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Blog di Resistenza Ambientale

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L’ANOMALIA CASERTANA

Posted by ambienti su febbraio 14, 2008

scimmiette.jpgAnche non sapere quando sapere sarebbe un dovere può essere un segno di complicità. Non sono verosimili le affermazioni dell’assessore all’ecologia del Comune di Caserta Luigi Del Rosso – riportate oggi dal Mattino edizione Caserta ^ – secondo le quali: «Non ci sono atti ufficiali che facciano riferimento al sito Lo Uttaro, sappiamo solo che alcuni tecnici del commissariato hanno effettuato un sopralluogo nell’area ex Saint Gobain ma non ne conosciamo la natura».
Ma come, il Commissariato mette mano a una discarica già variamente classificata come criminale in territorio comunale, e altresì al centro di una lunga storia che ha provocato serie sofferenze all’ambiente e alla popolazione, e l’assessore pretende di uscirsene con una dichiarazione da pigro addetto burocratico? E che c’entra l’area Saint Gobain con l’area Lo Uttaro dalla quale finora è stata considerata ben distinta? Del Rosso è un’assessore con delle responsabilità o è un sonnolento impiegato di sportello? Mettiamo pure che comunicazioni ufficiali non ce ne siano state. Ma sarebbe stato difficile – visto che nell’affaire Lo Uttaro ci sono preoccupazioni di salute – mandare qualcuno a fare un sopralluogo per verificare che quello che sta avvenendo non sia in contrasto con le esigenze di tutela dell’ambiente e della salute?
Fidarsi del Commissariato? E perché mai, visto che il Commissariato ha riempito la discarica Lo Uttaro fin quasi al colmo, incurante di ogni grave irregolarità e delle evidenti sofferenze e minacce sanitarie della popolazione? Anzi il Commmissariato ha per giunta attuato altre “deroghe” alle leggi di tutela dell’ambiente, opponendosi in giudizio a chi giustamente reclamava.
Se fosse andato a dare un’occhiata, l’assessore Del Rosso si sarebbe innanzitutto reso conto che la discarica ha ripreso a vomitare una puzza intensa, spesso tale da investire le molte case che stanno lì nel raggio di poche centinaia di metri. E poi che nell’area Lo Uttaro sono in corso grandi manovre che comprendono ingresso e uscita di automezzi dall’ancora indenne cava Mastroianni, adiacente alla cava Mastropietro in cui è collocata la tormentosa discarica. Il tutto sempre a due passi da dove dovrebbe sorgere un Policlinico, il cui progetto rischia così di naufragare nella monnezza insieme a tutti gli altri sogni di sano sviluppo della città.
È compatibile tutto questo con gli interventi per la messa in sicurezza della discarica a Lo Uttaro di cui si sta parlando a vanvera? Questi interventi “dureranno ancora alcuni giorni” avrebbe detto una stretta collaboratrice del supercommissario. E, secondo Il Mattino, potrebbero essere preliminari alla “realizzazione del settimo anello dell’invaso da ricoprire con 30 mila tonnellate di Fos provenienti dal Cdr di Santa Maria Capua Vetere, così come prescritto dal capo della procura sammaritana Corrado Lembo”. Ma questo non significherebbe un vero e proprio ampliamento? E poi, da quando in quà l’impianto per CDR di Santa Maria è in grado di produrre Fos e non solo puzzolente e inquinante tritovagliato? Da aggiungere in una discarica che è già una catastrofe ambientale?
Sono questi i dubbi che vengono un cittadino e che tanto più dovrebbero venire a un assessore all’ecologia e al sindaco Nicodemo Petteruti ^. Ma al contrario che in altri luoghi della regione – dove gli amministratori sono in sintonia con i cittadini e nel loro interesse verificano le soluzioni a volte incongrue decise dal Commissariato – qui l’amministrazione ritiene che non sapere niente sia sufficiente.
L’assessore Del Rosso ha anche dichiarato al Mattino: «Spero vivamente che non abbiano intenzione di riaprire quel sito perché in tal caso troverebbero una ferma opposizione da parte di questo assessorato». Vien da chiedersi, in che senso “ferma”? Nel senso che l’amministrazione continua a dormire in piedi? O che fa finta di dormire per scansare le responsabiltà e continuare invece a perseguire altre pericolose trame. Vedi il capannone ex Ucar o l’idea dissennata di un termodistruttore urbano ^ in aggiunta a quello gigantesco di Acerra e a quello di Santa Maria La Fossa – forse già superfluo, lo ha appena dichiarato il neoassessore regionale all’ambiente Walter Ganapini ^ – che già ci sputerebbero addosso fumi tossici da pochi chilometri.

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