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Blog di Resistenza Ambientale

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FERRATI IN INQUINAMENTO

Posted by ambienti su settembre 18, 2008

A CASERTA IL CASO RICICLA MOLISANA
IL SEQUESTRO DOPO LE SEGNALAZIONI
DI AMBIENTI E DEL CORRIERE DI SAN NICOLA

Chi aveva parlato di Ricicla Molisana a Caserta? Un paio di amici di Ambienti che avevano lasciato le loro osservazioni qui ^ e qui ^ . E un lettore del Corriere di San Nicola ^. Poi tra lunedì (agenzie e rete ^) e martedì (giornali locali) è arrivata la notiziola sul sequestro da parte dei carabinieri dei NOE.
Era e resta in gran parte avvolta nel mistero l’attività di quest’impianto per il riciclo dei rifiuti di “materiali ferrosi” installato a Caserta nella nube di puzza della discarica Lo Uttaro 1, una nube che è servita anche a celare altre magagne. A Uttaro 1 ferma (per il sequestro giudiziario) qualcuno ha cominciato a rendersi conto che qualche ondata di puzza arrivava ancora dalla Ricicla Molisana. E di notte a qualcun altro è capitato di veder traboccare dal suo recinto liquidi maleodoranti. Ma quanto fetono e colano queste montagne di ferro. Che certo non provengono dai sacchetti di rifiuti domestici ma sono rifiuti industriali, probabilmente in arrivo anche da fuori provincia e regione. Ci mancava. Potrebbe per cortesia la Provincia di Caserta – che ha concesso le autorizzazioni e avrebbe dovuto effettuare verifiche – farci sapere come stanno le cose? Esattamente quali attività dovrebbe svolgere la Ricicla Molisana?
Lì, sempre nella stessa zona della discarica maledetta. Un posto fuori mano? Come hanno ritenuto governi nazionali e regionali, nonché commissariato per i rifiuti e addirittura la Provincia e il Comune di Caserta? Questi sono proprio fuori di testa. E’ un’area densamente abitata. Ci sono tanti grandi condomini, di Caserta e di San Nicola la Strada, molti nuovi di zecca, edificati secondo regolari piani di sviluppo urbano, sono sorte schiere di uffici pubblici e persino un paradossale Palazzo della Salute, c’è un Policlinico in costruzione, troneggia un grande albergo a molte stelle come il Crowne Plaza, bizzarramente affiancato da un capannone per lo stoccaggio “provvisorio” di rifiuti in terreno ex Ucar già di per sé inquinato. Qui anche dovrebbe nascere, nella cava Mastroianni, la discarica Lo Uttaro 2. Per non parlare delle cave attive poco più in là.
La Ricicla Molisana – ora sotto sequestro a causa di varie irregolarità rilevate dai carabinieri dei NOE – per svolgere la sua attività a due passi dalle case dei cittadini aveva tra l’altro ottenuto un finanziamento (soldi nostri) dalla Regione Campania ^.
A Caserta si conferma il sistema dell’ammucchiata intossicante spiegabile secondo una sola logica: c’è chi è determinato ad arraffare quanto più possibile di risorse pubbliche come denaro e ambiente approfittando di una certa storica “distrazione” dei cittadini casertani. Una bella riserva di maneggi per politici di mezza tacca abituati a restare in sella, ed eventualmente a fare carriere, soprattutto coltivandosi clientele in un territorio oltretutto tra i più inquinati dalla peste della camorra. La stessa logica che ora sembra aver guidato qualche scelta per il paradiso naturistico promesso da anni che dovrebbe essere il parco pubblico al Macrico. Secondo quanto sta denunciando il Comitato Macrico Verde.
I casertani però ora sembrano un po’ meno distratti sui problemi dell’ambiente. Forse perché finalmente qualcuno ha cominciato a capire che in questa città di inquinamento ci si ammala e si muore molto più facilmente che altrove. Per capire perché, basta fare un tour intorno al nostro Palazzo della Salute.

aggiornamento 28/09/2011
COMER – Comitato Emergenza Rifiuti Caserta
L’impianto della Ricicla Molisana, collocato in area Lo Uttaro e autorizzato per il trattamento di materiali ferrosi, è stato sequestrato nel settembre del 2008 dai Carabinieri del NOE per “violazioni della normativa in materia di sicurezza del lavoro e dell’igiene”. Il sequestro non è stato poi confermato dalla magistratura e l’impresa ha continuato a lavorare. Soprattutto di notte e liberando nell’aria una fastidiosissima puzza. Sono seguiti alcuni esposti, uno anche del Comer.
Nel giugno del 2010 i Carabinieri, a seguito di un controllo sull’impianto, denunciarono l’amministratore unico della ditta per i reati di “inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, delle ipotesi di carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni e per la miscelazione di rifiuti di diversa tipologia”. Segno che nell’impianto non si rispettavano le prescizioni contenute nelle autorizzazioni, si trattavano probabilmente rifiuti non autorizzati e si miscelavano rifiuti di diversa tipologia senza autorizzazione. Da allora l’impianto è fermo, probabilmente perchè gli sono state revocate le autorizzazioni. Tuttavia ad ottobre del 2010 la società Ricicla Molisana srl ha presentato richiesta per l’avvio della procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione d’impatto ambientale ^. Ciò significa che hanno intenzione di riprendere l’attività. Da allora però non ci sono stati atti autorizzativi da parte della Regione, né sappiamo se l’impianto è stato assoggettato a valutazione d’impatto ambientale e qual’è stato l’esito.

La richiesta rivolta alla Regione Campania ^

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