AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 10 giugno 2008

LA SHOCK ECONOMY DEI RIFIUTI

Posted by ambienti su giugno 10, 2008

la Repubblica 10/06/2008

di Guido Viale

Nel libro Shock Economy Naomi Klein interpreta con uno schema unitario molte vicende degli ultimi decenni: disastri, di origine naturale o indotti da interventi politico-militari o da misure economiche offrono l´occasione per azzerare gran parte della normativa vigente – a partire dai fondamenti costituzionali – in nome dell´”emergenza”; per esautorare istituzioni previste dall’ordinamento giuridico; per consegnarne le funzioni a una o più imprese private, che le gestiscono con risorse pubbliche e tariffe di favore in contesti di totale deregolamentazione, perpetuando le condizioni dell´emergenza e aggravando il disastro. L´emergenza campana inizia negli stessi anni a cui la Klein fa risalire l´avvio di questo processo: prima il colera; poi il terremoto; infine, quando cessano di operare i disastri naturali, l´emergenza rifiuti: altrettante occasioni per derogare alle norme sulla gestione del territorio e consegnarlo alla fine nelle mani di un Commissario straordinario e, attraverso questo, di un´impresa privata: la Fibe. Alla quale è stato affidato, con una gara di cui è accertata l´irregolarità, la gestione di tutta la parte lucrativa del ciclo dei rifiuti – smaltimento finale e trattamento intermedio, cioè discariche, inceneritori e i cosiddetti Cdr – ivi compresa la funzione eminentemente pubblica di decidere dove fare gli impianti. Se la Campania si trova oggi in una situazione così drammatica è perché, in attesa degli inceneritori (prima 24, poi 13, poi 3, poi solo uno, poi di nuovo 3 e ora 4) che avrebbero dovuto bruciare tutto, non si è mai avviata – con poche eccezioni – la raccolta differenziata e si sono intasati i Cdr, che avrebbero dovuto separare il rifiuto residuo in “secco” e “umido”, per bruciare negli inceneritori solo il primo.

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A BALLARÒ PROIBITO INFORMARE

Posted by ambienti su giugno 10, 2008

A Ballarò Lo Uttaro non balla. Nella puntata di stasera del programma televisivo di Giovanni Floris su Raitre non ci sarà il servizio realizzato da una troupe RAI a Lo Uttaro, Caserta, domenica scorsa. Un giornalista e due operatori, guidati da Antonio Roano e da un gruppetto del Comitato Emergenza Rifiuti, hanno visitato l’inferno de Lo Uttaro 1 e la cava Mastroianni destinata a diventare Lo Uttaro 2. Erano visibilmente sconcertati: per la vicinanza del sito ai quartieri abitati di 4 comuni, per il policlinico in costruzione a poche centinaia di metri, per lo stato di assoluto sfacelo della discarica esistente in contrasto con ogni dovere di controllo e con ogni promessa pubblica di tutelare la salute dei cittadini. Le verifiche evidentemente si fanno solo per finta quando non se ne può fare a meno.
Per la redazione di Ballarò e per Giovanni Floris era un po’ troppo. Tanto più che ci sarà in studio Pierluigi Bersani, deputato Pd ed ex ministro dello Sviluppo economico che fa parte della squadra trasversale dei piazzisti di inceneritori ^. A parlare della situazione vera a Lo Uttaro e in Campania si rischia di guastare la festa a parecchi. E che si fa se ci sono immagini che non coincidono neanche un po’ con le versioni prefabbricate affaristicamente e politicamente della cosiddetta emergenza rifiuti sulle quali stanno trovando un accordo maggioranza e opposizione? E’ semplice: Lo Uttaro e Caserta acora una volta si cancellano. Ancora una volta per la RAI Caserta non esiste.

Costernati per non avervi potuto offrire la nostra dipartita durante le vostre riprese per solleticare la vostra attenzione. Speriamo un giorno vi ricordiate di essere un servizio pubblico
Comunicato ComER sulla vicenda e sull’informazioine RAI ^

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INVECE DI DISCARICHE E INCENERITORI

Posted by ambienti su giugno 10, 2008

A Vedelago, in provincia di Treviso, è realtà il modello del riciclo col quale si potrebbe uscire dalla crisi rifuti oggi e domani, non solo in Campania, visto che in altre regioni italiane, a partire da Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia, il collasso è prossimo. Uscire dalla crisi senza megadiscariche, inceneritori e stoccaggi a capriccio che impuzzano e avvelenano per sempre l’ambiente. E ddirittura trasformando in sabbia buona per usi industriali ed edilizi il residuo del riciclato. Ma qualcuno dei nostri governanti e amministratori vorrebbe davvero soluzioni simili? O la maggior parte di loro ritiene più convenienti i grandi affari e la grande paura dell’emergenza?
Da vari paesi europei arrivano al Centro Riciclo Vedelago ^ a COMPRARE il materiale riciclato. Cioè PAGANO per prendersi ciò che era rifiuto, diversamente da come si fa in Campania dove, grazie alla grande truffa del’emergenza rifiuti ^, ora PAGHIAMO per lo smaltimento all’estero. Per giunta il Centro Riciclo Vedelago ora progetta e vende i suoi macchinari adattati all’Olanda e alla Germania.
Perché questo modello non è stato e non è possibile realizzarlo intensivamente anche in Campania? Perché qui si chiacchiera spesso a vuoto di differenziata ma si continuano ad aprire megadiscariche, minacciando addirittura l’intervento dell’esercito, e a progettare megainceneritori?

qui un’intervista video a una responsabile del Centro Riciclo Vedelago ^

 

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