AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

CARTE FALSE PER UNA DISCARICA

Posted by ambienti su febbraio 18, 2008

Per Lo Uttaro resterebbe da chiarire il mistero di chi ha fornito a Gianni De Gennaro le indicazioni verso un’ipotesi così sballata, la peggiore di tutte. Tra Caserta e paraggi è diffusa la gratitudine verso il commissario che ha dimostrato di volere effettivamente praticare il rispetto della legalità e della salute dei cittadini, ciò che invano avevamo a lungo atteso dallo stato. E tuttavia questa gratitudine non va disgiunta da una perdurante preoccupazione per il sapere che intorno a De Gennaro c’è ancora nell’ombra qualche pessimo consigliere pronto a fornirgli carte false. Evidentemente false, non solo scorrette, perché quelle vere e corrette, che raccontano esattamente ciò che per Lo Uttaro De Gennaro ha verificato grazie al Genio militare, si trovano addirittura in Internet dal marzo scorso, e ancor prima erano state ufficialmente proposte al Commissariato. Si tratta delle 106 pagine del Dossier Lo Uttaro che si possono scaricare attraverso questo link ^.

Il Dossier, curato a suo tempo dal Comitato Emergenza Rifiuti, costituirebbero una lettura in sé un po’ arida, pieno com’è di dati tecnici e di richiami a leggi e a norme. Se non diventasse drammatico per il suo svelare al lettore paziente che l’ipotesi di riaprire la discarica a Lo Uttaro non si sarebbe mai dovuta prendere in considerazione. Neanche nell’autunno del 2006, quando fu firmato lo sciagurato Protocollo d’intesa ^ tra il commissario Guido Bertolaso, il presidente della Provincia Sandro De Franciscis e il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, preludio alla criminosa riapertura avvenuta nell’aprile 2007.
Chi è stato a fornire al Commissariato, ora e allora, carte false?
In un articolo apparso sul Corriere del Mezzogiorno di ieri l’ingegnere Antonio Limatola ^ – direttore dell’ACSA CE3 che ha gestito la discarica, già indagato dalla magistratura per alcuni aspetti di questa attività – ricorda che fu Bertolaso a disporre la riapertura del sito e per l’ACSA afferma: «Abbiamo proceduto a controlli rigorosissimi, eseguiti da uno dei più prestigiosi laboratori d’Europa, sia sugli sversamenti, sia sulla falda».
Che la scelta finale, molto incauta, la dovessimo a Bertolaso era già chiaro. Il punto è un altro. Bertolaso decise tra opzioni che gli erano state formalmente proposte da Caserta. E tra le opzioni preferì – era prevedibile – quella più conveniente da un punto di vista logistico. In pratica, che si dovesse riaprire e “ricoprire” la discarica già piena di misteriosi veleni fu stabilito a Caserta. Ma qui che cos’era Lo Uttaro lo sapeva benissimo chiunque avesse un po’ di dimestichezza con la questione – amministratori e funzionari addetti – e se non lo avesse saputo avrebbe potuto dare un’occhiata al Dossier Lo Uttaro. In qualunque momento. Internet non va mai in ferie, non mette sotto chiave i documenti di interesse pubblico neanche in pieno agosto, al contrario dell’ACSA CE3 ^.

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