AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for settembre 2008

CAOS CALMO ALLA CASERTANA

Posted by ambienti su settembre 22, 2008

di Giuseppe Messina – Legambiente

La raccolta differenziata a Caserta? Ma non sia mai! Nuovo appalto, nuova ditta da circa due mesi, 175 operatori, circa il doppio di quelli che servirebbero, tanto pagano i cittadini. La SABA, la ditta nuova, non è certo la vecchia SACE: qui abbiamo un’azienda con consolidata esperienza nel settore dei servizi di igiene urbana, che gestisce diversi comuni anche grandi in Campania. Occorrerebbe andare a vedere (che ne pensa signor assessore Del Rosso?) per capire sul campo con chi si ha a che fare. Ma ad oggi la situazione è paradossale: una ditta terza gestisce l’area di Talamonti, il comune gestisce direttamente il capannone dell’UCAR, la SABA avrebbe dovuto iniziare la raccolta differenziata ma a nessuno è dato sapere se e quando succederà. Nessun provvedimento (leggasi penale) nei confronti dei gestori, nessuna isola ecologica e non è dato sapere se mai inizieranno i lavori per realizzarle.
Gli uffici ecologia hanno richiesto da mesi di rafforzare l’organico e di utilizzare almeno una squadra fatta di agenti della polizia municipale. Silenzio assoluto. Atti, nessuno. E così si spera nella buona volontà di qualche dipendente e nel senso civico dei casertani (sig!).
L’Amministrazione comunale sembra più preoccupata della propria sopravvivenza che per i problemi della città. È un caos ovunque: dal traffico, alle manutenzioni, dai dipendenti ai servizi all’utenza. Nessuno ha la percezione che esista una politica del trasporto pubblico o dei servizi sociali o culturali. Si naviga a vista e si tira a campare. Tanto i casertani sono di bocca buona e “chi se ne frega se la città va al macero, l’importante è che il salotto di casa mia stia a posto”. È la filosofia del casertano e non solo. Filosofia che oggi raccoglie i suoi frutti fatti di fallimenti istituzionali e amministrativi e di una società civile che non cresce. Basti pensare all’iniziativa della raccolta differenziata avviata nella parrocchia di Madonna di Lourdes e precipitosamente e incredibilmente archiviata con un atto (di arroganza? cecità? stupidità?) del responsabile che rasenta l’inverosimile, anche nei confronti dei padri sacramentini, tra i cattolici casertani che, insieme a pochi altri, anche non cattolici, hanno creduto in questa esperienza.
Così si va avanti, si fa per dire, in questa sonnacchiosa, indifferente e cinica città dove ognuno può fare quello che vuole, dai cavaioli, alla camorra alla massoneria. In perfetto clima berlusconiano. Dove lo Stato non conta e non deve contare e dove l’impunità, l’arroganza e il cinismo regnano sovrani. Con buona pace per chi si era illuso che il paese fosse ad una svolta. Non lo è. È stata innestata la retromarcia e Caserta sia alla Provincia sia al Comune si affrettano, con successo, ad emulare il capo di un governo di pupi.

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LA GRANDE TRUFFA DEI RIFIUTI

Posted by ambienti su settembre 22, 2008

UN TOUR PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO ECOBALLE
CHE SVELA MOLTE VERITÀ SULL’EMERGENZA CAMPANA.
A CASERTA ALLA LIBRERIA MONDADORI GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE

