Caserta è al 92° posto, due posizioni indietro rispetto al 2006, nella classifica annuale della Qualità della Vita del quotidiano il Sole 24 Ore, che misura la vivibilità delle 103 province italiane. In Campania quattro province su cinque perdono posizioni rispetto allo scorso anno. Si salva di poco Napoli che sale di 10 posizioni, dal 96° all’86° posto, ma restando al di sotto della media nazionale calcolata con un indice che segna in media 471,3 e per Napoli 405. Per Caserta l’indice è 399, Avellino e Salerno sono all’87° posto con indice a 404. Avellino ha perso dieci posizioni, nel 2006 era al 76° posto, mentre Salerno ne ha perse quattro, nel 2006 figurava all’83°. Ultima c’è la provincia di Benevento, 102° posto con indice 383, penultima a livello nazionale, con arretramento di tredici posizioni rispetto al 2006, quando era all’89°.
La classifica tiene conto di tenore di vita, affari e lavoro, servizi, ambiente e salute, ordine pubblico, popolazione, tempo libero. Non si può considerare perfettamente attendibile, in quanto alcuni dei criteri di misurazione restano soggettivi. Sintomatico il caso di Avellino dove, nonostante la cattiva posizione, il grado di soddisfazione dei residenti per la qualità della loro vita è al 7° posto in generale per tutta Italia. Ci sono fattori determinanti per la qualità della vita che il metodo impiegato non riesce a cogliere? O gli abitanti dell’avellinese si accontentano di poco?
Secondo la classifica ai primi posti per vivibilità ci sono le province di Trento, Bolzano e Aosta. Anche se non perfetta, la classifica indicizza situazioni reali. L’arretramento della Campania lo possiamo verificare guardandoci intorno. Se si tiene conto della situazione rifiuti, che a Caserta e in altri luoghi della regione è arrivata a condizionare pesantemente la qualità di vita della popolazione, la classifica appare addirittura troppo ottimistica per la nostra regione.
l’articolo del Sole 24 Ore con link a chiarimenti sulla ricerca e a tabelle specifiche ^