di Pasquale Costagliola – Terra Nostra ^
Mentre cresce il tonnellaggio di immondizia per le strade, nessun provvedimento strutturale sembra proporsi in campo da parte del comune di Caserta. Le sole iniziative attuate sono la rimozione di rifiuti trasportati nell’ex Ucar ^, un ennesimo sito contaminato su cui porre altra contaminazione, e un problematico avvio di raccolta di materiale riciclabile ^ . Si ventila una ulteriore pericolosa iniziativa tendente ad allocare l’immondizia nella ex cava D’Agostino per la quale ancora oggi vale il sequestro giudiziario per procedimento penale in corso. La prospettiva del sindaco, avallato dalla Provincia, è addirittura di costruire un impianto di smaltimento non ben definito sui Tifatini. Un progetto folle, che peraltro non ha alcuna base concreta. Si tratterebbe di attrezzare l’ennesimo mucchio selvaggio di munnezza a pochi metri dalle case, contra legem e contro la salute dei cittadini. In più dando spazio a queste demenzialità si disfano le ipotesi di riqualificazione di un zona martoriata dalla speculazione dei cavaioli.
Sul fronte della differenziata, solo dietro la spinta dei comitati si è riusciti ad allestire un’area di raccolta per materiale riciclabile: plastica, vetro, latta e carta. Purtroppo un’iniziativa che rappresenta il classico ago nel pagliaio. Il sito di raccolta, come è noto, è stato ricavato dal parcheggio dello stadio Talamonti, piuttosto fuori mano soprattutto per anziani e persone senza auto. Da rilevare che ancora pochi sanno dell’iniziativa e il massimo sforzo per divulgare questa azione volontaria di conferimento è stato fatto sinora dai comitati. Nel posto non c’è un addetto che possa indirizzare la gente a una giusta ripartizione del materiale, anche perché non c’è stata mai in città una campagna di informazione propedeutica alla differenziazione. I cittadini sono soli, lasciati al loro self service, al massimo c’è il volontariato di comitati ed associazioni.