Che gentaccia questi campani: non vogliono le puzzolenti e inquinanti discariche per rifiuti sotto casa, protestano contro gli inceneritori che intossicano l’aria e tutto il resto, si allarmano quando scoprono che l’alleanza tra cosiddetti imprenditori soprattutto del Nord e veraci camorristi del Sud ha avvelenato ciò che arriva sulle loro tavole. Sono persino fuori di testa i campani, al punto che il prode Bertolaso aveva pensato di rieducarli con squadroni di psicologi.
L’assurdità di 14 anni di emergenza rifiuti continua a lasciar aleggiare il sospetto che la colpa sia della popolazione. Soprattutto tra chi fuori dalla regione è stato informato male sui retroscena del disastroso munnezza show ancora in corso. Ma c’è chi ha spiegato scientificamente che i campani «sono stati fregati», proprio perché si sono civilmente fidati – finché non hanno sentito troppe puzze di marcio e di bruciato – delle promesse istituzionali, di un progetto molto propagandato che avrebbe dovuto risolvere l’emergenza proclamata nel lontano 1994. E che il disastro è stato effetto combinato «del mancato rispetto degli impegni assunti da chi aveva vinto la gara d’appalto per lo smaltimento dei rifiuti e del mancato controllo degli apparati pubblici». È questa la tesi documentatamente esposta nel volume Ecoballe dal mantovano ingegner Paolo Rabitti che in sottotitolo chiarisce: Tutte le verità su discariche, inceneritori, smaltimento abusivo dei rifiuti (Aliberti Editore, pagg. 240, euro 15,50).
Del libro abbiamo già parlato quando è uscito ^ . Oggi l’ingegner Paolo Rabitti – consulente di varie procure italiane per casi di reati ambientali e per quella di Napoli nelle indagini relative al processo sullo scandalo dei rifiuti che ha coinvolto anche il governatore Antonio Bassolino – avvia un tour in Campania per presentarlo. Questi gli appuntamenti:

Napoli – Lunedi 22 settembre 2008 alle 18.30 alla Libreria Intra Moenia, piazza Bellini. Introduce Alex Zanotelli
Chiaiano – Martedi 23 settembre alle 19, nell’Auditorium della scuola Giovanni XXIII, corso Chiaiano 50. Introduce Alberto Lucarelli
Benevento – Mercoledi 24 settembre alle 20 nella Libreria Masone, viale dei Rettori 73f. Introduce Guido Viale
Caserta – Giovedi 25 settembre alle 19 nella Libreria Mondadori, corso Trieste 198. Introduce Pietro Treccagnoli
Napoli – Venerdi 26 settembre alle 18.30 nella Sala conferenza dell’Associazione “Oltre il Chiostro”, piazza Santa Maria la Nova 44. Introducono Raffaele Raimondi e Franco Ortolani.

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FERRATI IN INQUINAMENTO

Posted by ambienti su settembre 18, 2008

A CASERTA IL CASO RICICLA MOLISANA
IL SEQUESTRO DOPO LE SEGNALAZIONI
DI AMBIENTI E DEL CORRIERE DI SAN NICOLA

Chi aveva parlato di Ricicla Molisana a Caserta? Un paio di amici di Ambienti che avevano lasciato le loro osservazioni qui ^ e qui ^ . E un lettore del Corriere di San Nicola ^. Poi tra lunedì (agenzie e rete ^) e martedì (giornali locali) è arrivata la notiziola sul sequestro da parte dei carabinieri dei NOE.
Era e resta in gran parte avvolta nel mistero l’attività di quest’impianto per il riciclo dei rifiuti di “materiali ferrosi” installato a Caserta nella nube di puzza della discarica Lo Uttaro 1, una nube che è servita anche a celare altre magagne. A Uttaro 1 ferma (per il sequestro giudiziario) qualcuno ha cominciato a rendersi conto che qualche ondata di puzza arrivava ancora dalla Ricicla Molisana. E di notte a qualcun altro è capitato di veder traboccare dal suo recinto liquidi maleodoranti. Ma quanto fetono e colano queste montagne di ferro. Che certo non provengono dai sacchetti di rifiuti domestici ma sono rifiuti industriali, probabilmente in arrivo anche da fuori provincia e regione. Ci mancava. Potrebbe per cortesia la Provincia di Caserta – che ha concesso le autorizzazioni e avrebbe dovuto effettuare verifiche – farci sapere come stanno le cose? Esattamente quali attività dovrebbe svolgere la Ricicla Molisana?
Lì, sempre nella stessa zona della discarica maledetta. Un posto fuori mano? Come hanno ritenuto governi nazionali e regionali, nonché commissariato per i rifiuti e addirittura la Provincia e il Comune di Caserta? Questi sono proprio fuori di testa. E’ un’area densamente abitata. Ci sono tanti grandi condomini, di Caserta e di San Nicola la Strada, molti nuovi di zecca, edificati secondo regolari piani di sviluppo urbano, sono sorte schiere di uffici pubblici e persino un paradossale Palazzo della Salute, c’è un Policlinico in costruzione, troneggia un grande albergo a molte stelle come il Crowne Plaza, bizzarramente affiancato da un capannone per lo stoccaggio “provvisorio” di rifiuti in terreno ex Ucar già di per sé inquinato. Qui anche dovrebbe nascere, nella cava Mastroianni, la discarica Lo Uttaro 2. Per non parlare delle cave attive poco più in là.
La Ricicla Molisana – ora sotto sequestro a causa di varie irregolarità rilevate dai carabinieri dei NOE – per svolgere la sua attività a due passi dalle case dei cittadini aveva tra l’altro ottenuto un finanziamento (soldi nostri) dalla Regione Campania ^.
A Caserta si conferma il sistema dell’ammucchiata intossicante spiegabile secondo una sola logica: c’è chi è determinato ad arraffare quanto più possibile di risorse pubbliche come denaro e ambiente approfittando di una certa storica “distrazione” dei cittadini casertani. Una bella riserva di maneggi per politici di mezza tacca abituati a restare in sella, ed eventualmente a fare carriere, soprattutto coltivandosi clientele in un territorio oltretutto tra i più inquinati dalla peste della camorra. La stessa logica che ora sembra aver guidato qualche scelta per il paradiso naturistico promesso da anni che dovrebbe essere il parco pubblico al Macrico. Secondo quanto sta denunciando il Comitato Macrico Verde.
I casertani però ora sembrano un po’ meno distratti sui problemi dell’ambiente. Forse perché finalmente qualcuno ha cominciato a capire che in questa città di inquinamento ci si ammala e si muore molto più facilmente che altrove. Per capire perché, basta fare un tour intorno al nostro Palazzo della Salute.

