di Giuseppe Messina – Legambiente
La raccolta differenziata a Caserta? Ma non sia mai! Nuovo appalto, nuova ditta da circa due mesi, 175 operatori, circa il doppio di quelli che servirebbero, tanto pagano i cittadini. La SABA, la ditta nuova, non è certo la vecchia SACE: qui abbiamo un’azienda con consolidata esperienza nel settore dei servizi di igiene urbana, che gestisce diversi comuni anche grandi in Campania. Occorrerebbe andare a vedere (che ne pensa signor assessore Del Rosso?) per capire sul campo con chi si ha a che fare. Ma ad oggi la situazione è paradossale: una ditta terza gestisce l’area di Talamonti, il comune gestisce direttamente il capannone dell’UCAR, la SABA avrebbe dovuto iniziare la raccolta differenziata ma a nessuno è dato sapere se e quando succederà. Nessun provvedimento (leggasi penale) nei confronti dei gestori, nessuna isola ecologica e non è dato sapere se mai inizieranno i lavori per realizzarle.
Gli uffici ecologia hanno richiesto da mesi di rafforzare l’organico e di utilizzare almeno una squadra fatta di agenti della polizia municipale. Silenzio assoluto. Atti, nessuno. E così si spera nella buona volontà di qualche dipendente e nel senso civico dei casertani (sig!).
L’Amministrazione comunale sembra più preoccupata della propria sopravvivenza che per i problemi della città. È un caos ovunque: dal traffico, alle manutenzioni, dai dipendenti ai servizi all’utenza. Nessuno ha la percezione che esista una politica del trasporto pubblico o dei servizi sociali o culturali. Si naviga a vista e si tira a campare. Tanto i casertani sono di bocca buona e “chi se ne frega se la città va al macero, l’importante è che il salotto di casa mia stia a posto”. È la filosofia del casertano e non solo. Filosofia che oggi raccoglie i suoi frutti fatti di fallimenti istituzionali e amministrativi e di una società civile che non cresce. Basti pensare all’iniziativa della raccolta differenziata avviata nella parrocchia di Madonna di Lourdes e precipitosamente e incredibilmente archiviata con un atto (di arroganza? cecità? stupidità?) del responsabile che rasenta l’inverosimile, anche nei confronti dei padri sacramentini, tra i cattolici casertani che, insieme a pochi altri, anche non cattolici, hanno creduto in questa esperienza.
Così si va avanti, si fa per dire, in questa sonnacchiosa, indifferente e cinica città dove ognuno può fare quello che vuole, dai cavaioli, alla camorra alla massoneria. In perfetto clima berlusconiano. Dove lo Stato non conta e non deve contare e dove l’impunità, l’arroganza e il cinismo regnano sovrani. Con buona pace per chi si era illuso che il paese fosse ad una svolta. Non lo è. È stata innestata la retromarcia e Caserta sia alla Provincia sia al Comune si affrettano, con successo, ad emulare il capo di un governo di pupi.