Prossimamentre alla Regione Campania si discuterà ufficialmente della proposta di istituire il Parco Alimentare Campania Felix. La decisione è maturata giovedì 3 luglio, nel corso di un’audizione presso la presidenza della Regione Campania di una delegazione delle comunità locali della provincia di Caserta sui problemi dell’agricoltura e dell’ambiente . All’incontro erano presenti, oltre al presidente del Consiglio regionale Sandra Lonardo, il presidente della commissione agricoltura Sebastiano Sorrentino, i capigruppo di Fi Paolo Romano, di Rc Vito Nocera, di Udeur Fernando Errico, l’ingegner Bruno Orrico per conto dell’assessore all’ambiente, il segretario generale della regione. L’assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Cozzolino ha inviato una nota per scusare la propria assenza derivante da un precedente impegno.
Della delegazione facevano parte il professor Andrea Buondonno della S.U.N., il dottor Giuseppe Messina-Legambiente/Casa Museo laboratorio della Civiltà Rurale, il sindaco di Pastorano, Giovanni Diana, il presidente del Consiglio Comunale di Camigliano, Taddeo, l’assessore all’Agricoltura del comune di Vitulazio, Antimo Scialdone, e per i produttori Giuseppe Liccardo, Ernesto Buondonno allevatore bufalino, Cesare Iemma allevatore bufalino e produttore di mozzarella di bufala.
La delegazione ha consegnato un documento-manifesto alla presidenza della regione in cui tra l’altro si legge:
In questi mesi siamo stati allertati e distolti dal nostro lavoro in campagna per la necessità di difendere vaste aree del territorio aggredite da progetti di discariche, siti di stoccaggio di rifiuti, demolizione di auto, stoccaggio e trattamento di rifiuti industriali, anche pericolosi, solidi e liquidi.
La cronaca recente illustra un fenomeno allarmante: diossina, rifiuti industriali sversati nei terreni agricoli, una pianificazione territoriale e urbanistica disordinata e dilapidatrice.
… … …
Eppure esistono norme precise che dovrebbero salvaguardare territori dove insistono produzioni agricole di qualità. Che siano rispettate lo esige l’Unione Europea, lo chiede il buon senso. Esistono tecniche e tecnologie per disintossicare quelle poche aree contaminate e liberarle dagli inquinanti che li hanno in parte rovinati. Vi sono poi strumenti di pianificazione precisi, quali i piani territoriali di coordinamento che potrebbero/dovrebbero sviluppare una corretta distribuzione delle funzioni del territorio in rapporto alle sue risorse, alle sue caratteristiche e peculiarità, alla suprema esigenza di preservare le risorse primarie in nome della conservazione della specie.
qui il testo completo del documento presentato dalla delegazione in Regione ^