PETTERUTI SENZA RISTORO
Posted by ambienti su agosto 2, 2008
Nicodemo Petteruti, sindaco di Caserta, è andato con piglio deciso ad affrontare Berlusconi a Napoli nella riunione di venerdì 1 agosto con i sindaci e i presidenti delle Province della regione sul tema dei rifiuti. Alla fine il suo ufficio stampa ha diffuso il comunicato che si può leggere cliccando qui ^ . Petteruti ha invocato scelte per il “dopo Ferrandelle” e una data certa per l’inceneritore di Acerra, inoltre chiarimenti su chi dovrà pagare il conto per le passività economiche dei disciolti consorzi di bacino, bonifiche per Lo Uttaro e dintorni, precisazioni e rettifiche su “ristori e compensazioni”. Della discarica a Lo Uttaro (nella foto qui accanto la situazione a giugno , cliccare sulla foto per saperne di più) non ha detto che ha avvelenato e tormentato per mesi la sua città e alcuni comuni vicini, ma solo che la magistratura l’ha sequestrata perché “sospetta di essere contra legem”.
Il mediocre sfoggio di retorica del messaggio è molto simile a quello che Petteruti impiegò l’estate scorsa con il commissario-prefetto Pansa senza ottenere niente se non infine rimbrotti e sberleffi per la pessima gestione locale dei rifiuti ^. Le premesse perché il sindaco riceva risposte simili a quelle dell’altra volta ci sono tutte, visto che per la differenziata l’amministrazione è già fortemente inadempiente, senza plausibili giustificazioni, mentre il programma di avvio resta nebuloso e continua scivolare di mese in mese. Ora sembra che di differenziata porta a porta se ne parlerà non prima di ottobre.
Per giunta nel comunicato c’è una forte ambiguità, che per un sindaco, tenuto a far capire ai suoi concittadini come stanno le cose per un problema tanto serio, e ciò che ha in mente per affrontarlo, è una vera indecenza. La peggiore sensazione è che quando Petteruti dice che la sua città “si trova in questa fattispecie” per le compensazioni stia parlando de Lo Uttaro 2 (località Torrione, cava Mastroianni nella legge 123/2008 ^) e stia cercando di nuovo di vendersi l’aria e la salute dei casertani per rifornire le stremate casse comunali per le quali non sa trovare altri rimedi. Lo fece già una volta firmando il Protocollo per Lo Uttaro 1 e non gli è bastata l’esperienza di aver perso le capre del suo elettorato e i cavoli delle bonifiche e delle “quote di ristoro” che erano nei patti e non si sono mai viste. Ma Petteruti è imperturbabile: sembra che con fermezza, e appena con qualche colpo di sonno durane i consigli comunali, voglia continuare a trascinare Caserta verso altri disastri.
qui sul tema un intervento di Giovanna Maietta del Comitato Emergenza Rifiuti ^
Nonepossopiù said
A Caserta le botte di puzza non mancano neanche quest’estate. A quali perversi personaggi può venire in mente di fare zozzi traffici in questi giorni di caldo disperante. Andare a smuovere qualcosa di immondo – rifiuti nell’ex Ucar o nella Ricicla Molisana o chissa dove – in giorni in cui le temperature salgono ai 40° e si va a caccia di un po’ di ristoro lasciando entrare aria in casa proprio nelle ore più fresche. Ma qualcuno ci ama! Ed ecco che arriva l’orrida puzza, una puzza di schifo stantio, ossidato, che affatica il respiro oltre a disgustare lo stomaco. Grazie a chi di dovere! La zona è sempre la stessa, quella già maggiormente colpita da tutte le altre Grandi Puzze. Quella dove si vedono tanti palazzi nuovi per abitarci, dove hanno fabbricato un grande albergo di lusso e schiere di uffici pubblici, dove hanno messo da poco il “Palazzo della salute”, dove stanno costruendo un Policlinico. Dico, a parte gli affari sporchi che ci saranno sotto, quelli che continuano combinare tutto questo sono grandissimi cazzoni.
Mariacristina said
XNonepossopiù : siamo nella stessa barca, anche dove abito io c’è lo stesso problema, io abito alla frazione di Casoria: Arpino prov di Napoli, in estate che siamo costretti ad avere balconi e finestre aperte per il caldo ci consolano con le puzze nauseabonde di bruciato, ma adesso c’è uno strano fenomeno da me, cone è spuntato il primo agosto non la sento più, non è che siano andati in vacanza i signori delle puzze! Sembra una barzelletta.