AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

DEFICIT DI CIVILTÀ

Posted by ambienti su aprile 30, 2008

Senza dubbio a Caserta, e in Campania, c’è un forte deficit di capitale sociale, vale a dire di risorse culturali e sociali utili a produrre civiltà e vivibilità. Per restare a Caserta e al tema dei rifiuti, basta vedere come imperterriti cittadini tuttora continuano a lanciare sacchetti di immondizia dalle auto lungo strade in cui si formano di nuovo cumuli selvaggi. Però che gli amministratori politici attribuiscano – come purtroppo accade – all’insieme dei cittadini la responsabilità degli effetti della propria inettitudine e di scelte amministrative inconsulte sembra davvero troppo. Gli amministratori dovrebbero sapere che tra i cittadini e i loro amministratori si innescano circoli virtuosi o viziosi in cui chi avrebbe il compito di garantire il rispetto delle norme per un vivere civile ha fondamentali responsabilità.
Spieghiamoci meglio: Caserta è ormai da tempo una città spesso lurida e puzzolente. Questo dipende innanzitutto da alcune scelte di fondo degli amministratori: la riapertura della discarica a Lo Uttaro che per mesi ha impestato la città provocando disagi gravi e disperazione, la frequente omissione nel contestare le inefficienze a chi gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, l’assoluta incapacità di organizzare un vero piano di raccolta differenziata ^, incapacità confermata dagli ingarbugliati e contestati esiti di un bando di gara per il nuovo affidamento del servizio di igiene urbana ^, infine l’idea di allestire ex novo uno stoccaggio di rifiuti in un capannone ex Ucar ^. Uno stoccaggio “indifferenziato” creato a due passi dalle case di chi aveva già subito nel modo più atroce la Grande Puzza de Lo Uttaro ^, di chi ora è sottoposto a nuove zaffate di marcio destinate a crescere con l’estate e col possibile riaggravarsi della crisi dei rifiuti.
In tutto questo ci sono cittadini che sembrano essersi assuefatti a considerare il vivere oppressi dalla fetenzia una fatalità di fronte alla quale è possibile solo lamenticchiarsi e provare a scampare privatamente, giorno per giorno, magari andando a gettare l’immondizia in strada appena un po’ più in là dal proprio portone o dal proprio negozio. Non parliamo dei pochi e comprensibili casi estremi come quelli di anziani appiedati e senza volenterosi parenti e vicini; qui dovrebbero provvedere i servizi sociali del comune. Parliamo di chi fa i propri comodi infischiandosene deliberatamente e stupidamente degli effetti per la collettività e per l’ambiente urbano in cui lui stesso vive. Non intendiamo esprimere alcuna indulgenza per questi comportamenti. Ci sembra anzi che le multe finora inflitte siano poche e che sarebbe il caso di prevedere altre e più istruttive sanzioni, per esempio l’obbligo, per chi viene beccato a gettare un sacchetto fuori luogo, di impegnarsi per un certo numero di giorni nel servizio di rimozione dei rifiuti. Ma questi comportamenti antisociali vengono favoriti dal fatto che chi di dovere non sta seriamente dimostrando di puntare a rimedi efficaci.
Chi arriva a un cassone comunale incertamente sorvegliato e accudito, e vede gli accumuli indifferenziati che spesso si formano al fianco o addirittura sopra il contenitore, e sa che per giunta con il sistema adottato sono relative e fragili le garanzie sulla filiera di riciclaggio, può essere tentato di pensare “e allora tanto vale …”. Senza contare che all’idea in sé di usare questi cassoni a tempo indeterminato si oppongono parecchie evidenti controindicazioni. Per concludere senza giri di parole: ci sembra che nel Caserta Monnezza Show i cittadini più ignoranti o strafottenti si stiano dando la mano con amministratori tra i più perversi. Gli uni e gli altri andrebbero rimessi in riga.
Persino nel Trentino – a quanto pare efficientissimo in quanto a gestione dell’igiene urbana – ogni tanto qualcuno si azzarda a scaricare rifiuti lungo una via. Ci è capitato di apprenderlo dalle cronache di qualche quotidiano di quei luoghi. Lì però eventi del genere sono rari e sorprendenti anche perché esistono effettivi controlli, indagini e sanzioni pesanti. Lì, d’altra parte, gli amministratori in genere fanno ben funzionare i servizi con il convinto sostegno delle comunità con le quali dialogano. E questo è un modo per attivare circoli virtuosi, anziché quelli viziosi e fetidi del rimpallo di accuse intorno ai sacchetti di immondizia a danno e a beffa dei molti che vorrebbero un’altra civiltà, altri comportamenti degli amministratori. Ovvero altri amministratori ^, visto che quelli attuali hanno ripetutamente dimostrato di non sapersi comportare meglio e di non voler ascoltare le voci dei cittadini più consapevoli e più preoccupati per il bene comune.

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