aggiornamento 28/09/2011
COMER – Comitato Emergenza Rifiuti Caserta
L’impianto della Ricicla Molisana, collocato in area Lo Uttaro e autorizzato per il trattamento di materiali ferrosi, è stato sequestrato nel settembre del 2008 dai Carabinieri del NOE per “violazioni della normativa in materia di sicurezza del lavoro e dell’igiene”. Il sequestro non è stato poi confermato dalla magistratura e l’impresa ha continuato a lavorare. Soprattutto di notte e liberando nell’aria una fastidiosissima puzza. Sono seguiti alcuni esposti, uno anche del Comer.
Nel giugno del 2010 i Carabinieri, a seguito di un controllo sull’impianto, denunciarono l’amministratore unico della ditta per i reati di “inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, delle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni e per la miscelazione di rifiuti di diversa tipologia”. Segno che nell’impianto non si rispettavano le prescizioni contenute nelle autorizzazioni, si trattavano probabilmente rifiuti non autorizzati e si miscelavano rifiuti di diversa tipologia senza autorizzazione. Da allora l’impianto è fermo, probabilmente perchè gli sono state revocate le autorizzazioni. Tuttavia ad ottobre del 2010 la società Ricicla Molisana srl ha presentato richiesta per l’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione d’impatto ambientale ^. Ciò significa che hanno intenzione di riprendere l’attività. Da allora però non ci sono stati atti autorizzativi da parte della Regione, né sappiamo se l’impianto è stato assoggettato a valutazione d’impatto ambientale e qual’è stato l’esito.

La richiesta rivolta alla Regione Campania ^

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L’EMERGENZA È FINITA, L’EMERGENZA CONTINUA

Posted by ambienti su settembre 3, 2008

SORPRESA DEL DOPOVACANZE IN CAMPANIA: UN’ORDINANZA GOVERNATIVA DI FINE AGOSTO DECIDE UNA DISCARICA E NUOVE MONTAGNE DI ECOBALLE. PIÙ IMPIANTI VARI, PER TRATTAMENTO DEL PERCOLATO COMPRESO. DOVE? IN PROVINCIA DI CASERTA NATURALMENTE, A SAN TAMMARO.

