AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 1 luglio 2008

SU RAITRE: NOI GIÀ DIFFERENZIAMO

Posted by ambienti su luglio 1, 2008

Arriva su Raitre la raccolta differenziata di rifiuti nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes nel quartiere Acquaviva di Caserta. Domani 2 luglio se ne parlerà durante il programma Cominciamo bene estate condotto da Michele Mirabella, in onda dalle 10.30 alle 13. Probabilmente il tema sarà affrontato intorno alle 11.30.
L’esperienza della differenziata presso la parrocchia, condotta dai volontari del Comitato Cittàviva del quartiere Acquaviva, ha dato e sta dando ottimi risultati. Per le quantità notevoli di rifiuti – plastica, metalli, carta – che avvia al riciclo attraverso la Erreplast di Gricignano e per la capacità di abituare i cittadini al sistema di raccolta differenziata. Molti cittadini attraverso quest’esperienza hanno ormai compreso appieno l’importanza fondamentale dei sistemi di raccolta e riciclo per risolvere per davvero la tragedia dei rifiuti in Campania. Persone che si impegnano a differenziare i materiali e non vogliono poi veder buttare tutto in discarica, come invece avviene per la pseudo-differenziata del Comune. Persone che vogliono vivere in modo civile senza il timore di nuovi mostri come discariche e inceneritori a un passo dalle proprie case.
Non servono sbarchi di volontari o psicologi dal Nord per educare alla differenziata. Basterebbero localmente la volontà e l’impegno dei comuni nell’organizzarla e qualche tecnico che illustrasse in un vademecum, con chiarezza e minuzia, come si differenziano tutte le cose, anche minime, che ogni giorno gettiamo nella spazzatura. L’esperienza casertana dimostra che i cittadini si abituano facilmente a differenziare se capiscono che il sistema funziona.
Gli psicologi semmai dovrebbero correre in soccorso del governo che da un lato proclama di voler promuovere la differenziata – come sarebbe logico e inoltre coerente con le direttive europee – mentre da un altro lato concede finanziamenti pubblici (soldi nostri) a sovradimensionati impianti di incenerimento per i rifiuti, in contrasto con l’incremento della differenziata e dannosi per la salute.

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TRUCCHI CHE BRUCIANO

Posted by ambienti su luglio 1, 2008

Le polemiche sui cosiddetti “termovalorizzatori” in Campania continuano a divampare. Per ora si bruciano chiacchiere, che a ben guardare risultano spesso anch’esse fuori norma e in deroga alle leggi oltre che al buon senso. Infatti il termine “termovalorizzatore” è un’invenzione per indorare l’aerosol di fumi tossici e nanopolveri che ci aspetta e farlo sembrare la promessa di un luminoso futuro. E per giustificare la rapina del Cip 6: un contributo che tutti paghiamo con la bolletta Enel per finanziare il funzionamento degli inceneritori, in contrasto con le direttive europee e con la logica applicata in tutti i paesi civilizzati. Nei quali apparirebbe ormai assurdo ogni tentativo di finanziare con incentivi pubblici “ecologici” fonti accertate di inquinamento rendendole così “soluzioni convenienti” per aziende che mirano a crearsi rendite sicure a spese della comunità. Facendo diventare di conseguenza meno convenienti la raccolta differenziata e il riciclo dei materiali, questi si sistemi davvero “ecologici”. Capito il trucco?
In realtà anche in Italia si dovrebbe dire impianti di incenerimento, cioè inceneritori. Lo sostengono gli “estremisti dell’ambientalismo”? No. Oltre che un uso linguistico-concettuale internazionale, lo stabilisce una legge dello Stato italiano fondamentale per la materia. Il Decreto Legislativo 11 maggio 2005, n. 133, Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 163 del 15 luglio 2005 – Supplemento Ordinario n. 122. Dove all’articolo 2, comma 1 punto d si legge:

1. Ai fini del presente decreto si intende per:
………………..
d) impianto di incenerimento: qualsiasi unità e attrezzatura tecnica, fissa o mobile, destinata al trattamento termico di rifiuti ai fini dello smaltimento, con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. Sono compresi in questa definizione l’incenerimento mediante ossidazione dei rifiuti, nonche’ altri processi di trattamento termico, quali ad esempio la pirolisi, la gassificazione ed il processo al plasma, a condizione che le sostanze risultanti dal trattamento siano successivamente incenerite. La definizione include il sito e l’intero impianto di incenerimento, compresi le linee di incenerimento, la ricezione dei rifiuti in ingresso allo stabilimento e lo stoccaggio, le installazioni di pretrattamento in loco, i sistemi di alimentazione dei rifiuti, del combustibile ausiliario e dell’aria di combustione, i generatori di calore, le apparecchiature di trattamento, movimentazione e stoccaggio in loco delle acque reflue e dei rifiuti risultanti dal processo di incenerimento, le apparecchiature di trattamento degli effluenti gassosi, i camini, i dispositivi ed i sistemi di controllo delle varie operazioni e di registrazione e monitoraggio delle condizioni di incenerimento;

il testo completo del Decreto Legislativo 11 maggio 2005, n. 133 ^

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DA UN PROBLEMA A UNA RISORSA

Posted by ambienti su luglio 1, 2008

Inserito nella sezione TESTI ^
WWF – LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN CAMPANIA ^
Come partire da un problema per arrivare a una risorsa
a cura di Alessandro Gatto, pubblicato dalla la Sezione Regionale Campania del WWF
48 pagine in formato PDF scaricabile
edizione maggio 2008

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