Non è che ci possa consolare sapere che nella dinamica e avanzata Lombardia lo schifo dei rifiuti pericolosi e tossici è in sintonia con quello della Campania. Però può servire a capire dove sono i veri nodi. Altro che inciviltà delle “popolazioni” campane. Qui c’è una categoria di cosiddetti imprenditori, ugualmente delinquente a Nord e a Sud, camorristi di ruolo o solo nella logica dei comportamenti, che, pur di massimizzare il profitto economico, ha poche esitazioni nel provocare disastri ambientali perenni e anche mortali. Complice una casta di governanti inetti che fa proclami demagogici e bugiardi ma non punta a risolvere i veri problemi della maggioranza dei cittadini onesti.
Questi traffici di veleni sono ormai diventati in molte zone d’Italia la prima causa di pericolo per la salute e la vita dei cittadini. Uno stato che non sa perseguire il fine primario di tutelare la vita dei suoi cittadini perde ogni legittimità. Questo secondo la moderna scienza politica e secondo una percezione che va diffondendosi sempre di più tra gli italiani.
IL CORRIERE DELLA SERA 16/11/2008
Le motivazioni della sentenza in 250 pagine
Milano, rifiuti tossici come in Gomorra
«Carico i fusti, fumano e puzzano»
L’inchiesta in Lombardia si è chiusa con 18 condanne. Le intercettazioni choc: «Facciamo 12 milioni al giorno»
MILANO — È nello specchietto retrovisore che l’autista del Tir scorge una scia di fumo che si sta sprigionando dalla sua cisterna di rifiuti in finta regola. Autista: «Ma c’è una balla che fuma qua…! Vieni qua a vedere dove sto caricando le balle… », urla al telefono al padrone della ditta di trasporti, che prova a tranquillizzarlo. Trasportatore: «Eh, mi è inutile veni’ a guardare, già lo so…». Autista: «Io non la carico!». Trasportatore: «Mettila da parte… e dopo glielo dici pure, ma intanto arriva sempre ‘sta roba…».