AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 18 luglio 2008

AH, ERA SOLO LA FASE ACUTA

Posted by ambienti su luglio 18, 2008

Qualcuno deve averglielo detto al capo del governo che non era il caso di esagerare con l’annuncio della fine dell’emergenza rifiuti in Campania. Sarebbe stato troppo anche per gli italiani a cui mira principalmente la propaganda di Berlusconi ^ . E nel comunicato ufficiale dopo la riunione del Consiglio dei ministri oggi a Napoli ^ si parla di “superamento della fase acuta dell’emergenza rifiuti a Napoli e nei comuni campani interessati dal fenomeno”. Così chi ha i cumuli di monnezza davanti casa, o una discarica di prossima apertura pochi passi più in là, sarà sicuramente rassicurato dal fatto che non si tratta di “fase acuta”. Berlusconi di oggi in contraddizione con quello di ieri? Rullano le grancasse e vorreste sottilizzare sulle sfumature?
Per i rifiuti c’è dell’altro nel comunicato. Innanzitutto chiacchiere: “L’odierna riunione del Consiglio dei Ministri a Napoli – ha rilevato il presidente – vuole sottolineare il raggiungimento di questo primo traguardo e l’intenzione dell’Esecutivo di compiere ogni ulteriore sforzo per il definitivo rientro nella normalità, così da restituire al Paese un’immagine di efficienza e di capacità di intervento, tale da risollevarne il prestigio nel contesto internazionale. Un particolare apprezzamento è stato rivolto dal Consiglio al Sottosegretario Bertolaso, al generale Giannini ed a tutti coloro che si sono duramente impegnati in un’operazione tanto gravosa e delicata”.
Poi le bacchettate all’ignoranza dei campani, che di differenziata non hanno mai voluto saperne, e le promesse di adeguata educazione: “Sempre con riferimento al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, i Ministri Gelmini e Prestigiacomo hanno informato il Consiglio di aver siglato uno specifico accordo per sostenere e rafforzare i processi formativi e culturali finalizzati a stimolare il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo della raccolta differenziata. In particolare, dal prossimo anno scolastico in Campania saranno impartite agli studenti tutte le informazioni utili per una corretta gestione dei rifiuti domestici”.
Certò sarà utile ogni iniziativa di promozione della differenziata. Ma non enfatizziamo per nascondere ancora la sostanza del problema: molta differenziata sarebbe un danno per i gestori degli inceneritori programmati in Campania, incasserebbero di meno con i contributi statali CIP6 (soldi nostri, pagati sulla bolletta dell’Enel). Evidentemente nessuno ha ancora spiegato al premier e alla fata Prestigiacomo – o loro, chissà perché, non hanno capito – che in Campania ci sono i comuni ricicloni. Dove si è bloccata o non è mai partita la differenziata sarebbe il caso di rieducare chi ha gestito l’affare rifiuti in modo malandrino – vedi quel che ne dice Paolo Rabitti in Ecoballe ^ – e gli amministratori locali di vari livelli.
La nota ufficiale informa anche che: “A margine del Consiglio dei Ministri, è stato siglato dal Ministro Prestigiacomo, dal Sottosegretario Bertolaso, dal Presidente Bassolino e dal Commissario delegato Menegozzo un Accordo per realizzare interventi di compensazione ambientale e bonifica per una serie di Comuni campani, sulla base di quanto stabilito nel recente decreto-legge sull’emergenza rifiuti”. Qui cercheremo di seguire gli sviluppi: il comunicato della Regione ^ dice che il dettaglio degli interventi si deciderà entro la fine di settembre. Però per Caserta – dove se si badasse alla reale situazione ambientale ci vorrebbero solo urgenti bonifiche – ci sembra di sentire già puzza di qualche altro “Protocollo” ^.

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CASERTA, UN VELENO DOPO L’ALTRO

Posted by ambienti su luglio 18, 2008

Nel giorno del trionfo berlusconiano sui rifiuti di Napoli (per chi ci crede), si scoprono ancora rifiuti tossici dal Nord trasferiti dalla camorra nella provincia di Caserta. E ancora a bloccarli ha provveduto un’operazione, Terra Promessa 2, delle Polizia di Stato e della Guardia di Finanza che sono, con i Carabinieri e la magistratura, i soli argini su cui possiamo contare per non fare sprofondare questa regione, e in particolare questa provincia, nei veleni.
Non riusciamo a ricordare un solo caso recente – ma se ce li segnalate ci farà piacere – in cui un’azione contro questi traffici sia stata realizzata per iniziativa di organi di controllo locali (uffici comunali e provinciali con relativi corpi di polizia) che pure dovrebbero avere una conoscenza particolare del territorio e delle sue situazioni. Il cocktail di rifiuti urbani e di rifiuti tossici configura scenari simili a quelli prospettati dalla magistratura per la discarica Lo Uttaro. Ai quali è difficile che siano estranei – quanto meno per omissione di verifiche – gli apparati pubblici di controllo.

qui l’articolo su Casertacè
“Terra Promessa 2”, Ruperti: siamo arrivati ai colletti bianchi ^

Intanto è arrivata alla fase due, con ventotto denunce, l’inchiesta per l’ipotesi di truffa sulla società casertana Le Calorie spa che operava nel settore del recupero e riciclo di rifiuti solidi urbani.

qui l’articolo su Casertacè
Truffa “Le Calorie”: 28 denunce, 37 milioni di contributi statali ed europei percepiti indebitamente ^

Si può ricordare che poco più di un anno fa l’esperienza de Le Calorie veniva indicata da alcuni nostri amministratori locali come un possibile “modello” per “dopo Lo Uttaro”. Addirittura venne organizzato sul tema un convegno. Al quale, visto che era un convegno con pubblici amministratori in prima fila a parlare di rifiuti, e di progetti da realizzare con contributi di soldi pubblici, andò a curiosare anche Ambienti. E già allora sentimmo che la faccenda puzzava, raccontandolo in:

Qualcosa che puzza ^

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