AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 5 giugno 2008

BASTA COI TRUCCHI DELL’EMERGENZA

Posted by ambienti su giugno 5, 2008

di Giuseppe Messina – Legambiente

Le dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente della Regione Campania Walter Ganapini circa le strutture e le attrezzature esistenti ^, realizzate dal Commissariato di governo, che avrebbero consentito da almeno 6 anni di dire la parola fine alla cosiddetta emergenza rifiuti sono di una tale gravità che non possono essere archiviate in pochi articoli su qualche giornale. Su tale vicenda il silenzio della politica e delle istituzioni locali, che continuano a percorrere strade spiegabili solo in un modo, non possono lasciarci indifferenti. La discarica Lo Uttaro non si sarebbe dovuta realizzare, Ferrandelle non sarebbe dovuta mai nascere. Eppure, come se niente fosse, Bertolaso programma e realizza l’allargamento di Ferrandelle e programma la realizzazione di Lo Uttaro 2 nella cava Mastroianni in località Torrione a Caserta.
Ganapini ha dimostrato inequivocabilmente che quanto esiste sul territorio in Terra di Lavoro, unitamente ai pochi impianti di compostaggio che saranno realizzati (si spera) entro l’anno, è più che sufficiente per far funzionare il “sistema rifiuti” e il ciclo di recupero del materiale. Considerando anche l’imminente realizzazione di un nuovo stabilimento di imballaggio già programmato e finanziato. Non abbiamo bisogno di inceneritori perché in provincia ne abbiamo anche troppi, si pensi ai due cementifici esistenti (gruppo Buzzi e gruppo Caltagirone) e alle due centrali a turbogas dell’ENEL di Maddaloni e Marcianise. Si pensi, inoltre, ad attrezzature e impianti inutilizzati presso il depuratore di Marcianise, ecc.
Parco Saurino 3 va quindi attivato subito, senza ritardi o invenzione di problematiche inesistenti, così come gli impianti di compostaggio di San Tammaro e Santa Maria Capua Vetere vanno attivati nel più breve tempo possibile. Le “scoperte” di Ganapini richiedono con urgenza un intervento deciso della magistratura penale e contabile.
Il mondo politico e istituzionale della nostra provincia (l’uno e l’altro schieramento) non può far finta di niente. Il loro silenzio non potrà che essere interpretato in un solo modo. Connivenza e intrigo finanziario.

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LA CAMPANIA MAGLIA NERA

Posted by ambienti su giugno 5, 2008

Presentato il Rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente. Campania sempre in testa in tutte le classifiche dell’illegalità ambientale. In Italia aumentano i reati contro l’ambiente (+27 %), crescono gli incendi dolosi e i clan, e nei terreni agricoli spunta il seme dell’illegalità. 18 miliardi e 400 milioni di euro il business delle ecomafie. E’ record d’inchieste contro la Rifiuti Spa. Veneto al secondo posto per infrazioni nel ciclo dei rifiuti

Aumentano i reati, le persone denunciate, i sequestri effettuati e i clan: nel 2007 tutti i numeri dell’illegalità ambientale in Italia crescono in maniera preoccupante. Crescono in particolare gli incendi boschivi dolosi e gli illeciti accertati nei cicli del cemento e dei rifiuti. Sparisce nel nulla una montagna di rifiuti speciali alta poco meno di 2000 metri. Cosa nostra entra a pieno titolo nella gestione del ciclo dei rifiuti ed emerge la “multifunzionalità” del clan dei Casalesi, capace di spaziare dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dall’agricoltura al racket degli animali. I clan dell’ecomafia salgono a 239 (36 in più rispetto allo scorso anno) e il loro giro d’affari stimato per il 2007 si attesta sui 18 miliardi e 400 milioni di euro (quasi un quinto del business totale annuo delle mafie) pur contraendosi rispetto all’anno precedente di circa 4,4 miliardi di euro.
Storie e numeri aggiornati sul malaffare ambientale sono riportati in Ecomafia 2008, l’annuale rapporto di Legambiente presentato a Roma da Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del PD, Enrico Fontana, responsabile Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente.
Il bilancio dell’anno appena trascorso descritto nel Rapporto Ecomafia di Legambiente è di 83 reati contro l’ambiente al giorno: oltre 3 reati all’ora. Gli illeciti accertati dalle forze dell’ordine nel corso del 2007 sono 30.124, il 27,3% in più rispetto al 2006; le persone denunciate 22.069, con un incremento del 9,7%; i sequestri effettuati 9.074 (più 19% rispetto al 2006). La Campania occupa stabilmente il primo posto nella classifica dell’illegalità ambientale, seguita dalla Calabria. In queste due regioni si concentra il 30% degli illeciti registrati in tutta Italia. Al terzo posto si trova la Puglia, seguita dal Lazio e dalla Sicilia. La prima regione del Nord come numero di infrazioni è la Liguria.

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