La discarica a Lo Uttaro è una catastrofe in cui si configurano svariati reati e chi ha collaborato a provocarla è colluso, anche se eventualmente solo per “inefficienza”. Ora lo dice anche una relazione, approvata ieri, della Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ^ presieduta dal senatore Roberto Barbieri, il quale era stato peraltro informato dai comitati locali, già nello scorso maggio, della situazione a Caserta e dei suoi gravi effetti per la salute e per la democrazia ^.
Nel documento approvato ieri dalla Commissione si legge di «inefficienza collusiva sulla vicenda de Lo Uttaro, che conferma il giudizio incondizionatamente negativo sull’apparato commissariale, tanto da contribuire a radicare nei cittadini una percezione di sostanziale inaffidabilità». Come riferito in un articolo di Lorenzo Calò sul Mattino-Caserta di oggi ^, la relazione rileva anche che «la circostanza che l’autorità giudiziaria abbia, sulla base degli stessi atti giacenti presso gli uffici del commissariato, ricostruito e accertato l’inadeguatezza ambientale del sito, è sintomo desolante quanto equivoco dell’incapacità della struttura commissariale di leggere le proprie stesse carte».
Così avevamo ragione quando scrivevamo che «Se fosse stato un privato cittadino a trasgredire tutte le norme che a Lo Uttaro sono state violate, in danno dell’ambiente e della salute pubblica, probabilmente sarebbe stato già arrestato» ^. Il brutto ora è che a Napoli c’è chi continua a organizzare balletti e deliranti esortazioni al commissario Pansa a usare “il pugno di ferro” contro le popolazioni ribelli che non vogliono essere condannate alla devastazione del proprio territorio, ad ammalarsi e a morire di rifiuti. A Pignataro e a Carinola sarebbero altre catastrofi per l’ambiente, per l’economia, per la salute pubblica. Ieri lo ha ribadito con molti buoni argomenti non un qualunque “cafone ribelle” abitante di quei luoghi condannati, ma il professore Corrado Buondonno, docente alla facoltà di Agraria della Federico II e tra i fondatori della facoltà di Scienze Ambientali. Come si può leggere in un’intervista rilasciata dal professor Buondonno a Fabrizio Geremicca e apparsa sul Corriere del Mezzogiorno ^.
La lezione de Lo Uttaro sembra che finora sia servita poco. E si ignora ogni ragionevole alternativa. Che blocco di interessi e di follia c’è dietro questi comportamenti?
Archive for 20 dicembre 2007
COLLUSIONE FATALE
Posted by ambienti su dicembre 20, 2007
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FIDUCIA ZERO, STOP AL COMMISSARIATO
Posted by ambienti su dicembre 20, 2007
LO DICE LA COMMISSIONE BICAMERALE D’INCHIESTA SUI RIFIUTI:
IN CAMPANIA ORA DALL’EMERGENZA SIAMO PASSATI AL DRAMMA
A pochi giorni dalla scadenza della gestione commissariale dei rifiuti in campania, si è ancora lontani dall’avvio di un ciclo industriale integrato dello smaltimento. È questa la conclusione cui giunge il documento approvato oggi ^ , con una sola astensione e un voto contrario, dalla Commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dal senatore Roberto Barbieri. La Commissione riconosce una “accelerazione” impressa dal Commissariato all’uscita dall’emergenza, ma, rileva, “buona parte del territorio rimane imbrattato dai cumuli di immondizia non rimossi” e “la fiducia nella capacità delle istituzioni di avviare programmi di bonifica e sviluppo è praticamente azzerata”. “La sensazione è che l’emergenza abbia lasciato il posto al dramma”, scrive la Commissione. Costi eccessivi, inefficienza, superfetazioni di enti di intermediazione sono stati il risvolto negativo del commissariamento e, quindi, il primo passo da compiere in Campania è “la chiusura irrevocabile dell’esperienza commissariale, con lo smantellamento completo della struttura burocratica, l’immediato rientro del personale nelle amministrazioni di appartenenza e la cessazione dei rapporti di consulenza”. L’inerzia e l’incapacità accumulata negli anni negli enti locali, però, impediscono di trasferire loro immediatamente le competenze sulla gestione del ciclo dei rifiuti, e la Commissione suggerisce la strada dell’accordo di programma quadro, un tavolo dove Governo, regione Campania, Province e comuni capoluogo vengano chiamati ad adottare in tempi certi e in maniera unitaria decisioni sul ciclo dei rifiuti e le bonifiche. Altro passaggio ritenuto necessario dai commissari, lo smantellamento dei consorzi di bacino, costosi e “terreno fertile per le infiltrazioni della camorra” prevedendo per i lavoratori circuiti di mobilità all’interno del piano regionale e dei connessi piani provinciali. (AGI 19/12/2007)
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CHI HA PREFERITO IL CAOS DEI RIFIUTI?
Posted by ambienti su dicembre 20, 2007
di Giuseppe Messina
La situazione è ormai giunta al grottesco. Con la stessa velocità con la quale si sono scelti siti per mettere monnezza imbustata o monnezza tal quale, così in quel di Napoli cambiano idea, tornano sui loro passi, ecc. A parte il caos una cosa è certa: con Serre e Lo Uttaro bloccati dalla magistratura, con Carabottoli a Carinola e Cento Moggia a Pignataro Maggiore bloccati dal popolo, il cosiddetto pool di tecnici “esperti” del Commissario di governo per l’emergenza rifiuti ha contribuito in modo sostanziale ad allontanare la gente dalle istituzioni, a diffidare da scelte che sembrano solo interessate. Scelte che nulla hanno a che vedere con il bene comune e con il buon senso, in una situazione di disordine e di confusione mai vista nella storia recente di questo paese e che non fa immaginare alcuno sbocco.
È tempo di fare nomi e cognomi, di individuare i responsabili e denunciare chi gioca con due mazzi di carte. Occorre voltare pagina. E allora bisogna innanzitutto ricordare che l’11 novembre del 2006 l’allora Commissario di governo, Guido Bertolaso, sottoscrisse un protocollo d’intesa con il presidente della Provincia di Caserta e con il sindaco di Caserta per la realizzazione di una discarica (illegale e pericolosa) in località Lo Uttaro di Caserta. Sulla base di una precisa denuncia alla Procura da parte del Comitato Emergenza Rifiuti, il 20 novembre scorso il sito è stato sequestrato e sono partiti i primi avvisi di garanzia, 12, ove per i responsabili si ipotizzano i reati di falso in atto pubblico, turbativa d’asta, inquinamento della falda freatica.
Nel citato protocollo d’intesa all’art.5 si legge: “La Provincia di Caserta si impegna a predisporre, entro il 31 dicembre 2007, un piano provinciale in materia di rifiuti, che preveda, tra l’altro, la compiuta realizzazione dell’impiantistica al servizio della raccolta differenziata tale da garantire il conseguimento dei risultati previsti dalla vigente normativa in materia in ogni comune della provincia”. Qui sta il punto e la questione della crisi in questo territorio.
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