AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 3 novembre 2008

AI RIFIUTI COME ALLA GUERRA

Posted by ambienti su novembre 3, 2008

I generali, si sa, non sono politici. Perciò molto spesso sarebbe bene che stessero zitti quando si tratta di affrontare questioni con gravi implicazioni politiche e sociali. Invece il generale Franco Giannini ha parlato – a quanto riferisce Conchita Sannino su la Repubblica Napoli di oggi ^ – per convalidare il teorema secondo il quale i cittadini che protestano contro gli attuali programmi governativi per la “soluzione finale” dei rifiuti, orientati a trasformare definitivamente varie popolose zone della Campania in un sistema di pattumiere tossiche condite con i fumi di inceneritori, questi cittadini sono “ribelli” in malafede, da reprimere senza compromessi. E tra gli istigatori dei ribelli ci sarebbero il professor Franco Ortolani e il professor Giambattista de’ Medici, geologi, entrambi docenti dell’Università Federico II.
Sono tanti gli errori di fatto e di logica concentrati nell’esternazione di Giannini che potrebbe venir da ridere a leggerla. Come fa Giannini a supporre che la popolazione o l’Università potessero essere informati dei sacchi di rifiuti pericolosi, anche con etichetta Enel, sepolti negli anni a Chiaiano? In realtà i cittadini più giudiziosi – tenuti ben all’oscuro dalle imprese criminali, dagli amministratori complici, dalle inette autorità preposte – quando sono riusciti a capire che si erano compiuti disastri ambientali, e se ne preparavano altri, hanno contestato e protestato, e con questo si sono beccati dai responsabili dei disastri la qualifica di “partito del no”.
Ma infine c’è poco da ridere per l’esternazione. Giannini non è un comico ma pur sempre un generale. Le sue parole appaiono la conferma del prevalere sul fronte governativo di una rappresentazione distorta dell’emergenza rifiuti secondo la quale i campani, di razza inferiore, sono responsabili di tutto quello che evidentemente non potevano sapere – anche degli imbrogliacci orditi in oltre 14 anni di commissariamento governativo – e ora, come prima, non hanno alcun diritto alla parola. I cittadini campani sono i nemici che – come insegnano le teorie della guerra, vedi von Clausewitz – devono essere messi con ogni mezzo nell’impossibilità di difendersi. Per permettere una definitiva vittoria all’eroe delle ecoballe Bassolino e all’eroe de Lo Uttaro Bertolaso.

NEW su La voce dell’emergenza la risposta del prof. Franco Ortolani al generale Giannini ^

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CASERTA IN LISTA NERA

Posted by ambienti su novembre 3, 2008

Caserta è tra i comuni campani sulla lista nera del sottosegretario Bertolaso e del governo per i ritardi nella raccolta differenziata. Si rischia il commissariamento. Domenica c’è stata una conferma ufficiale, vedi l’articolo di Conchita Sannino su la Repubblica ^. Che fossero arrivati severi richiami ufficiali al Comune di Caserta lo sapevamo già e lo avevamo segnalato, ma il sindaco Petteruti e la sua giunta hanno continuato a prendersela comoda, nel corso dei mesi hanno lasciato naufragare le già rattoppate soluzioni escogitate per creare l’impressione di volersi dar da fare. Situazione su cui ci aggiorna Casertacè descrivendo il triste epilogo delle postazioni per gli scarrabili e dell’area di via Talamonti, con annesse inadempienze di pagamento del Comune per il servizio, e raccogliendo le voci di cittadini sempre più sconcertati e indignati ^.
La prossima fase dovrebbe essere, ma non si è capito esattamente quando, quella della vera raccolta differenziata porta a porta. Che – com’è ormai consuetdine per le trovate dell’amministrazione – appare organizzata in modo da complicare i problemi anziché risolverli.
Finalmente sono stati consegnati anche a molte famiglie del quartiere Acquaviva i kit per la differenziata: sacchetti di vari colori, istruzioni, un calendario che indica i giorni per la raccolta dei differenti materiali (però a partire da gennaio), e un secchiello marrone in cui collocare una busta biodegradabile per l’umido, da lasciare davanti al portone di casa. Non è ancora chiarissimo se bisognerà lasciare solo il sacchetto o anche il bidoncino, da recuperare in un secondo momento.
Con tutta la buona volontà dei cittadini, sembra molto difficile che il sistema possa funzionare, in particolare per i “parchi”, i numerosi complessi abitativi dotati di un cortile o giardino interno con intorno vari edifici, spesso per oltre cento appartamenti complessivi. La regola prescritta è che in questi casi i sacchetti o i bidoncini dovranno essere lasciati sulla pubblica via, all’ingresso del “parco”. Ve li immaginate 100, 150, 200 sacchetti o bidoncini dell’umido diligentemente accatastati davanti ad un cancello in una notte buia e tempestosa, esposti ad ogni imprevisto meteorologico ed umano?  Senza contare qualche sempre possibile intoppo nel servizio di raccolta. E saremo punto e a capo.

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