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Blog di Resistenza Ambientale

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LE CENERI DI GREENPEACE

Posted by ambienti su novembre 27, 2008

I COMITATI DI PARCO CERASOLA-CENTURANO E DI SAN BENEDETTO
SCRIVONO ALL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE WALTER GANAPINI:
BRUCIARE RIFIUTI NEI CEMENTIFICI DI CASERTA SARÀ UN DISASTRO
 

greenciner2La questione delle cave e dei cementifici a Caserta e a Maddaloni è ormai annosa e raccapricciante. Qualcuno l’ha mai tenuto il conto di quante sono state intorno a questi impianti, collocati a pochi metri dalle case, le malattie polmonari, tumori compresi? Figuriamoci se qualche autorità si è preoccupata di verificare. Ma gli abitanti qualche idea se la sono fatta e da anni protestano. Anche i meno versati in scienze ambientali, perché lì in certi giorni basta aprire un po’ una finestra per vedere le stanze invase da polvere e fumo. E per chi sta un po’ più in là è spesso sempre quella la fonte di persistenti puzze di bruciato.
Ora sembrava che si stesse per arrivare a una soluzione perché l’area in cui si trovano cave e cementifici era stata dichiarata, nero su bianco, “zona altamente critica” e per gli impianti si aspettava il definitivo sfratto. Ma è arrivato il cavaliere verde Walter Ganapini, assessore regionale all’Ambiente ed ex presidente di Greenpeace, a stabilire che dentro quei cementifici – per giunta obsoleti e sgangherati, perciò molto più inquinanti che se fossero nuovi ed efficienti – si possono bruciare rifiuti. Anzi che regalare questo nuovo disastro ai casertani è una soluzione per smaltire i rifiuti “a basso impatto ambientale”. Vi ricorda niente la definizione? Fu usata anche da Bertolaso e da qualche suo compare quando aprendo la discarica Lo Uttaro cominciarono a trasformare Caserta nella prima linea assoluta di un nuovo avvelenamento ambientale. Imperdonabile. Ma per Bertolaso si può pensare che la sua scelta fu orientata da ignoranza, da arrogante incompetenza. Non può essere in alcun modo una giustificazione per un uomo con così grandi responsabilità, tuttavia si scorge una logica. Ganapini no: lui per polveri, fumi e veleni che escono dai camini degli inceneritori appariva un esperto riverito persino in ambito internazionale. Finora però non si è neanche degnato di rispondere a chi da Caserta gli ha chiesto di venire a dare un occhiata ai cementifici. Ha preferito invece cominciare a incenerire anche la propria reputazione.
Ma se un assessore regionale all’Ambiente pensa di poter fare a meno della reputazione ( non sarebbe l’unico, avete visto che succede in Lazio? ^ ) i casertani pensano di non poter fare a meno della salute. Perciò i comitati di Parco Cerasola-Centurano e di San Clemente, guidati da Giovanna Maietta e Giovanni Murgia, hanno mandato a Ganapini una lettera aperta per contestare il prossimo disastro dei cementifici trasformati in inceneritori. Lettera in cui tra l’altro è scritto:
“Noi siamo testimoni della competitività dei nostri cementifici, sia dal punto di vista strutturale, sia logistico, sia per come lavorano e possiamo dirle con certezza, visto che Lei paragona questi impianti a quelli della Germania, che se stessero in Germania li avrebbero demoliti. Cementifici obsoleti che insistono in centri abitati e operano senza controllo e manutenzione, sono questi i motivi della già alta capacità competitiva che Lei vuole ulteriormente incentivare regalando finanziamenti nazionali (CIP6) per l’energia alternativa. Noi siamo testimoni di come l’ente regione, compreso il suo assessorato, non ritiene di effettuare i controlli delle polveri sottili che respiriamo. Noi siamo testimoni di anni di soprusi che hanno lasciato il segno sulle nostre vite e sui luoghi dove viviamo. Noi siamo testimoni del rumore (inquinamento acustico) emesso da impianti arrugginiti per la mancata manutenzione, di come non vengono sostituiti i filtri, del fumo dei forni e del continuo propagarsi delle polveri. Per questi motivi l’avevamo invitata a recarsi nelle frazioni casertane. Da Lei ci saremmo aspettati valutazioni ponderate con la constatazione dei fatti. Ma quel che oggi la giunta regionale approva non ci meraviglia visto che già ieri approvava (anche col Suo voto favorevole) una proroga indiscriminata a tutte le attività estrattive comprese le nostre. La coerenza e la vivacità degli assessori regionali nel favorire i cavaioli e i cementieri lascia intendere una volontà politica di unire alla filiera del cemento quella dei rifiuti. Del resto cave e rifiuti già rappresentano una soluzione all’emergenza, mancavano i cementifici per completarne lo smaltimento”.

  • Vai al testo completo della lettera ^

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