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Blog di Resistenza Ambientale

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POVERA CASERTA

Posted by ambienti su luglio 8, 2008

Caserta non ha solo conquistato il primato di capoluogo più puzzolente d’Italia con la discarica sputaveleni a Lo Uttaro, che ora ci sta dando una tregua grazie all’impegno dei comitati civici e ai provvedimenti della magistratura ma che il decreto n. 90 vorrebbe estendere con Lo Uttaro 2 (cava Mastroianni). A Caserta ci sono anche problemi seri di cassa. Si sapeva, ma quanto siano gravi lo ha rivelato ieri il Sole 24 Ore pubblicando la classifica delle cento città capoluogo di provincia in base al debito per abitante. Come riferisce anche Il Mattino di oggi, a Caserta è molto peggio che altrove ^: con 1.775 euro di debito per ogni cittadino è la capitale del deficit nel meridione ed è all’ottavo posto assoluto nella classifica nazionale.
Il sindaco Nicodemo Petteruti (o Petteluttaro come lo chiamano ormai molti fan della sua gestione dei rifiuti) se la prende con la precedente amministrazione Falco, di centrodestra, che ha retto la città dal 1997 fino a metà del 2006 e lancia l’allarme: «Siamo assaliti da creditori inferociti».
Sembra che in effetti l’attuale amministrazione abbia trovato in Comune una situazione finanziaria disastrosa, ma è pur vero che questo è successo ormai un paio d’anni fa e al riguardo non sembra che siano stati presi provvedimenti adeguati. Per limitarci alla questione rifiuti, c’è da notare che la gara d’appalto per l’assegnazione della raccolta urbana è stata gestita, oltre che con inconcepibili ritardi, in modo così mediocre che il suo esito prospetta ora contenziosi ^ in cui ci potrebbero ancora rimettere le tasche dei cittadini e la qualità del servizio ^.
Inoltre ci sono le spese a vanvera per una pseudodifferenziata che non funziona e il capannone di stoccaggio all’ex Ucar ^ che continua ad appestare a intermittenza il quartiere Acquaviva e il confinante comune di San Nicola. Soluzione “provvisoria”, questa, che non ha certo risolto il problema dei rifiuti in città, che doveva esaurire la sua funzione a fine giugno – data di scadenza dello strombazzato “comodato d’uso a titolo gratuito” con cui veniva utilizzato il capannone – e che invece chissà fino a quando durerà e quanto ci costerà.

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