La raccolta dei rifiuti a Caserta si è fermata perché gli automezzi della Sace sono bloccati da difficoltà tecniche. La faccenda ha provato a spiegarcela un articolo del Mattino (La Sace blocca i mezzi, stop alla raccolta ^) . I rapporti tra il comune e la Sace si sono talmente ingarbugliati che a volte si ha l’impressione che neanche i responsabili del comune ci si raccapezzino.
Intanto la città si riempie di cumuli selvaggi. E i cassoni per la cosiddetta “differenziata semplificata” traboccano di fetenzia indifferenziata e in qualche caso ne vengono sommersi. Anche se il comune sostiene che vengono svuotati regolarmente.
Per parlare della crisi dei rifiuti, e di un possibile piano per venirne fuori, oggi a Caserta c’è il convegno al Teatro Izzo ^, alle 18.30, promosso dalla Caritas Diocesana, con l’intervento del vescovo monsignor Nogaro e di esperti di vari aspetti della questione. Sarà centrale la domanda: che fine ha fatto a Caserta la differenziata vera, quella porta a porta?
Visto anche il contesto regionale (vedi articoli su la Repubblica qui^ e qui^), una riduzione drastica dei rifiuti attraverso la differenziazione vera sarebbe per Caserta l’unico rimedio efficace. A partire da subito.