Ma non era finita l’emergenza rifiuti in Campania con il clamoroso annuncio di Silvio Berlusconi il 18 luglio scorso? E non c’era già un elenco “completo” delle discariche da attivare nella legge n.123 del 14 luglio derivante dal “risolutivo” decreto n.90 del 23 maggio ^? Qualcuno ci aveva creduto? In realtà si è fatto poco più che la solita operazione cartolina per le strade immagine di Napoli, operazione già sperimentata tante volte in 14 anni di truffaldina “emergenza” ^. Lo sa chi continua a vedere in retrovia cumuli di rifiuti, discariche a sorpresa più o meno fuorilegge, e a respirare incendi di sostanze tossiche, preannuncio del piano con cui questo governo vuole finalmente industrializzare il Sud, a cominciare dalla Campania, con grandiose fabbriche di veleni dette termovalorizzatori. Un’industria perfetta per chi la realizza: pochi posti di lavoro, molto lucro con i contributi governativi e con il prezzo delle tariffe imposte a tutti i cittadini.
Così in data 29 agosto il nostro premier, con apposita ordinanza, stabilisce di realizzare una nuova discarica, non prevista dalla legge 123, e di promettere nuove montagne di ecoballe. Casomai qualcuno avesse preso sul serio tutti gli eroici programmi per il veloce incremento della raccolta differenziata.
E dove le novità? In provincia di Caserta naturalmente, a San Tammaro, come si legge nell’articolo 1 dell’ordinanza di fine agosto.

1. Al fine di fronteggiare il grave contesto emergenziale in materia di rifiuti in atto nel territorio della regione Campania e scongiurare ogni rischio per la salute pubblica e per l’ambiente, e’ autorizzata la realizzazione ed apertura di un nuovo impianto di discarica ubicato nel comune di San Tammaro in provincia di Caserta per consentire l’abbancamento di rifiuti solidi urbani, nonche’ la realizzazione di piazzole di trasferenza di rifiuti e di stoccaggio delle balle.

Oltre che discarica ed ecoballe ci saranno impianti per il pretrattamento dei rifiuti e il trattamento del percolato (come si può leggere nel testo completo dell’ordinanza qui ^). C’è chi ritiene che possa trattarsi dell’attesa e sollecitata alternativa a Lo Uttaro 2, alla cava Mastropietro, follemente prevista dentro la conurbazione casertana come estensione del disastro a Lo Uttaro 1. Ma che quella di San Tammaro è un’alternativa per cancellare Lo Uttaro 2 purtroppo l’ordinanza non lo dice. Qui si continua a giocare sugli equivoci contando sulla connivenza degli amministratori e su un’opinione pubblica troppo spesso apatica, o che si ritiene di poter ancora domare con un diffuso e losco sistema di clientele.
Perciò, come al solito, la provincia di Caserta è la preferita. Mentre altrove si tratta e si verifica qui non ci avvertono nemmeno. Dov’è e che dice il presidente della Provincia Sandro De Franciscis? Le ultime notizie dagli inserti Novella 2000 politici in cui si sono trasformate le cronache delle nostre caste dirigenti nazionali e locali lo danno ora come alleato dell’ex nemico Bassolino, ora impegnato a tessere trame e alleanze per arraffare una candidatura garantita al Parlamento Europeo. Di amministrare sul serio per quelli che lo hanno fatto eleggere fidandosi delle sue promesse sull’ambiente non se ne parla nemmeno. Come al solito.

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DOSSIER CAVE

Posted by ambienti su settembre 3, 2008

Segnaliamo il numero di settembre di Altreconomia ^
 
Altreconomia n. 97 – settembre 2008 “Un Paese fondato sulle cave”
Le incontrate lungo le autostrade, le inquadrate dal finestrino del treno, oppure sono incorniciate nella finestra di casa vostra. L’Italia è disseminata di 6mila cave attive, e 10mila abbandonate. Sono ferite che squarciano le montagne e le colline, o aprono voragini nella terra. Da lì si ricava il materiale per costruire case, strade, opere pubbliche. Poche, pochissime norme regolamentano le attività estrattive. Risultato: un territorio svenduto per poco ai cavatori. All’estero, anziché continuare a scavare, si punta sul riciclo dei materiali da demolizione. Da noi, una volta esaurite, le cave diventano discariche.
In Campania Altreconomia si trova da:
O’ Pappece – vico Monteleone 8/9 Napoli Tel. 081-5521934
Gaia – via Roma 42 S.Giorgio a Cremano – NA Tel. 081-472043
Seme di pace – via Università 33-35 Portici NA
La fionda di Davide – via Episcopio 5 Avellino
Ingrid Nogueira – via San Giovanni 44 Caserta Tel. 339-1860391
Coop e’ Pappeci – via Botteghelle 224 San Giorgio a Cremano

