CASERTA, UN DISASTRO TIRA L’ALTRO
Posted by ambienti su febbraio 18, 2009
PER LA VICENDA ECOLOGIA SABA CI SONO LATI OSCURI NEL COMPORTAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASERTA GUIDATA DA SINDACO NICODEMO PETTERUTI. I SOLI CHIARIMENTI OTTENUTI PER ORA DAI CITTADINI SONO I CUMULI DI RIFIUTI INTORNO AI CASSONETTI DELLA DIFFERENZIATA E LA MINACCIA DI UN NUOVO CAOS. MA NON MANCANO ALTRI SEGNI EVIDENTI DELL’INETTITUDINE DI QUEST’AMMINISTRAZIONE: DALLE STRADE PIENE DI BUCHE AI LAVORI INFINITI SU CORSO TRIESTE. ECCO UN’ANALISI DI GIUSEPPE MESSINA DI LEGAMBIENTE. CON QUALCHE SUGGERIMENTO FINALE, FORSE PER SCHERZO FORSE NO. TANTO, PEGGIO DI COSÌ …
di Giuseppe Messina – Legambiente ^
C’è da chiedersi com’è possibile che sia rimasta sospesa, a distanza di oltre 6 mesi, la posizione in materia di antimafia della Ecologia Saba, l’unica impresa che ha partecipato al lucroso appalto per il servizio di igiene urbana del comune di Caserta. Si parla già, giustamente, di rescissione del contratto e di ricerca di una nuova ditta cui affidare il servizio nell’attesa di una nuova gara. Un disastro insomma.
L’interdittiva antimafia non è scaturita dagli uffici dei vari Palazzi di Caserta preposti ai controlli, alla prevenzione e alla repressione di violazioni di legge, ma dalla Prefettura di Napoli, a seguito di accertamenti svolti dai commissari prefettizi sul comune di Arzano, sciolto, manco a dirlo, per camorra.
La questione appare, al di là dell’esito che avrà la vicenda, tanto più grave in quanto per Caserta, come per gli altri 9 comuni nei quali la Ecologia Saba operava, in tanti mesi di attività si andavano consolidando un’organizzazione, una struttura e una capacità operativa per il servizio di raccolta rifiuti. E a Caserta, dove la società civile è impegnata per far funzionare al meglio la raccolta differenziata, si tratta dell’appalto più importante, per 59 milioni di euro, sottoscritto dall’amministrazione comunale.
Tutta la vicenda appare scandalosa e preoccupante al tempo stesso. Siamo certi che si accamperanno chiarimenti, spiegazioni e leggi per giustificare e coprire, sul piano formale, l’operato di chi ha consentito tutto questo. Rimane il fatto che la certificazione antimafia non è esattamente l’ultimo dei documenti da presentare in una pubblica gara così importante, in un settore così sensibile, in un territorio così martellato dai tanti interessi in gioco nel settore dei rifiuti e dalla pervasiva presenza della camorra.
Appare anche incredibile che il Gruppo Ispettivo Ambientale del Comune, ossia il gruppo di dipendenti preposto al controllo del servizio di igiene urbana, sia formato da nove persone di cui tre “aiuto ispettore” (chissà che vuol dire) con non ben precisate funzioni. E che nel complesso sei dipendenti denuncino malattie gravi che certamente non li rendono idonei ad un servizio così impegnativo. Si finisce così per scaricare tutto su un unico dipendente che avrebbe come aiuto un autista. Sembra incredibile, ma questo è il sistema di governo di un assessore all’Ambiente, Luigi Del Rosso, e di un’amministrazione, guidata dal sindaco Nicodemo Petteruti, senza ambizioni, lontani dai bisogni della città, privi di ogni reale capacità amministrativa.
C’è da chiedersi com’è possibile andare avanti in questo modo. Saremmo curiosi di conoscere il bilancio della raccolta differenziata ad oggi e dove è andata a finire la montagna di umido raccolto. Così come ci piacerebbe sapere perché la società Ilside, piattaforma CONAI, deve avere dal comune di Caserta centinaia di migliaia di euro con il pericolo reale che non accoglierà più i materiali recuperati. Non si capisce neanche perchè i contenitori multicolori distribuiti dalla Saba facciano bella mostra di sé in tutte le strade (sporche) della città.
Insomma, non si ha la percezione che esista un governo in città. E non solo per i rifiuti. Emblematiche, in questo senso, appaiono la mancanza di manutenzione delle strade – con le migliaia di buche – e la vicenda dei lavori di corso Trieste. In quest’ultimo caso, dopo tre volte che i lavori sono stati ultimati (!), la pavimentazione e i tombini, crollano, franano e cedono al traffico automobilistico e ai rigori dell’inverno.
A questo punto suggeriamo ai nostri supremi e impermeabili amministratori che, in mancanza di progetti seri su cui potrebbero discutere e governare (cave, parco urbano, Macrico, energia, ecc.), e considerata la navigazione a vista, procedano in questo modo: per il servizio di igiene urbana si facciano commissariare dall’incredibile (ossia non credibile) signor Bertolaso, magari lui riuscirà ad inventare qualche altra soluzione che vada bene per i media, certo meno bene per i cittadini e per l’ambiente. Ma chi se ne frega? Se non se ne parla il problema non esiste. Non è così?
Per corso Trieste, suggeriamo, invece, di dichiararlo isola pedonale. Può accadere che i cittadini ne traggano qualche beneficio in salute e riescano a garantire, con il loro “peso”, la tenuta del manufatto e magari della giunta, rispondendo con qualche consenso all’attesa iniziativa.
Caserta, 17/02/2009
Emmaemme said
Sottoscrivo in pieno quanto affermato da Giuseppe Messina! Sono domande che chiunque si dovrebbe porre. Si dovrebbe anche inorridire per quanto sta accadendo.