendo una mozione per chiedere subito la chiusura definitiva – non solo temporanea come ha disposto il sindaco, e sollecitando concrete e celeri soluzioni per la questione rifiuti che da oggi bisognerà affrontare in termini nuovi. Puoti (Udc) ha sottolineato come non sia il caso di ringraziare Petteruti per l’ordinanza, visto che il sindaco di documenti su anomalie e pericolosità della discarica ne aveva già a sufficienza prima della relazione De Rosa, e ha chiesto decisioni serie e incisive per il dopo Uttaro. Cerreto (An) nel suo intervento ha ringraziato il Comitato Emergenza Rifiuti che ha informato i cittadini sui pericoli de Lo Uttaro. Per qualche rappresentante del Comitato con storia di sinistra che era tra il pubblico è stato ancora uno shock sentire arrivare buon senso e verità dai banchi del centrodestra, poi altre bugie e assurdità dalla maggioranza di centrosinistra.
La mozione dell’opposizione ovviamente non è passata. È stato compatto il no della maggioranza, che, come è sembrato di capire dall’intervento del suo pilota Capobianco, continua a ritenere che riaprire Lo Uttaro – un disastro e un imbroglio – sia stata un’assennata decisione e domani chissà, si potrebbe riprovare. Bizzarra la posizione del consigliere dell’Aquila (Prc) che ha chiesto scusa ai cittadini di Caserta e al Comitato Emergenza Rifiuti per il proprio atteggiamento erroneo sulla discarica, ma poi si è adattato al no di squadra contraddicendo per ragioni “politiche” ciò che aveva trovato il coraggio di dire poco prima.
Sfugge probabilmente ai signori della maggioranza che nello scempio che hanno fatto della politica, oltre che dell’ambiente, certi arroccamenti e giochetti segnano un’ingloriosa fine di ogni loro credibilità. A queste coscienze di gomma sfugge che la discarica non è da chiudere solo per una perizia tecnica, ma perché da mesi per decine di migliaia di cittadini il fetore che arriva da Lo Uttaro è diventato un’immediata persecuzione e una grave e fondata preoccupazione per il futuro, per la salute. Petteruti forse ha cominciato a ragionare. Quanto ci vorrà per gli altri? Eppure non sarebbe complicato fare accertamenti: ancora ieri la Grande Puzza ^ ha attraversato mezza città.

2 Risposte a “L’ORDINANZA DELLE BEFFE”

  1. ambienti said

    Una breve riflessione sull’ordinanza di Petteruti fa rilevare che si tratta di un documento ricco di inesattezze e bugie, politicamente cinico e indifferente ai bisogni della gente. A cominciare dal fatto che il sindaco di Caserta aveva ricevuto il verbale del CTU De Rosa dal Comitato, con formale notifica in Comune, il 23 ottobre scorso, mentre dichiara di averlo avuto dall’ACSA solo ieri. Petteruti ha aspettato ben 14 giorni per prendere una decisione debole e tardiva, probabilmente in funzione di suoi calcoli personali e politici.
    Da notare che l’incipiente emergenza dell’emergenza non sarà causata dalla chiusura della discarica, ma dalla circostanza che questa è colma in quanto la volumetria dichiarata originariamente nella documentazione per il Protocollo (450.000 mc) si è rivelata una truffa: la volumetria effettiva è di appena 200.000 mc.

  2. Luigino said

    Giuseppe Messina – Legambiente dice anche che “(…) il 24 ottobre scorso (…) l’ing. Petteruti ha parlato della relazione del CTU in occasione della riunione del Comitato dei Garanti”.

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