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DISTRAZIONI FATALI

Posted by ambienti su settembre 3, 2008

A SAN CLEMENTE NON SOLO CAVE E CEMENTIFICI:
C’È ANCHE UNA DISCARICA DI RIFIUTI PERICOLOSI.
TERRA NOSTRA DENUNCIA, IL COMUNE SI ALLERTA,
MA A CASERTA PER I REATI CONTRO LA NOSTRA SALUTE
RESTANO SCARSE L’ATTENZIONE E L’INFORMAZIONE

di Pasquale Costagliola

Le richieste di sgombrare la vera e propria discarica sorta in una frazione storica di Caserta qual è San Clemente hanno trovato a quanto pare l’interessamento del presidente del Consiglio Comunale di Caserta che ha risposto ai reiterati quanto accorati appelli dell’associazione Terra Nostra e dei membri del comitato civico di San Clemente. Purtroppo l’operazione risulta più complessa di quella effettuata su via Giulia all’altezza della cava Luserta. Infatti, malgrado questo sito illegale di conferimento si trovi in una zona densamente popolata, vicino ad una chiesa è in condizioni particolarmente pericolose. Dai sopralluoghi effettuati sul posto, è stata rilevata la presenza di rifiuti speciali e pericolosi, probabilmente anche amianto. La consistenza della discarica prevede un intervento di ditte specializzate e quindi i tempi sono più lunghi del previsto.
Quello che lascia perplessi è come si sia potuto scaricare una tale mole di residui anche tossici davanti a tutti gli abitanti della strada, senza che qualcuno abbia segnalato questo reato continuato. Appare singolare che un intero quartiere non solo non abbia visto nulla ma che persino non si lamenti di rifiuti tossici dietro l’angolo, fatta eccezione per l’esemplare presenza dei nostri amici Malatesta e Murgia.
Forse molti abitanti di San Clemente ignorano l’effetto dell’amianto sulla salute? Oppure pensano di essere già segnati dalle polveri del cementificio e pertanto non ritengono la loro vita degna di essere difesa?
Considerazioni a parte, i tecnici del comune e dell’azienda da alcuni giorni sono all’erta. Ma quello che si stigmatizza è l’assoluta carenza di comunicazione nei confronti di una popolazione che sembra ignorare gli antefatti ed il corrente. Occorre avvertire la gente, renderla consapevole del danno in atto, creare condizioni per evitare il protrarsi di queste situazioni. È necessario che le autorità siano presenti sul territorio con informazione e dissuasione verso chi compie questi reati. Perché di reato si tratta per aver rilasciato materiale nocivo in aree pubbliche. D’altra parte si spera che le situazioni di danno emergenti in varie parti della città vengano monitorate e sanificate.

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CONFERENZA STAMPA MACRICO

Posted by ambienti su settembre 2, 2008

vai al sito Macrico VerdeOggi martedì 2 settembre a Caserta, alle 12.30, conferenza stampa del Comitato Macrico Verde nella sede del comitato presso Italia Nostra / sezione di Caserta, in via Cesare Battisti 69.
Il Comitato MA.C.RI.CO., dopo formale richiesta, è stato ammesso senza diritto di voto alla conferenza dei servizi, unico momento ufficiale per ascoltare direttamente la voce di cittadini e di associazioni. In quella occasione i rappresentati del Comitato hanno finalmente ricevuto copia del progetto stilato dalla Struttura di Missione, progetto finora negato alla consultazione. Le osservazioni sul progetto, in gran parte anticipate verbalmente in quella sede ma non acquisite agli atti, saranno ufficialmente trasmesse all’indirizzo della Struttura di Missione il giorno 01/09, entro i termini fissati, ancorché brevi.
La conferenza stampa:
– presenterà in dettaglio il progetto della Struttura di Missione, mediante immagini e video, progetto finora non illustrato dal Comune di Caserta e dalla Provincia di Caserta;
– metterà a disposizione dei giornalisti l’intero progetto della Struttura di Missione
(elaborati grafici e relazione tecnica): si prega di intervenire muniti di supporti digitali (preferibilmente pen-drive) per ricevere i files, qualora ciò interessi;
– illustrerà le osservazioni formalmente inviate alla Struttura di Missione, osservazioni volte a denunciare gli sprechi di risorse previste nel progetto, l’inutilità delle funzioni in esso previste, la mancanza di analisi fattibilità e di sostenibilità ambientale, il tradimento delle volontà più volte manifestate dalla cittadinanza, etc.
– ribadire le posizioni del Comitato per il MA.C.RI.CO: gestione pubblica, F2, verde
pubblico senza funzioni improprie e dannose per la città.
Alla conferenza stampa parteciperà il Segretario Generale di Italia Nostra, arch. Antonello Alici: egli illustrerà le critiche mosse ai diversi progetti per le altre opere delle Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed, in particolare, i severi giudizi tecnici relativi al progetto casertano.

