AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 6 febbraio 2008

ANCORA ZONE D’OMBRA

Posted by ambienti su febbraio 6, 2008

NON SI VEDE UNA SVOLTA DECISIVA
PER LA SOLUZIONE DELLA CRISI RIFIUTI

Oggi i camion hanno cominciato a sversare a Ferrandelle, dove c’è un accordo, non si sa quanto ufficiale, per far arrivare 120 mila tonnellate di rifiuti solo dalla provincia di Caserta e non, com’era dapprima in programma, 350 mila da tutta la regione. Non è chiaro dove finiranno prossimamente i rifiuti di Napoli se effettivamente Macchia Soprana si dovrà fermare per lavori. Continuano le resistenze della popolazione a Marigliano e a Villaricca. A un mese quasi dall’insediamento il supercommissario De Gennaro non sembra aver impresso alla crisi una svolta decisiva verso la soluzione. I “contenitori” per 1 milione di tonnellate di rifiuti non risultano ancora definiti.
A Bagnoli, Napoli ovest, il ritorno in discussione di un impianto di compostaggio ha scatenato proteste e tafferugli dei cittadini nel corso della seduta del consiglio della municipalità, che è stato sospeso. Nell’adiacente Pozzuoli c’è stato un sit-in di protesta. Secondo indiscrezioni, emerge intanto l’esigenza di 100 milioni di euro a pronta cassa per il Commissariato. Mentre Bassolino promette soldi della Regione per l’avvio della differenziata ai comuni con più di 50 mila abitanti.
La stampa comincia ad allentare l’attenzione sui rifiuti campani, ora che Napoli centro appare abbastanza ripulita. Ma appena un po’ più in là si ritrova lo sfacelo e qualche giornalista che si è fatto più furbo o coraggioso va a guardare dove continua e anzi peggiora il disastro. L’area vesuviana, ma anche la provincia di Caserta, dove tra capoluogo e comuni confinanti si trovano cumuli di rifiuti lunghi molte decine di metri.
Per Caserta domani dovrebbe essere un giorno decisivo di pulizia, secondo gli annunci fatti da De Gennaro. Il locale assessore all’ecologia Luigi Del Rosso continua a promettere “60 cassoni da posizionare in 30 aree della città”, a coppie, uno per l’umido e uno per “il differenziato” (vedi l’articolo su Caserta c’è ^). Soluzione provvisoria prima della differenziata vera, porta a porta, che dovrebbe partire a maggio, ma notizie precise sul bando di gara non ce ne sono e tra i movimenti di questi giorni rifà capolino l’ACSA CE3, consorzio che sembrava inghiottito nella sua stessa voragine finanziaria.
Resta per ora in un angolo d’ombra mediatica il capannone ex Ucar in cui il Comune ha collocato uno stoccaggio, a pochi passi dalle case, che non ha risolto alcun problema, che ora sta a marcire e che promette di ripetere l’illimitato schifo del “panettone” a Lo Uttaro ^. Ma i comitati cittadini restano sul piede di guerra e dopo una lettera all’ARPAC rimasta senza risposta stanno preparando esposti e azioni legali.
Dell’ex Ucar probabilmente al Commissariato non si sa niente, o almeno non si sa quanto dista dalle case e che è un’area già occupata da rifiuti industriali. Altrimenti avrebbe preteso almeno le stesse precauzioni impiegate per il sito alla Manifattura Tabacchi a Napoli. Anche qui siamo alle solite: il Commissariato si fida delle amministrazioni “collaborative” sorvolando sui pasticci che possono aver combinato a danno dei cittadini, che così non riescono a usufruire delle garanzie ottenute in altri luoghi. Ormai per Caserta questo schema sembra una condanna.

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Ordine dei Medici in Francia chiede una moratoria contro gli inceneritori. « Campi Bisenzio Notizie Blog

Posted by ambienti su febbraio 6, 2008

Ordine dei Medici in Francia chiede una moratoria contro gli inceneritori. « Campi Bisenzio Notizie Blog

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LA POLITICA DELLA TERMODISTRUZIONE

