Qualcuno è riuscito a leggersi tutta l’ordinanza n. 3745 ^ per l’avvio dell’inceneritore di Acerra? Sorbirsela fino in fondo non è semplice, non perché i concetti siano difficili ma perché si tratta spesso di enunciazioni che si contraddicono l’una con l’altra. Un guazzabuglio. Come osserva il nostro Franco – che ha provato ad analizzarla – l’effetto potrebbe essere comico se non minacciasse di essere tragico. L’intento è, molto probabilmente, di provare ancora a confondere le idee ai cittadini campani, alla comunità europea, a quel che resta in questo paese della libera informazione. Per giunta abbiamo verificato che l’Osservatorio istituito e regolato da Bertolaso con il decreto n. 29 del 12/02/09 ^ dovrà agire, in pratica, avvolto nel segreto. Sarà che si parla di Acerra, ma le intenzioni di B&B per i rifiuti campani spesso a noi sembrano proprio segreti di Pulcinella, purtroppo molto pericolosi per la nostra salute e per il futuro di tutta la Campania.
Ecco le considerazioni di Franco sull’ordinanza n. 3745 e sul decreto n. 29.
L’ultima gemma, per ora, del governo Berlusconi relativamente al ciclo dei rifiuti in Campania riguarda l’inceneritore di Acerra. È l’ordinanza n. 3745 del 5 marzo 2009. Con essa il governo Berlusconi autorizza l’avvio “provvisorio” dell’inceneritore, nonostante il mancato completamento dell’impianto sia dal punto di vista funzionale sia dal punto di vista delle opere di controllo delle emissioni e di monitoraggio. Tutto come sempre sul presupposto dell’urgenza (“somma urgenza” si legge nel testo) e sempre per superare la fase emergenziale. Ma Berlusconi a luglio dello scorso anno non aveva proclamato a mezzo mondo che, grazie al suo intervento, l’emergenza era finita? Comunque, per superare un’emergenza ne apriamo un’altra, destinata a durare non si sa fino a quando. Altri 6 mesi? Altri 15 anni? Fino ad allora i cittadini di Acerra e confinanti si dovranno sorbire tutte le emissioni inquinanti, certe e incerte, senza poter sapere a che cosa di sicuro vanno incontro.
Le premesse del decreto sono anche illuminanti circa la volontà del governo di derogare, ancora una volta, dalle leggi nazionali ed europee per dare avvio all’inceneritore, pur nella consapevolezza di trovarsi di fronte un impianto per molti aspetti fatiscente – soprattutto e irrimediabilmente nella concezione – e non funzionante. Già nelle prime righe si legge: “In deroga al parere della commissione di valutazione di impatto ambientale del 9 febbraio 2005 (e ciò grazie al mai abbastanza detestato D.L. 90/2006, n.dr.) è autorizzato il trattamento dei rifiuti codici: CER 19.05.01; 19.05.03, 19.12.12; 19.12.10; 20.03.01; e 20.03.99″. Ciò significa che, pur richiedendo il parere ad un’apposita commissione, in cui sono presenti tutte le parti interessate, ed il cui studio potrebbe in qualche modo garantire la popolazione, al primo parere negativo il governo sovverte le regole, con la forza e l’autorità di cui dispone, e dichiara che il parere non avrà efficacia. A parte i costi a questo punto inutili dei lavori della commissione, ci si rende conto che siamo al trionfo della barbarie rispetto ai princìpi di legalità e di civiltà che dovrebbero valere nel XXI secolo in un moderno paese della fantomatica moderna società occidentale ?
Il capoverso successivo fonda l’avvio dell’esercizio del termovalorizzatore sul parere della stessa Commissione di valutazione di impatto ambientale e – udite udite – “sulla consultazione già intervenuta con la popolazione residente”. A parte che la commissione, evidentemente, come rilevato nel comma precedente, non ha dato un parere favorevole a fare quanto ora si farà, e pertanto è stata necessaria un’apposita deroga per avviare il funzionamento, poi in quale modo è stata sentita la popolazione interessata o della zona? In vista del prossimo avvio non risulta alcuna consultazione ufficiale e pubblica della popolazione, pertanto si tratta di un’altra bugia. O con la popolazione c’è stata una consultazione “segreta”? Ognuno può rendersi conto che si tratta di un’assurdità.
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