FINESTRA SU LO UTTARO 7/1/2008
Posted by ambienti su gennaio 7, 2008
Sopralluogo e foto di The Boss
Eccolo il nostro caro panettone ^ , il sito di stoccaggio inquinante che sta lì da anni a fare scolare percolato tossico nel terreno non si sa fino a dove, non si sa fino a quando. Doveva essere una soluzione “provvisoria” ed è diventato un monumento perenne alla gestione dissennata dei rifiuti in Campania e a Caserta. Avevano promesso a novembre 2006 la bonifica veloce, come per l’adiacente “sito di trasferenza” (un posto in cui i rifiuti vengono depositati, anche qui “provvisoriamente”, prima di essere trasferiti agli impianti cosiddetti Cdr). Ma ormai più che della bonifica – avviata molto in ritardo per il solo sito di trasferenza e poi andata estremamente a rilento – si parla di portare altri rifiuti in area Lo Uttaro. Sempre lì. Anche se si sa benissimo quali saranno gli effetti immediati per la popolazione di San Nicola La Strada e dei quartieri adiacenti di Caserta. Per non parlare dei possibili effetti letali a lunga scadenza ^, soprattutto se lì, a due passi dalle case, continueranno a funzionare a tempo indeterminato queste giostre di fetenzia.
Il nostro presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, a suo tempo, quando firmò il Protocollo d’intesa ^ che sancì la riapertura della discarica a Lo Uttaro, poi giudicata criminale dalla magistratura ^, parlò di “sacrificio”. Non si è mai capito bene cosa volesse intendere e come si permettesse. Voleva alludere a qualcosa di eroico? Ma nessuno glielo aveva chiesto il “sacrificio” nostro per il tentativo, d’altronde fallimentare, di rimediare all’incapacità di amministratori e governanti di trovare soluzioni vere al problema dei rifiuti. Cosa può esserci di eroico negli effetti tossici dell’inettitudine e dell’incompetenza dei governanti?
Decidono il “sacrificio” di qualcuno e poi tornano a dormire e a fare i loro affari. Com’è dimostrato dalla storia de Lo Uttaro. A distanza di oltre un anno dalle promesse di bonifica – tempo che nessuno dei nostri amministratori ha utilizzato per programmare soluzioni più sensate – torna ad aleggiare la parola “sacrificio” per Lo Uttaro. Quando l‘unico sacrificio sensato sarebbe quello che dovrebbero fare delle loro poltrone, dimettendosi, i personaggi che ci hanno portato a questo. Ma figuriamoci. Come il masto ’e festa Bassolino riterranno di avere ancora qualcosa “da dare”, anche se le cose che ci vogliono “dare” ormai sappiamo quali sono e proprio non le vorremmo.
Nel seguito ci sono anche le foto ingrandite
Vista l’aria che tira The Boss stamattina è tornato a dare un’occhiata a Lo Uttaro. Nella mattinata uggiosa il panettone troneggiava al solito davanti alla discarica. I camion della SACE erano parcheggiati in gran numero nella strada antistante. Ma se restano lì, nel deposito dei camion che cosa c’è? Ci dicono che l’ASL e l’ARPAC hanno espresso parere contrario all’utilizzo del deposito come sito di trasferenza. E allora perchè i camion non sono nel deposito?
Al sito di trasferenza la collina di sinistra è sempre in piedi. A destra non si vede nulla. Conferma il dottor Nicola Santagata – rappresentante delle associazioni per l’ambiente nel Comtato dei garanti per Lo Uttaro – che sono state tritovagliate circa 7.000 tonnellate dei rifiuti presenti nel sito. Solo 3.000 circa sono state portate via. Il resto giace ancora dietro l’edificio del depuratore.
Infine il nostro The Boss è passato a dare un’occhiata a Maddaloni. Il Foro Boario ^ non fuma più, ma dei lavori per la sua eliminazione non c’è traccia. Eppure il sindaco di Maddaloni aveva parlato di bonifica entro il 31 gennaio.

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