AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

ALLARME LATTE MATERNO

Posted by ambienti su aprile 11, 2008

Non molti si rendono ben conto della trappola avvelenata che ci è stata predisposta intorno da molti anni a questa parte. Se a Caserta si sente spesso nell’aria puzza di bruciato ^ nessuna autorità se ne preoccupa. Tra qualche anno dovremmo per giunta trovarci tra le correnti di fumo incrociate degli inceneritori di Acerra e di Santa Maria La Fossa. E non si sa se il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti ^ sta ancora coltivando il sogno di regalarci un supplementare inceneritore “urbano” ^ proprio a due passi dalle case, mentre continua a prendersela comoda con la vera raccolta differenziata ^ che potrebbe risolvere il problema dei rifiuti senza effetti dannosi per la salute.
A volte i distratti pensano che i grandi problemi dell’ambiente passano tanto in alto sulle loro teste e, tutto sommato, così distanti dalle loro case e dai loro corpi da non dover costituire un’immediata preoccupazione. Magari basta evitare la mozzarella, si convince erroneamente qualcuno. Senza capire che le mozzarelle spesso sono innocenti, che i pericoli sono maggiori nei settori in cui, diversamente che nella zootecnia, i controlli non si fanno proprio. E che il problema vero non è quello delle mucche ma quello dei somari che hanno amministrato il nostro territorio permettendo l’impossibile, con le loro scelte e con le loro omissioni.
Per aprire un po’ gli occhi a qualcuno bastano le notizie “addosso a noi” come quella pubblicata ieri dal supplemento di un noto quotidiano?

da Salute, supplemento settimanale de la Repubblica 10 aprile 2008

Se la diossina “passa” al pupo
L’allarme diossina in Campania può rappresentare un vero pericolo per i neonati, soprattutto quelli che vengono allattati con latte materno. È quanto ha segnalato come “vero allarme sanitario”, Leopoldo Iannuzzi dirigente di ricerca e direttore del Cnr-Ispaam di Napoli. Il ragionamento è consequenziale: 2 picogrammi per kg. di peso è la dose massima giornaliera tollerata, secondo le tabelle Oms. Nel caso del lattante il passaggio diretto, persino di minime percentuali di diossina o policlorobifenili (dal 2006 vanno controllati per legge), si moltiplica in modo esponenziale in relazione al peso del neonato. Ovviamente tutto dipende da quanta diossina ha assorbito la madre. Il Cnr ha iniziato una ricerca a campione su di una decina di donne e l’ospedale di Caserta sta facendo esami sul latte materno delle puerpere. I primi dati segnalerebbero uno sfondamento dei limiti; risultati attendibili tra qualche mese. I neonati allattati in zone a rischio assumerebbero valori da 28 a 100 volte superiori la dose giornaliera consentita

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