IL PIANO DE GENNNARO È SBAGLIATO,
MA ANCHE GLI AMMINISTRATORI LOCALI
HANNO A CASERTA COLPE GRAVI
PER GLI SPRECHI E LE INEFFICIENZE,
PER L’ASSENZA DELLA DIFFERENZIATA
E DI UN PIANO RIFIUTI PROVINCIALE
di Giuseppe Messina ^
“Si lasci in pace il Volturno, si ridia la giusta importanza all’agricoltura casertana, si bonifichi il territorio inquinato e si attui il piano rifiuti della provincia”. Sono queste le parole che chiunque si sarebbe aspettato dal presidente della Provincia De Franciscis in occasione dell’insediamento dell’ennesimo commissario di governo per l’emergenza rifiuti. E invece, nell’incontro tenuto alla Prefettura di Caserta lo scorso fine settimana, il nostro presidente ha, tra l’altro, dichiarato: “…il commissario ci aveva anticipato dell’imminenza della partenza del programma di interventi, interventi che ancora oggi sono elaborati in assoluta autonomia dalla struttura commissariale. Con il consueto senso di responsabilità e nell’esclusivo interesse delle nostre comunità, come Provincia accompagneremo il percorso delineato da De Gennaro nella consapevolezza che l’obiettivo cui stiamo già lavorando è quello di vedere restituiti ai territori poteri e risorse per poter programmare in proprio una rinnovata ed efficace politica legata allo smaltimento dei rifiuti”. Ossia: “Siediti sulla sponda e aspetta il cadavere del tuo nemico”. O in altri termini ancora: aspettare che passi la buriana, aspettare che De Gennaro se ne vada, aspettare il ripristino dei poteri agli enti locali, gestire la montagna di soldi che arriveranno, comunque, alla provincia e recuperare, come usa dalle nostri parti e in questo sfarinato paese, il consenso perduto, realizzare le opere indicate dal piano commissariale e, alla bisogna, prendersela con quelli che hanno deciso quelle opere osteggiate dalle popolazioni … . Così il gioco è fatto.
In un paese normale, dove dovrebbe, invece, prevalere il bene comune e il senso di responsabilità, la Provincia avrebbe dovuto elaborare il piano rifiuti – come si era peraltro impegnato a fare lo stesso presidente sottoscrivendo il protocollo d’intesa l’11 novembre 2006 – presentarlo al confronto democratico con gli enti locali e la società civile, quindi prospettarlo al commissario di governo e risolvere così, correttamente e in modo condiviso, la cosiddetta emergenza.
De Franciscis, invece, non ha indicato neanche i siti dove stoccare i rifiuti e “con garbo istituzionale”, come usa dire, aspetta di gestire “poteri e risorse”. Così su Ferrandelle nessuna posizione della Provincia, come silenzio assoluto su ogni questione che interessi i rifiuti nel territorio di competenza. L’unica eccezione è il girare a vuoto di un assessore provinciale all’ecologia, ma senza poteri in materia di rifiuti, impegnata a fare un piano della differenziata che esiste forse solo nella testa di chi ne parla.
Leggi il seguito di questo post »