AMBIENTI

Blog di Resistenza Ambientale

Archive for 12 febbraio 2009

NUVOLE FUORI CONTROLLO

Posted by ambienti su febbraio 12, 2009

L’8 febbraio scorso a Caserta sono stati riaccesi i forni del cementificio Moccia, dopo quasi due mesi di manutenzione. Il risultato della manutenzione non sembra molto promettente a giudicare dalle foto e dalle nubi tossiche che ora pressoché continuamente avvolgono le zone di San Clemente e Centurano e si sfaldano per tutta la città.

di Giovanna Maietta e Giovanni Murgia
Comitati Cerasola-Centurano-San Clemente

moccia-090208a  moccia-090208b

Chi controlla il cementificio? Il previsto monitoraggio atmosferico ancora non lo fa nessuno. Il Comune di Caserta, con progetto della Seconda Università, aveva installato sul territorio cittadino centraline di rilevamento per tutte le cause di inquinamento, tra cui le polveri sottili. La centralina posizionata tre mesi fa nella piazzetta di San Clemente, di fronte allo stabilimento Moccia, non è mai entrata in funzione a causa del mancato allaccio Enel. L’Enel non ha provveduto all’allacciamento e alla fornitura dei contatori necessari per la funzionalità delle costosissime centraline.
Questa situazione, di cui ci informa l’amministrazione comunale di Caserta, non solo vanifica la realizzazione del progetto complessivo di monitoraggio, ma annulla la possibilità di avere un minimo di controllo che possa impedire ai trasgressori di continuare col solito andazzo, disperdendo veleni nell’aria con la certezza che nessuno interverrà, a parte i cittadini.
Agli inizi di Settembre il nostro Comitato ha presentato richiesta all’Arpac di effettuare i monitoraggi delle polveri sottili. L’Arpac ha risposto che non è attrezzata per i rilevamenti e ha rinviato per i controlli al CRIA. Il 25 settembre, contemporanemente al posizionamento di una stazione mobile, il CRIA cha risposto che non era in grado di fornire risultati perchè la centralina era stata posizionata il giorno dopo la nostra richiesta, e si è riservata di darci riscontro.
Dal 27 Settembre all’8 Ottobre sono stati effettuati 12 giorni di monitoraggio di tutti gli elementi inquinanti. Tra i superamenti riscontrati quelli delle polveri sottili pm10, che hanno superato i parametri per ben nove giorni su dodici. Da rilevare che, considerato il periodo, non hanno contribuito al superamento le caldaie da riscaldamento. Il 16 gennaio i dati sono stati trasmessi dalla sottoscritta al dirigente del settore ecologia del Comune di Caserta. In risposta siamo stati informati che l’amministrazione comunale ha chiesto a tutti gli Enti competenti (Regione Campania, Arpac, Provincia di Caserta e Asl Ce/1) un tavolo tecnico per valutare i dati rilevati. Intanto il cementificio, in assenza di centraline e di interventi efficaci degli organi demandati al controllo, opera spargendo nell’aria polveri velenose che respirano tutti i casertani.

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SAN NICOLA. QUEST’UNIONE CI ROVINA

Posted by ambienti su febbraio 12, 2009

San Nicola la Strada è uno dei comuni che si trovano al centro del “girone infernale” della provincia di Caserta, sta proprio a un confine del capoluogo e ha subito tutti i micidiali effetti della discarica Lo Uttaro. Neanche qui, dopo molte chiacchiere tra gli amministratori, si è ancora risolto il problema della raccolta rifiuti. Non si vedono grandi risultati e i cittadini continuano a pagare esageratamente. Un comunicato del Comitato Emergenza Rifiuti fa il punto sulla situazione con riferimento alle vicende dell’Unione Calatia, contesta le scelte, o le mancate scelte, dell’amministrazione comunale e annuncia un’azione collettiva di risarcimento danni da parte dei cittadini tartassati. Un video di Tempo Reale Channel ^ mostra la vita quotidiana a San Nicola nella crisi dei rifiuti.

comerlogoComunicato del Comitato Emergenza Rifiuti

Uscire dal carrozzone mangiasoldi dell’Unione dei Comuni Calatia, nella provincia di Caserta, si può. Una sentenza del Tar Campania del 28 gennaio scorso ha ribadito la correttezza giuridica della scelta del Comune di San Marco Evangelista che, con la delibera consiliare di ottobre 2008, aveva deciso di mettere fine a questa dispendiosa partecipazione al consorzio incaricato di gestire il servizio di raccolta dei rifiuti.
E intanto il Comune di San Nicola la Strada cosa fa? Da oltre un anno ha dato incarico ad un noto Avvocato di studiare la possibilità di recedere dal Consorzio. Ad oggi non solo non è stata ancora presa alcuna decisione in merito, ma non è dato sapere nemmeno qual è l’esito di cotanta consulenza.
L’amministrazione comunale di San Nicola, e per essa il suo sindaco, non hanno più alibi. Il recesso dall’Unione non solo è possibile ma è doveroso.