aggiornamento 3 settembre

Dal documento “Osservazioni” presentato in conferenza stampa:
Purtroppo miopia politica, incapacità gestionale e, forse, pressioni dell’industria edile (l’unica sempre in attivo nel Casertano, dal Dopoguerra, insieme alla camorra) stanno dirottando la pianificazione dell’intervento (il Parco Unità d’Italia nell’area ex Macrico) verso la piena realizzazione di profitti imprenditoriali di pochi piuttosto che verso la giusta soddisfazione dei bisogni della collettività. Lo attestano senza possibilità di equivoco la completa assenza di studi di sostenibilità ambientale, l’allocazione di funzioni inappropriate ad un parco verde, i dati tecnici di progetto. Elementi che gridano vendetta per il tradimento degli obiettivi ambientali, culturali e sociali iniziali e per la devastazione definitiva che sta per attuarsi a Caserta, città già annientata dalla disordinata espansione edilizia.
In definitiva, nulla di cui i cittadini di Caserta hanno bisogno e che invece hanno diritto di avere in risarcimento del disastro ambientale e sociale subito.

il testo completo delle Osservazioni in formato PDF, scaricabile ^

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CHE SUCCEDE ALL’EX UCAR?

Posted by ambienti su settembre 1, 2008

UN COMUNICATO DEL COMITATO EMERGENZA RIFIUTI

Quale utilizzo per l’ex discarica di rifiuti industriali adiacente all’ex Ucar a Caserta? A pochi metri dal capannone dell’ex stabilimento industriale c’è una vasca che un tempo era la discarica della fabbrica di grafite. La discarica fu sottoposta a sequestro e quindi per anni è rimasta inutilizzata, su di essa un manto di vegetazione spontanea ha quasi dato la parvenza di un’area salubre. Da qualche settimana qualcuno sta intervenendo su questa area con rimozione della vegetazione e uno scavo che ha evidenziato una vecchia impermeabilizzazione con geomembrana delle pareti perimetrali. Nell’ultima settimana il Comitato emergenza rifiuti ha cercato di capire se questi interventi sono finalizzati a una bonifica e se ci sarà un futuro utilizzo di questa discarica. Ma dal settore ecologia del comune di Caserta non è pervenuta alcuna risposta, non perché sia calato il solito silenzio di quando si allestisce una discarica di rifiuti in area inidonea ma a quanto pare perché nessuno ne sa niente. Forse dovremmo rivolgerci all’urbanistica? Sarebbe assurdo, visto che qualsiasi intervento in quell’area presuppone una accurata bonifica ma principalmente un dissequestro.
L’assessore all’ambiente Luigi Del Rosso risponde che l’area non ricade nel territorio del comune di Caserta. Sintomo di un plateale scaricabarile o, semplicemente, di una lacunosa non conoscenza del territorio e dei propri confini?
Sarebbe superfluo chiedere al sindaco di San Nicola visto che con certezza possiamo affermare che si tratta di territorio di Caserta. Ma per la loro vicinanza a San Nicola tutte le scelte indirizzate all’apertura di siti di trasferenza, di stoccaggio o discariche stanno penalizzando i cittadini sannicolesi più dei casertani.
Il Comitato emergenza rifiuti vuole vederci chiaro e ritiene inaccettabile che l’amministrazione comunale di Caserta ignori persino quello che accade in adiacenza a un capannone divenuto sito di stoccaggio di rifiuti solidi urbani, tutt’ora utilizzato nonostante la scadenza degli ormai trascorsi sei mesi previsti all’avvio.
Il ComEr provvederà al inoltrare esposto alle autorità competenti per chiedere le dovute verifiche e finalmente fare chiarezza su questa strana vicenda.

altre due foto dei misteriosi lavori in corso ^

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