Posted by ambienti su febbraio 6, 2008

Parecchi politici continuano a parlare a vanvera di incenerimento dei rifiuti o “termovalorizzazione”, o “termodistruzione”, come se si trattasse di un’attività necessaria e senza alternative. Ieri sera a Matrix, su Canale 5, Pierluigi Bersani ^ e Giuseppe Pisanu concordavano sul bruciare a più non posso, al punto da far pensare che se si trattasse di incenerire l’Italia centrosinistra e centrodestra finirebbero per trovare allegri accordi, senza tutte le storie che hanno fatto per darci una legge elettorale decente. Stasera a Ballarò anche Pierferdinando Casini ha proclamato la necessità dell’incenerimento, facendo un po’ retrocedere Antonio Di Pietro, il quale molto convinto non era apparso.
Nessuno sembra rendersi conto che l’attuale disastro in Campania deriva in buona parte dal mito di un megainceneritore – non ancora realizzato soprattutto per cause ingegneristiche e affaristiche – che con le sue ambizioni onnivore ha paralizzato per anni ogni migliore pratica alternativa di smaltimento. Per qualcuno è consolante illudersi che tutto brucerà e tutto così si risolverà. Questa illusione è frutto solo di sconsideratezza e di ignoranza.
Per capire che, al contrario di quanto sostengono certi politici, l’avversione per gli inceneritori non è un “capriccio” ambientalistico tutto italiano si può leggere l’articolo Incinerators and their Health Effects di Juliet Duff, medico e membro dell’Irish Doctors Environmental Association (IDEA) ^, che ha affrontato la questione perché c’è chi vorrebbe riempire di inceneritori anche la verde Irlanda. La traduzione italiana è di Roberto Topino, medico anche lui, membro del Comitato tecnico giuridico dell’Osservatorio sulla legalità e sui diritti dal cui sito ^ abbiamo tratto il testo.
Ai nostri politici incendiari di monnezza è probabilmente anche sfuggita la notizia della condanna per l’Italia da parte della Corte Europea per lo scarso coinvolgimento permesso ai cittadini nelle questioni ambientali ^. L’Italia ora formalmente si è adeguata, sia pure in ritardo, alla specifica Direttiva del Parlamento Europeo (2003/35) sulla questione, ma nella pratica molti nostri politici si mostrano irritati quando i cittadini pretendono di dire la loro sulle questioni dell’ambiente in cui devono vivere.

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SPICCIOLI PER UN CONVEGNO

Posted by ambienti su febbraio 6, 2008

LA PUZZA DELLA MONNEZZA NON VI PIACE?
PROVATE A CONSOLARVI CON LA SACHER TORTE

CLICCA PER LA RICETTA

Nell’immagine una fetta di Sacher torte^,
tipico e delizioso dolce viennese al cioccolato.
Quante porzioni se ne potranno mangiare con 4541 euro?

Certo i 4541 euro spesi dalla Provincia di Caserta per un viaggio a Vienna sono spiccioli rispetto ai compensi stellari, fino a un milione di euro all’anno, che – come ci sta raccontando la magistratura ^ – sarebbero stati percepiti dai vari addetti al Commissariato che avrebbe dovuto assicurare gestione e smaltimento dei rifiuti campani. Però, pur nel suo piccolo, la spesa – segnalata dal numero in edicola Caserta ieri e oggi, in un interessante articolo di Francesco Marino che fa le pulci alla gestione economica dell’ente Provincia sotto la presidenza di Sandro De Franciscis – appare significativa degli sprechi del “sistema” emergenza rifiuti. I 4541 euro sarebbero stati pagati a un’agenzia di viaggi per far andare qualcuno – l’articolo non precisa chi – a un convegno a Vienna sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Missione lodevole se solo fosse servita minimamente a schiarire le idee in Provincia, a non farci precipitare nell’attuale catastrofe, a velocizzare l’elaborazione del Piano rifiuti di cui è stato solo da poco annunciato – dopo un anno e passa di indugi – un embrionale Atto di indirizzo ^. E invece quei 4541 euro diventano un altro malinconico pensiero per il cittadino che si affaccia alla finestra e anziché ammirare l’ordine mitteleuropeo vede pittoreschi cumuli di monnezza mediterranea.
A proposito di Vienna. Quanti sono ad aver fatto caso che dagli adoratori della termodistruzione vengono spesso citati gli impianti di grandi città come Vienna, Copenaghen, Barcellona, glissando sul fatto che da noi i termodistruttori sono in programma in luoghi fuori mano come Acerra o Santa Maria La Fossa? Perché, al contrario che in altre nazioni, vengono destinati a località così distanti dai grandi centri urbani dove si produce la maggior parte dei rifiuti e dove sarebbe perciò più semplice ed economico trattare direttamente la “materia prima”?

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