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___________________ COORDINAMENTO COMITATI PER L'AMBIENTE DI CASERTA, SAN NICOLA LA STRADA, MADDALONI, SAN MARCO EVANGELISTADA VARIE PARTI CI ARRIVANO NOTIZIE DI CITTADINI CHE STANNO SPONTANEAMENTE ORGANIZZANDO ALTRI COMITATI. PER PRENDERE CONTATTO CON IL COORDINAMENTO SI PUO' LASCIARE UN MESSAGGIO IN AMBIENTIMAIL ^ O SI POSSONO CHIAMARE I NUMERI INDICATI SU MANIFESTI E VOLANTINI
Secondo le prime indagini eseguite dallo staff del sottosegretario-commissario Guido Bertolaso la cava Mastroianni a Caserta, indicata nel Decreto n.90 come sito per discarica, avrebbe un basso coefficiente di idoneità all’uso, ciò a causa della eccessiva superficialità della falda acquifera. La squadra Bertolaso sembra procedere con eufemismi che manifestano un basso coefficiente di credibilità e fanno temere altri inganni. Sul posto basta dare un’occhiata oltre la parete di lamiera della confinante famigerata discarica Lo Uttaro, attualmente sotto sequestro giudiziario per provvedimento della magistratura penale, per parlare realisticamente di prevedibile ulteriore disastro. Uno stop sarebbe arrivato anche dalla Soprintendenza Archeologica di Caserta con una lettera a Bertolaso in cui è spiegato che la cava Mastroianni è limitrofa a un sito di interesse archeologico sottoposto a vincolo, quello di Calatia.
Nella foto sopra un’immagine attuale della discarica a Lo Uttaro. Su un ribollente mare di percolato si vedono galleggiare frammenti dei teli di protezione che si sono lacerati per la pressione del percolato e del biogas prodotti dai rifiuti putridi ed evidentemente non captati e trattati adeguatamente. Qui il disastro non è ancora finito e al confine c’è chi si gingilla con indagini inutili – e immaginiamo costose – per creare un’altra discarica che andrebbe a ingigantire il disastro per aria, terra e acqua.
Sabato 5 luglio al quartiere Acquaviva di Caserta si terrà Aqua-vivi(a) la festa, nel cortile della parrocchia Nostra Signora di Lourdes in via Kennedy. Una giornata di musica, divertimento, gastronomia e riflessione sul vivere insieme dei cittadini.
La parrocchia e il comitato organizzatore, Città Viva, negli ultimi mesi hanno condotto con successo un’esperienza di raccolta differenziata dei rifiuti per migliorare la vivibilità del quartiere e del Comune.
Il programma di sabato:
ore 9 – Il gioco della città misteriosa: chi vuole impossesarsi della città e chi sono gli oscuri personaggi che ne popolano i quartieri? Vieni a scoprirlo insieme a noi! (l’età per il gioco è compresa tra i 7 e gli11 anni, l’iscrizione è gratuita ma obbligatoria al numero 3491875128
ore 19 – Assemblea pubblica: l’esperienza della raccolta differenziata nella parrocchia di Lourdes e strategia da mettere in atto per la soluzione dell’emergenza. Sono stati invitati il sindaco di Caserta e l’assessore all’ecologia. Al termine dell’assemblea si leggeranno i risultati della lotteria che ha finanziato la festa.
ore 21 – Cena sociale e concerto live con Furto con scasso (ska), musiche dal Senegal (etnica), musica popolare.
Mostre e stand informativi.
Promuove il comitato di quartiere Città Viva. Per informazioni: 3351557163 – 3289041266
Il governo ha scoperto per la Campania la raccolta differenziata dei rifiuti. Un po’ in ritardo rispetto al Decreto Ronchi n. 22/97, all’emergenza regionale proclamata l’11 febbraio 1994 e all’Ordinanza n. 2774/98, dell’allora ministro dell’Interno Giorgio Napolitano, secondo la quale si sarebbe dovuto rimediare all’emergenza con una moderna filera dei rifiuti e il raggiungimento del 35% di differenziata, in linea con il Decreto Ronchi, entro la fine del 2000. Nel frattempo in Campania solo qualcosa si è mosso nella direzione giusta. Mentre il sistema FIBE ha sostanzialmente mirato a impaccare i rifiuti in ecoballe buone per avvelenare i cittadini e ottenere crediti dalle banche in vista dei futuri incenerimenti impropriamente e riccamente remunerati con gli incentivi statali CIP 6. Soldi nostri, questi, pagati sulla bolletta Enel, 6% del costo dei consumi, che dovrebbero servire a favorire i sistemi di produzione di energia rinnovabile e “pulita”, come il solare o l’eolico.
Nonostante gli ostacoli frapposti alla differenziata, sono riusciti a praticarla gli amministratori e cittadini dei comuni ricicloni ^, piccoli e pochi rispetto alle dimensioni del problema rifiuti che ha il suo epicentro a Napoli dove, come in molti altri luoghi, i piani per la differenziata sono stati “dimenticati”. Qualche azienda che aveva puntato virtuosamente al riciclo ha dovuto accontentarsi di lavorare a regime ridotto per mancanza di “materia prima”. È il caso della Erreplast, che negli ultimi 6 mesi ha collaborato in modo decisivo all’esperienza della differenziata nelle parrocchie a Caserta, di cui in Ambienti si è dato più volte conto.
La Erreplast è a Gricignano, a due passi da Marcianise, nella zona a cavallo tra le province di Napoli e Caserta che ospita la più grande concentrazione di impianti per il trattamento dei rifiuti di tutta la Campania. Ci sono l’impianto di depurazione delle acque reflue del casertano, che in realtà non ha mai depurato alcunché, l’impianto per CDR di Caivano, che non ha mai prodotto vero CDR, l’impianto di compostaggio annesso al CDR, che non è mai entrato in funzione, e la discarica di Santa Veneranda, realizzata nel bel mezzo di coltivazioni di granturco ed erba medica, che ha continuato a bruciare per mesi liberando nell’aria fumi velenosi e che ancora oggi continua, a rilasciare percolato nel terreno. Questo territorio è attraversato dai Regi Lagni, vanto dell’ingegneria di epoca borbonica, oggi devastati da sversamenti abusivi di migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dalle fabbriche del nord Italia.
L’impianto Erreplast è come un’oasi nel deserto, il miraggio di un ciclo virtuoso nella gestione dei rifiuti che in 15 anni il Commissariato ha impedito in vari modi. Ci arriviamo da Caserta in pochi minuti imboccando il raccordo dell’asse mediano e quello che subito colpisce sono le balle di plastica diligentemente ordinate in un angolo del piazzale.
Ci aspettano il dottor Nicola Diana, fratello dell’amministratore delegato della società Antonio, nonché socio, e il dottor Vincenzo Conte, responsabile tecnico dell’impianto. Sarà Conte ad accompagnarci per una visita agli impianti.