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QUI SI DISTRUGGE IL FUTURO

Posted by ambienti su febbraio 12, 2009

Sul cementificio di Caserta che dovrebbe bruciare Cdr un intervento di Giuseppe Messina . Il discorso si allarga al “girone infernale” in cui si sta trasformando il nostro territorio, nel presente e senza alcuna preoccupazione per il futuro.

legambientelogo
          Cave, cementifici, monnezza, policlinico

di Giuseppe Messina – Legambiente ^

Continua la grande abbuffata. A Caserta con una conferenza dei servizi farsa, presenti tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali, e con la sola opposizione delle associazioni ambientaliste e dei comitati vari, si è avviato l’iter per accordare al proprietario del Mattino e della Cementir l’autorizzazione a cavare per altri decenni. Incredibilmente, e con fare professionale e “responsabile”, i decisori politici presenti e i loro sodali rappresentanti tecnici, facendo scadere la questione sulle virgole, sull’esatta interpretazione della legge, sull’oculato rispetto di tal regolamento e quant’altro, hanno di fatto dato la benedizione alla nuova aggressione al territorio, permettendo l’escavazione ed estrazione di quanto resta della parte significativa dei monti tifatini.
Già in precedenza, ed esattamente il 10 aprile 2008 la Provincia di Caserta aveva autorizzato la Cementir a bruciare anche il combustibile derivato dai rifiuti, il cosiddetto CDR (codice CER 191210), che per i cementifici dovrebbe essere di qualità (CDR-q), che in Campania non viene però prodotto! Tutto ciò contrariamente su quanto dichiarato dall’assessore provinciale all’ambiente. Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo egregia assessora!
La grande abbuffata continua dunque. Così cave, cementifici, policlinici, discariche, siti di stoccaggio, cdr bruciato nei cementifici, uffici, abitazioni e alberghi – tutti insieme, come un girone infernale – costituiranno le scelte politiche e programmatiche di una classe politica e di governo che si dovrebbe vergognare solamente ad uscire fuori di casa.
Qui – sia chiaro – non è in gioco solamente la distruzione del territorio o la salvaguardia della salute pubblica (cosa che interessa ormai alcuni romantici sprovveduti), ma l’idea stessa di sviluppo e di futuro che sta nelle scelte effettuate.
Qualcuno potrebbe chiedersi “perchè a Caserta siamo gli ultimi in tutto?”. La risposta l’abbiamo in queste circostanze. I decisori poltici avrebbero potuto dire: basta alle cave, basta alla distruzione fisica del territorio, si al recupero edilizio, si ad attività sostenibili quali una massiccia manutenzione del territorio, si al policlinico, si ad un ambiente salubre. E su questi obiettivi avrebbero potuto richiamare l’attenzione e chiedere il coinvolgimento delle centinaia di scienziati che ormai popolano – indifferenti e silenziosi – il nostro territorio e che sono tenuti ai margini (tranne i pochi furbi consulenti noti), per ragionare di sviluppo e di progresso, di ambiente e di qualità della vita, di economia sostenibile e di prospettive compatibili. Invece no.
La stessa Università non ha sentito la necessità di opporsi al progetto della Cementir che si svilupperà proprio di fronte al costruendo policlinico. Abbiamo poi la Provincia che, come detto, ha già autorizzato la Cementir a bruciare il cdr. Con una scelta poltica e ambientale significativa circa la mancata volontà di recuperare il materiale dai rifiuti. Altro che raccolta differenziata!
Abbiamo i comuni di Caserta e Maddaloni che sottoscriveranno un patto di ferro con Caltagirone per avere qualche prebenda per il popolo bue. E così si andrà avanti. Ma fino a quando è accettabile tutto questo? Pensate voi che continuare a guardare indietro possa assicurarvi il futuro come casta? Non nutro molta speranza sul futuro delle nostre terre. Tuttavia sono certo che questa classe politica sarà spazzata via come la polvere delle cave sta uccidendo la nostra vita.
Caserta, 10/02/2009

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CEMENTIR. L’ASSESSORE CONFONDE

Posted by ambienti su febbraio 12, 2009

A Caserta intorno alla conferenza dei servizi che dovrebbe autorizzare la Cementir a proseguire l’attività estrattiva di cava e a bruciare più Cdr, combustibile da rifiuti, nel suo locale cementificio, sta emergendo uno sconcertante gioco degli equivoci. L’assessore all’ambiente della Provincia, Lucia Esposito, ha affermato in un comunicato ^ che la Provincia  non aveva mai fornito alcun parere positivo per bruciare Cdr. Un comunicato del Comitato Parco Cerasola e Centurano chiarisce che il parere non c’è ma l’autorizzazione si.
L’autorizzazione è stata rilasciata dalla Provincia, settore ecologia e ambiente, in data 10 aprile 2008 e reca il numero 0077031.
L’assessore ha cavillato per prenderci in giro? O non sa di che parla?

clicca per il testo del comunicato del Comitato Parco Cerasola e Centurano ^

l’asssessore Lucia Esposito ha tempestivamente risposto,
con una decisione e con un nuovo comunicato^

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