L’8 febbraio scorso a Caserta sono stati riaccesi i forni del cementificio Moccia, dopo quasi due mesi di manutenzione. Il risultato della manutenzione non sembra molto promettente a giudicare dalle foto e dalle nubi tossiche che ora pressoché continuamente avvolgono le zone di San Clemente e Centurano e si sfaldano per tutta la città.
di Giovanna Maietta e Giovanni Murgia
Comitati Cerasola-Centurano-San Clemente
Chi controlla il cementificio? Il previsto monitoraggio atmosferico ancora non lo fa nessuno. Il Comune di Caserta, con progetto della Seconda Università, aveva installato sul territorio cittadino centraline di rilevamento per tutte le cause di inquinamento, tra cui le polveri sottili. La centralina posizionata tre mesi fa nella piazzetta di San Clemente, di fronte allo stabilimento Moccia, non è mai entrata in funzione a causa del mancato allaccio Enel. L’Enel non ha provveduto all’allacciamento e alla fornitura dei contatori necessari per la funzionalità delle costosissime centraline.
Questa situazione, di cui ci informa l’amministrazione comunale di Caserta, non solo vanifica la realizzazione del progetto complessivo di monitoraggio, ma annulla la possibilità di avere un minimo di controllo che possa impedire ai trasgressori di continuare col solito andazzo, disperdendo veleni nell’aria con la certezza che nessuno interverrà, a parte i cittadini.
Agli inizi di Settembre il nostro Comitato ha presentato richiesta all’Arpac di effettuare i monitoraggi delle polveri sottili. L’Arpac ha risposto che non è attrezzata per i rilevamenti e ha rinviato per i controlli al CRIA. Il 25 settembre, contemporanemente al posizionamento di una stazione mobile, il CRIA cha risposto che non era in grado di fornire risultati perchè la centralina era stata posizionata il giorno dopo la nostra richiesta, e si è riservata di darci riscontro.
Dal 27 Settembre all’8 Ottobre sono stati effettuati 12 giorni di monitoraggio di tutti gli elementi inquinanti. Tra i superamenti riscontrati quelli delle polveri sottili pm10, che hanno superato i parametri per ben nove giorni su dodici. Da rilevare che, considerato il periodo, non hanno contribuito al superamento le caldaie da riscaldamento. Il 16 gennaio i dati sono stati trasmessi dalla sottoscritta al dirigente del settore ecologia del Comune di Caserta. In risposta siamo stati informati che l’amministrazione comunale ha chiesto a tutti gli Enti competenti (Regione Campania, Arpac, Provincia di Caserta e Asl Ce/1) un tavolo tecnico per valutare i dati rilevati. Intanto il cementificio, in assenza di centraline e di interventi efficaci degli organi demandati al controllo, opera spargendo nell’aria polveri velenose che respirano tutti i casertani.