All’audizione a Napoli di venerdì 22 febbraio in Commissione Ambiente Regionale, presente il nuovo commissario alle bonifiche della Campania, Massimo Menegozzo, ha partecipato anche un delegato del ComEr, Comitato Emergenza Rifiuti del territorio di Caserta. Il delegato ha fatto protocollare in Commissione una lettera-documento riepilogativa della tormentata storia de Lo Uttaro con la richiesta di una immediata bonifica di tutta l’area e del Foro Boario di Maddaloni. Ha inoltre esposto verbalmente la gravità della situazione per una discarica ormai riconosciuta da tutti come il peggiore disastro, una vera “bomba chimica”. Il commissario si è impegnato a trattare il caso di Caserta con particolare attenzione e ha chiesto tutta la documentazione disponibile. Il Comune di Caserta non era presente all’audizione.
Qui il comunicato completo del ComEr ^
Nonostante avessimo fornito le prove lampanti dell’illegalità del sito, da nessuna delle Istituzioni interessate è venuto in questi mesi un segnale concreto di voler finalmente ripristinare la legalità violata. Le responsabilità in merito a tale vicenda sono, quindi, gravi e diffuse. Le documentazioni in base alle quali l’Autorità Giudiziaria ha ricostruito ed accertato l’inadeguatezza ambientale del sito erano nella disponibilità di chi aveva il potere per decidere diversamente e non lo ha fatto. Lo dice anche la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Ciclo dei rifiuti quando, riferendosi alla vicenda Lo Uttaro adombra il sospetto, che toccherà alla magistratura confermare, che la decisione di realizzare comunque in quel luogo la discarica possa essere il frutto del pieno e diretto coinvolgimento del Commissariato nell’attività di precostituzione della falsa rappresentazione della realtà.
Oggi fortunatamente quel sito è chiuso. Ma purtroppo continua ad avvelenare i cittadini che risiedono nei dintorni. Nessuna opera di messa in sicurezza, ne tantomeno di bonifica ha interessato la discarica ne alcuno dei siti adiacenti di cui pure è stata più volte denunciata l’illegalità e la pericolosità.
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E lo stesso Protocollo d’Intesa dell’11 novembre 2006, che ha individuato la discarica di Lo Uttaro, prevedeva la messa in sicurezza dei siti di discarica realizzati in quell’area, la rimozione dei rifiuti solidi urbani degli adiacenti siti di stoccaggio e trasferenza, la chiusura definitiva, la delocalizzazione e la messa in pristino del sito di trasferenza entro e non oltre due mesi dall’apertura della discarica (che ha aperto il 23 aprile del 2007) e l’inclusione anche dei suddetti siti in quelli di interesse regionale e nazionale da bonificare.
Nessuno di questi impegni è stato rispettato. Ma vi è di più: a poche centinaia di metri dall’area di Lo Uttaro è localizzata, nel territorio del Comune di San Marco Evangelista, un’altra discarica (la Migliore Carolina) che nel corso degli ultimi 30 anni ha ricevuto più di 2 milioni di tonnellate di rifiuti, spesso di incerta origine e natura, e da ultimo anche un altro sito di stoccaggio attrezzato in tutta fretta, negli ultimi mesi, dal Comune di Caserta, all’interno di un ex capannone industriale della UCAR Carbon, per ospitare circa 1.800 tonnellate di rifiuti solidi urbani raccolti in strada durante una delle ormai innumerevoli emergenze.