Riprendiamo la notizia dal sito della Regione Campania
INAUGURATO UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO A MOLINARA
Ganapini, stop a turismo dell’umido in Calabria e Sicilia
NAPOLI, 11 NOV – L’assessore regionale all’Ambiente Walter Ganapini ha inaugurato oggi l’impianto di compostaggio di Molinara, in provincia di Benevento. La struttura potra’ lavorare 5000 t l’anno di rifiuti organici e una quota significativa di biomasse vegetali. Ganapini ha sottolineato che ‘grazie all’entrata in funzione degli impianti di compostaggio esistenti e dei nuovi 10 finanziati dalla Regione, potra’ cessare il costoso fenomeno del turismo di rifiuti dai nostri territori verso Sicilia e Calabria’.
Era ora. Possibile che dopo 2 anni di gestione dei rifiuti Bertolaso (prima e seconda fase) un simile evento debba essere considerato straordinario? Dove sono finiti gli impianti di compostaggio che possedeva il commissariato già da molti anni? Ma si sa che a Bertolaso piacciono più le discariche tossiche, tipo Lo Uttaro, che gli impianti di compostaggio utili a risolvere problemi senza fare danno e facendoci risparmiare. La parte organica dei rifiuti domestici che si può trattare in un impianto di compostaggio, dopo la raccolta differenziata, è di circa il 35 %. E si ottiene il compost che può essere utilizzato come ottimo fertilizzante naturale.
A proposito del nostro sottosegretario, forse non tutti sanno che tra le molte onorificenze che ha accumulato c’è una laurea honoris causa in Sostenibilità Ambientale e Protezione Civile dall’Università di Ancona: «Per i rilevanti meriti acquisiti nella sua esperienza di coordinamento dei progetti di emergenza e assistenza umanitaria e per la sua capacità di coordinare e dirigere con grande professionalità competenza e tempestività tutte le emergenze in Itala e all’estero, oltre che per il rilevante contributo allo sviluppo, nel nostro paese, della coscienza dell’importanza di problematiche riguardanti l’ambiente e la gestione delle grandi emergenze».
Ah a saperlo prima! Almeno ci saremmo consolati considerando che la Grande Puzza de Lo Uttaro che per mesi ci ha reso impossibile la vita, il mare di percolato, i rifiuti pericolosi sversati a due passi dalle case in un impianto fuori controllo, e che ancora ci assediano, erano non solo “a basso impatto ambientale” , come veniva propagandato, ma anche una forma di “assistenza umanitaria”.