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Blog di Resistenza Ambientale

GANAPINI CHE COMBINI?

Posted by ambienti su novembre 4, 2008

thumbdownLe Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, associazione politica e culturale in prima linea nel dibattito sull’emergenza rifiuti, non sono d’accordo sulle “Linee programmatiche 2008-2013 per la gestione dei rifiuti urbani” ^ elaborate dalla Regione Campania e dal suo assessorato all’Ambiente retto da Walter Ganapini. Nella riunione di domenica 2 novembre 2008 in Palazzo Marigliano, con la partecipazione di associazioni ambientaliste e di numerosi comitati cittadini, molti dei quali riuniti nel Coordinamento Regionale rifiuti (Co.Re.Ri.), hanno commentato le “Linee programmatiche” formulando le seguenti osservazioni:
Le “Linee programmatiche” elaborate dalla Giunta regionale, di concerto con l’Assessorato all’Ambiente, sono state adottate in assoluta violazione del diritto di partecipazione così come previsto dalla Convenzione di Aarhus ^ e questo mentre è in corso, da diversi mesi, la costituzione di un Forum regionale, che ha come sua ragion d’essere proprio l’applicazione della suddetta Convenzione. Pertanto fin da ora si fa presente che tutti gli atti adottati in forza e in riferimento alle suddette “Linee programmatiche” in violazione della Convenzione di Aarhus, sono da ritenere illegittimi e disapplicabili direttamente dalla magistratura civile e amministrativa. Si invita dunque la Giunta regionale alla riformulazione immediata delle suddette “Linee programmatiche” e a tal fine si chiede che il diritto di partecipazione, così come previsto anche dalla Costituzione italiana, sia reso effettivo fin dalla prima fase elaborativa.
Nel merito “Le linee programmatiche” non considerano affatto lo stato della salute delle popolazioni campane e la condizione tragica in cui versano molte aree rurali del nostro territorio, oggetto di sversamenti illegali e legali di rifiuti tossici, speciali, pericolosi e tal quali. Per una situazione ritenuta grave da tutte le maggiori organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali (CNR, OMS, etc.) discariche, inceneritori e le cosiddette “ecoballe”, sostanza delle discusse “Linee programmatiche”, non sono la scelta ottimale. In Italia, ormai da anni, al ciclo integrato dei rifiuti, incentrato sulla pratica dello “smaltimento” e finalizzato al recupero energetico, si è sostituito il concetto della filiera dei materiali, incentrata sulla pratica della “gestione” e finalizzata al recupero della materia. In questo tipo di gestione basta una raccolta differenziata di umido e secco, impianti di vagliatura e selezione meccanica, impianti di recupero del residuo. Non ultima la Sardegna si sta adeguando a questo modello. Tutto ciò avrebbe un costo ambientale e sociale pari a zero e peserebbe decisamente di meno sull’erario pubblico e sui fondi europei.
Nicola Capone, Segretario generale delle Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia
Alberto Lucarelli, Presidente del Comitato scientifico delle Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno
d’Italia

3 Risposte to “GANAPINI CHE COMBINI?”

  1. danilo said

    E bravo Ganapini, quante puntate di Ambiente Italia ho visto dove lui si ergeva a paladino della legalità, contro l’emergenza rifiuti, contro Bassolino. E poi che fa questo signore cosiddetto ambientalista? Propone un piano secondo il quale i rifiuti andranno bruciati nei forni delle cave in barba all’ambiente? Ganapini vergognati sei come le 3 b Berlusconi, Bertolaso, Bassolino e cioè una schifezza anche tu.

  2. Marco said

    Qualcuno mi potrebbe confermare che nel piano per la gestione dei rifiuti elaborato dalla Regione Campania è previsto che i cementifici tra cui quelli presenti nella città di Caserta saranno usati a mo di inceneritori??
    Ho letto che in particolare quelli di Caserta potranno bruciare le ecoballe prodotte dal CDR di Santa Maria CV.
    Se così fosse si tratterebbe di un ulteriore aggravio dell’inquinamento nella zona tra Caserta e Maddaloni già gravate da scempi di tutti i tipi, vedi discariche, cave ecc.

  3. ambienti said

    X Marco
    Purtroppo le preoccupazionisono molte. I cemntifici campani secondo Ganapini dovrebbero essere utilizzati. Però intanto quelli intorno a Caserta dovrebbero essere delocalizzati con le cave. Di ufficiale per ora non si sa niente, “in linea” con le norme che prevedono l’informazione alla popolazione e la partecipazione alle scelte. Perciò le Assise e il coordinamento regionale dei comitati stanno contestando Ganapini.
    Sono circolate voci sul fatto che i cementifici casertani verrebbero già attualmente utilizzati per bruciare rifiuti, o che sarebbero in fase di adattamento per poter bruciare rifiuti. Abbiamo effettuato qualche verifica e fino alla settimana scorsa queste voci ci sono apparse infondate. Cerchiamo di restare in guardia e, come al solito, invitiamo chi frequenta il blog a segnalare “stranezze”.

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