AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 23 gennaio 2008

IL PIANO È AMARO. SARÀ ANCHE BARO?

Posted by ambienti su gennaio 23, 2008

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DE GENNARO È IL CURATORE DI UN FALLIMENTO
ORA DOVRANNO PAGARE ANCORA I CITTADINI?
COME A CASERTA È AVVENUTO PER LO UTTARO
E COME STA AVVENENDO PER LA EX UCAR?

Piace poco il nuovo piano del supercommissario De Gennaro per affrontare l’emergenza dell’emergenza rifiuti. I commenti sulla stampa di martedì sono stati al massimo freddi quando intendevano essere benevoli. Nelle immagini tv delle conferenze stampa e delle riunioni con le autorità locali non si è visto sorridere nessuno, diversamente da come era avvenuto ancora pochi mesi fa all’insediamento del mago Pansa.
Si è capito che il piano De Gennaro, se anche potrà avere efficacia – tutta da verificare – nel liberare le strade della Campania dalle montagne di rifiuti abbandonati, segna la completa presa d’atto del totale fallimento di 14 anni di una gestione del problema rifiuti rovinosa, pericolosa per la salute pubblica, dispendiosa, devastante per l’intero tessuto economico-sociale della regione, compromettente per l’immagine e la sostanza dell’intera nazione. Non può significare altro il ritorno forzato a discariche che erano state chiuse perché ritenute e definite, in un modo o in un altro, non più sopportabili per i territori interessati e per le relative popolazioni. O la conferma della provincia martoriata di Caserta come pattumiera di Napoli (mitico presidente De Franciscis!) con 350 mila tonnellate di rifiuti destinate a Santa Maria La Fossa.
Guardando a un futuro appena un po’ più distante, non è ancora chiaro quali sono le scelte, se ci sono. Ed è nauseante doversi per giunta sorbire come corollario il “giudizio positivo” di Antonio Bassolino, uno dei maggiori responsabili del male ^ che ora si è costretti molto avventurosamente e amaramente a curare.
De Gennaro ha almeno il merito di non essere reticente sulle dimensioni del disastro. Ha parlato di 900 mila / 1 milione di tonnellate di rifiuti a cui trovare velocissimamente posto. “Le 250 mila tonnellate accumulate sino ad oggi, più le settemila tonnellate prodotte ogni giorno”. Facendo qualche conto ci si accorge che si tratta di almeno 25 mila TIR da 35 tonnellate. E che se in un giorno si riescono al massimo a raccogliere poco più di 6 mila tonnellate, come avviene adesso, in alcuni luoghi la monnezza è destinata a restare a lungo nelle strade. Nonostante i “sacrifici” che si è deciso di imporre a una parte dei cittadini della regione.

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NAPOLI CITTÀ SPAZZATURA sul Wall Street Journal

Posted by ambienti su gennaio 23, 2008


GARBAGE CITY
“Non c´è alcun segno che la classe politica voglia assumersi la responsabilità di questa crisi, né che voglia prendere misure efficaci per risolverla … il potere delle organizzazioni criminali puo determinare l’esito di quasi ogni competizione elettorale nell’area … i camorristi sono la fonte primaria per il finanziamento delle campagne elettorali, per le tangenti personali e per dure punizioni a chi rompe le regole.”
Michael A. Leeden ^

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GLI ADORATORI DELL’INCENERITORE

Posted by ambienti su gennaio 23, 2008

lettera.jpgUna lettera aperta del professor Francesco Bernieri, stimato cittadino casertano che si definisce “libero da condizionamenti politici e da ogni interesse che non riguardi la salvaguardia dell’ambiente e la salute dei cittadini”. Bernieri in oltre un anno di impegno civico nel Comitato Emergenza Rifiuti, di cui è stato uno dei fondatori e il portavoce, ha raccolto numerose testimonianze e documenti su quello che non si dice, non si vuol far sapere e non si vuol dire sulla questione rifiuti. Ora che a Caserta il sindaco Nicodemo Petteruti, dopo aver colpevolmente trascurato a lungo l’avvio della raccolta differenziata, ha lanciato l’idea di un termodistruttore “urbano” ^, Bernieri ha voluto esporre qui alcuni concetti utili e abbastanza semplici ma che difficilmente circolano per motivi che diventeranno chiari a chi leggerà la lettera.

Che multinazionali ed industriali italiani abbiano finanziato i principali partiti di centro-destra e di centro-sinistra è per molti ben più di una certezza (questo spiegherebbe perché le cose non cambiano indipendentemente da chi sta al governo). Hanno puntato così a ottenere l’approvazione di leggi che prevedono la concessione di finanziamenti pubblici agli impianti di incenerimento dei rifiuti (CIP 6 nel 92 e certif.verdi nel 2003), facendoli assimilare alle fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, solare …) ed orientando di fatto la soluzione dello smaltimento dei rifiuti verso l’incenerimento anzichè verso la riduzione, il recupero ed il riciclo, molto più rispettosi dell’ambiente e della salute dei cittadini e più convenienti sul piano economico. Eccetto rare eccezioni, infatti, la media nazionale di raccolta differenziata, anche al Nord, non supera il 35/40 %, quota che sostanzialmente rappresenta la frazione umida, la quale non può essere bruciata perché ridurrebbe l’efficienza degli inceneritori. Che il sistema dell’incenerimento non abbia futuro è facile da capire. Come si può pensare di preservare il nostro pianeta per le future generazioni se ci disfiamo di materie prime trasformandole, tra l’altro, in sostanze tossiche? Non essendo le risorse della terra infinite, lascio a voi valutare le conseguenze di tale scelta. Soprattutto chi ha dei figli dovrebbe capirlo.

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