di Giuseppe Messina
1° Perché De Franciscis non ha fatto il piano rifiuti per Caserta e pretende lo scioglimento dell’attività commissariale, rivendicando un’autonomia che già aveva ricevuto per incarico specifico l’11 novembre 2006, con la sottoscrizione del protocollo d’intesa, ed oggi la Provincia non è stata pronta neanche a segnalare siti adeguati ove stoccare la monnezza imbustata (ecoballe) e un sito ove realizzare una nuova discarica, visto che in un anno non si è costruito neanche un impianto definitivo?
2° Perché la classe politica, tutta intera, casertana pretende lo scioglimento dell’azione commissariale quando, rispetto a 13 anni fa la situazione che generò il commissariamento (controllo del territorio da parte della camorra, controllo del ciclo dei rifiuti da parte della camorra, presenza massiccia e pervasiva della camorra nella P.A.) non è affatto cambiata ma anzi peggiorata?
3° Con quale legittimazione le amministrazioni locali pretendono lo scioglimento dell’attività commissariale quando:
a) non rispettano neanche le norme minime in materia di rifiuti le cui competenze sono rimaste in testa ai sindaci (raccolta differenziata, isole ecologiche, aree di stoccaggio provvisorie, siti di trasferenza)?
b) l’azione della camorra si è fatta più forte rispetto a 13 anni fa quando il Prefetto Improta requisì tutti gli impianti i smaltimento rifiuti (discariche, attrezzature, ecc.) e promosse la istituzione dei consorzi pubblici, cioè gestiti dai comuni, che sono diventati grazie a quelli che oggi vogliono mandare via il Commissario di Governo luogo di affari, dispendio di risorse pubbliche, luoghi di corruttela e inefficienza?
c) le nostre città presentano un livello di degrado mai registrato ed evidenziano un’ assoluta imcapacità di governare il territorio neanche nelle questioni più urgenti o minime?