AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

MISSIONE DIFFERENZIATA

Posted by ambienti su Maggio 2, 2008

Da Caserta parlo al telefono con un amico lontano e lo aggiorno sul disastro dei rifiuti in Campania. Gli dico che dove abito, nel quartiere Acquaviva, la parrocchia ha organizzato un centro per la raccolta differenziata, tra le poche cose che riescono a funzionare con continuità e ad alleggerire la situazione anche nei momenti peggiori. “Insomma, siete ridotti come in certi paesi africani – mi fa lui – per i servizi essenziali vi devono aiutare i missionari …”. Già, non è la prima volta che sento l’osservazione. Ripenso che qui l’arretratezza è “di ritorno” in una società pseudo-opulenta che non ha saputo calcolare gli effetti catastrofici di uno sviluppo del consumismo senza progetto e senza cervello.
Rispetto ai nostri nonni o bisnonni viviamo in un relativo “benessere”, nonostante il Sud. Tutti abbiamo i servizi igienici in casa, almeno tutti quelli che riusciamo ad avere una casa, però appena oltre l’uscio privato abbiamo riempito la natura di appestatoi che sembrano insanabili. Abbiamo quasi tutti l’automobile sotto casa, qualcuno ne ha due o tre, magari gigantesche che inquinano come micidiali e assurde fabbrichette ambulanti capaci solo di produrre fragili status symbol. E quanto puzza questo benessere. Dopo averlo malamente usato non sappiamo che farne se non trasformarlo in gigantesche montagne di putride cosiddette ecoballe, o sversarlo in discariche che avvelenano aria, terra e acqua, o sperare di incenerirlo dentro “impianti di termodistruzione” che distruggeranno anche la nostra salute. Mentre è ormai chiaro che molti figli vivranno, per quanto si sforzino, in condizioni materiali peggiori di quelle raggiunte dai padri, che potremo permetterci sempre meno benzina per le nostre automobili, che conquistarci cibo davvero commestibile – cioè non inquinato, non adulterato – diventerà sempre più una fatica, e che molti nostri politici in quanto a ottusità e a ingordigia non hanno niente da invidiare ai piccoli tiranni di staterelli di quart’ordine in zone del mondo fuori dalle grandi vie della civilizzazione.
No, non è strano che abbiamo bisogno di missionari. Che questa volta sono venuti ad annunziarci il miracolo della differenziata: ci hanno detto che potremmo evitare di precipitare sempre più nell’inferno delle finte ecoballe, delle megadiscariche, dei megainceneritori, se solo decidessimo di “riutilizzare” plastica, carta, legno, vetro, metalli, insomma quasi tutto. Organizzandoci per bene sarebbe facile riciclare persino i residui umidi in ottimi concimi per l’agricoltura. E il bello è che questi missionari il miracolo non si sono accontentati di predicarlo, ma si sono rimboccati le maniche accanto ai cassoni della differenziata, hanno messo le mani nella monnezza, per dimostrare che il metodo può funzionare, basta la buona volontà. Molti cittadini si sono convinti e hanno collaborato.
Ora non resterebbe che convertire quelli che governano città e paesi. Ma qui – si sa – è il più difficile. Perchè se tutti si convertissero davvero, che ne sarebbe degli affari da molti di loro sognati e avviati in un sistema che ha trafficato nei modi più rozzi e criminali per trasformare la monnezza in oro? Che ne sarebbe dei riti di corruzione che hanno celebrato per 14 anni intorno agli idoli bugiardi dell’emergenza rifiuti? Come potrebbero giustificare perché non hanno capito e agito prima? Ci vorrebbe umiltà da parte loro per ammettere fino in fondo quanto hanno sbagliato. Ma si sa, dalla storia, che non di rado è stata la superbia ad animare i governanti e poi a travolgerli, purtroppo a volte insieme ai loro popoli.

Qui un articolo sull’esperienza della differenziata nelle parrocchie casertane
Il Mattino on line 29/04/2008 ^

Lunedì 5 maggio si terrà a Caserta il convegno “Dall’attuale disastro ambientale a un piano esemplare per i rifiuti in Campania” promosso dalla Caritas diocesana. Uno dei temi di discussione sarà l’esperienza dimostrativa con la differenziata realizzata dalle parrocchie casertane. Aprirà i lavori un intervento del vescovo Raffaele Nogaro. Vedi il programma qui ^

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